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A THAT’S MOBILITY luci e ombre dell’auto elettrica in Italia

di Marco Castelli

L'auto elettrica interessa agli italiani, ma ci sono ancora molte ombre agli occhi dei privati e delle flotte aziendali. Se ne è parlato diffusamente a THAT’S MOBILITY 2019, l’evento organizzato da Reed Exhibitions Italia in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e andato in scena nei giorni scorsi al MICO di Milano.

L’auto elettrica è stata protagonista il 25 e il 26 settembre a THAT’S MOBILITY 2019, l’evento organizzato da Reed Exhibitions Italia in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e andato in scena al MICO di Milano. La due giorni ha richiamato una folta platea di addetti ai lavori e visitatori, che hanno animato l’area espositiva e i workshop che hanno caratterizzato la manifestazione.

Luci e ombre degli EV caratterizzano sia la visione del pubblico sia quella delle flotte aziendali. Un fatto, però, è certo: l’auto elettrica cresce, interessa e sarà certamente una protagonista del futuro della mobilità nel nostro Paese.

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I NUMERI DELL’AUTO ELETTRICA

Per la prima volta in Italia, ad aprile, è stata superata la soglia delle 1.000 auto elettriche immatricolate in un mese, risultato che si è ripetuto in maggio e in giugno. In generale le auto elettriche vendute da gennaio a luglio sono state 6.000, con una crescita del 113% sullo stesso periodo del 2018.

Nell’intero 2018 sono state poco più di 5.000 le auto elettriche immatricolate (record già superato in 7 mesi), pari ad appena lo 0,5% del totale, mentre il parco elettrico circolante ammonta a 22.000 unità. Questi numeri emergono dalla terza edizione dello Smart Mobility Report, redatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano e presentato durante la giornata inaugurale di THAT’S MOBILITY. Un mondo certamente in crescita.

LE COLONNINE

Un nodo molto importante è quello della ricarica dell’auto elettrica. Nel mondo a fine 2018 c’erano 540.000 punti di ricarica pubblici (+25% sul 2017), di cui 140.000 fast charge. A dominare la scena è la Cina. L’Europa aveva 160.000 punti di ricarica pubblici (+14%), di cui il 15% fast charge. Nei primi 7 mesi del 2019 le nuove installazioni sono state 15.000.

Ad oggi, in Italia sono presenti quasi 8.200 punti di ricarica tra pubblici (3.500, +23% sul 2017) e privati ad accesso pubblico, il 20% circa di tipo fast charge, in linea con la media europea e in crescita del 52%. La Lombardia è l’unica regione con oltre 1.000 punti di ricarica, seguita da Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia (oltre 500).

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COSA FRENA GLI ITALIANI?

Per tastare il polso degli utilizzatori di auto elettriche in Italia, o aspiranti tali, il Politecnico di Milano ha promosso una survey: duecento le risposte ottenute, un numero non rilevante statisticamente ma in grado di fornire delle tendenze interessanti. La principale barriera all’acquisto è risultata essere quella economica (72% dei rispondenti), meno rilevanti l’inadeguatezza della rete di ricarica (39%, decisamente in calo rispetto al 2017) e l’autonomia limitata (28%).

“Se invece di analizzare il costo d’acquisto, si guardasse all’intero costo di utilizzo del veicolo, ci si accorgerebbe che i costi dell’auto elettrica sono inferiori rispetto a quella tradizionale” precisa Simone Franzò, assistant professor alla School of Management del Politecnico e responsabile scientifico dell’Osservatorio sulla Smart Mobility.

Chi invece già possiede un’auto elettrica ha risposto a domande sul suo utilizzo: quasi tutti la usano per tragitti brevi (non oltre i 100 km), un po’ più del 40% per viaggi più lunghi (il 32,5% con cadenza settimanale e il 10% quotidiana). Oltre i 2/3 del campione ha la possibilità di ricaricare il veicolo a casa, mentre il restante 30% si divide tra chi può farlo al lavoro (29%) e chi deve affidarsi alla ricarica pubblica (10%).

RICARICA, NODO DECISIVO

Quello della ricarica si conferma un punto decisivo: anche un sondaggio effettuato e presentato a THAT’S MOBILITY da Nuova Energia (il bimestrale di Editrice Alkes che da anni si occupa delle problematiche energetiche) che ha coinvolto oltre 1.000 soggetti sopra i 18 anni, testimonia che gli italiani subiscono il fascino della mobilità elettrica, ma considerano ancora le colonnine di ricarica con una certa diffidenza.

 Per il 61% la “difficoltà di fare rifornimento” è il principale limite dell’auto elettrica. Gli uomini (63%) sono più preoccupati delle donne (57%) e i giovani (67%) più degli over 55 (46%). Quasi sei italiani su dieci temono di “rimanere senza un punto di ricarica”, mentre il 26% vorrebbe “l’equivalente di un benzinaio o una alternativa al self service”.

E LE FLOTTE?

Anche nelle flotte aziendali, la situazione è caratterizzata da luci e ombre. Nel corso del workshop finale di THAT’S MOBILITY, abbiamo infatti presentato i risultati della nostra survey Mobilità alla Spina 2019, confrontandoli proprio con quelli del sondaggio di Nuova Energia.

Anche per le flotte aziendali i principali ostacoli alla diffusione della e-Mobility nelle aziende sono le infrastrutture di ricarica e l’autonomia dell’auto elettrica (la percezione di quest’ultimo aspetto, però, sta migliorando), ma è emersa anche la necessità “di fare cultura”, perché i driver sono restii a cambiare le proprie abitudini e hanno ancora, secondo i Fleet Manager, una scarsa conoscenza degli EV.

Di contro, i vantaggi dell’auto elettrica, agli occhi delle aziende, sono il risparmio nelle emissioni, la libera circolazione nei centri cittadini e la responsabilità sociale di impresa.

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Fonte: FleetMagazine