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CES 2020, nasce la città Toyota a misura di alta tecnologia

di Fabiano Polimeni

Dal CES di Las Vegas Toyota annuncia il progetto Woven City: 2.000 abitanti, una città costruita al posto di un impianto produttivo. Sarà un laboratorio vivente di alta tecnologia, sulla mobilità e non solo

L’ambiente ideale, la “città dei sogni” nella quale sviluppare tutto il potenziale della tecnologia, in ambito mobilità e non solo, nella realtà non esiste.

TOYOTA WOVEN CITY AL CES DI LAS VEGAS

Così, perché non costruirne una a misura di futuro? Toyota presenta al CES 2020 il progetto Woven City, la città intrecciata, che mette in connessione la robotica e la guida autonoma, la produzione pulita di energia e spazi a misura d’uomo, l’intelligenza artificiale diffusa e ricerca accademica. 

Nascerà a Higashi-Fuji, là dove Toyota ha dismesso un impianto produttivo. Su 800 mila metri quadrati – grossomodo una superficie quasi doppia rispetto alla Città del Vaticano – verrà costruita una “città” destinata a essere popolata inizialmente da 2.000 abitanti.

L’inaugurazione è fissata a inizio 2021, quando lo studio condotto da Toyota con la collaborazione dello Studio di architettura del danese Bjarke Ingels, inizierà a prendere vita.

MOBILITÀ ELETTRICA E AUTONOMA

La visione legata alla mobilità prevede la circolazione solo di veicoli elettrici e autonomi, gli e-Palette di Toyota rappresenteranno la flotta per il trasporto condiviso e la consegna a domicilio di beni. Droni, micro-mobilità personale, il meglio della tecnologia troverà il proprio habitat.

La mobilità come servizio potrà esprimersi nel potenziale più alto, immaginare di portare davvero su strada i sistemi on-demand con i veicoli a muoversi autonomamente e senza guidatore.

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CASE GREEN ED ENERGIA PER I FCEV

Se le barriere normative sono ancora insormontabili perché l’automazione completa diventi realtà su strada, la costruzione della Città intrecciata realizza un micro-cosmo ad altissimo tasso tecnologico.

È nella mobilità come nell’adozione in ogni casa – realizzate prevalentemente in legno, a basso impatto ambientale – di robot per un miglioramento delle operazioni nella quotidianità.

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L’intelligenza artificiale si prenderà cura delle condizioni di salute degli abitanti, all’interno delle abitazioni, le case diverranno un tassello integrato con la mobilità, produrranno energia pulita dai pannelli fotovoltaici, energia destinata anche a produrre idrogeno per le auto fuel cell.

CITTADINI TIPO E STRADE

Chi abiterà la Woven City di Toyota? Del nucleo di 2.000 abitanti faranno parte dipendenti del gruppo Toyota, venditori, pensionati, dipendenti di partner industriali, ricercatori, scienziati. Sarà una “polis aperta”, che offrirà l’ecosistema ideale per i ricercatori, promette Toyota.

Attenzione all’ambiente, sviluppo sul campo delle tecnologie, ricerca, collaborazione industriale, miglioramento delle condizioni di salute, sono alcuni degli obiettivi di quello che può definirsi come un laboratorio vivente.

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Ancora sul tema della mobilità, la visione urbanistica della Woven City progettata dallo Studio Ingels prevede tre tipologie di strade: l’arteria per i veicoli che si muovono a velocità più elevate; la strada condivisa tra veicoli a bassa andatura, pedoni e dispositivi di mobilità personale; le zone pedonali, passeggiate tra i parchi e le aree verdi disseminate nel piano urbano sugli 800 mila metri quadri. Tre tipologie di arterie che saranno intrecciate nel loro sviluppo.

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Fonte: FleetMagazine