Fast2drive

View Original

Facciamo bene i conti con l’auto Boom del noleggio a lungo termine

di Giuseppe Frangi

Da gennaio ad oggi lo hanno scelto in trentamila automobilisti: è il noleggio a lungo termine. Anziché comperare una vettura, prenderla a tempo, pagando una quota mensile che ovviamente varia a secondo dei modelli. Secondo i dati resi noti da Aniasa, l’Associazione che raccoglie le imprese dei servizi alla mobilità, nel primo semestre 2018 il settore del noleggio a lungo termine ha registrato un incremento delle immatricolazioni (161.644 vetture, +10 per cento vs lo stesso periodo del 2017) e della flotta che ha toccato le 881.000 unità (+16 per cento). La novità è che orientarsi verso questa scelta non sono solo le imprese o le partite Iva, ma anche i semplici automobilisti privati: secondo un’indagine di mercato commissionata dalla stessa Aniasa a Bai&Company il cinque per cento dei privati ha dichiarato di aver già deciso di passare al noleggio a lungo termine, mentre il quaranta per cento si dice interessato e pronto a valutare le offerte.

 


 Che cosa in particolare attira l’automobilista? L’auto viene pagata in rate mensili, che includono tutto o quasi tutto. Infatti la rata comprende assicurazione (una Kasko), manutenzione completa, la tassa di circolazione. A chi guida resta in carico ovviamente il carburante, le eventuali franchigie in casi di incidenti, le multe e soprattutto le penali in caso di sforamento del numero massimo di chilometri. Questo è infatti il punto a cui prestare attenzione nel momento in cui si sottoscrive un noleggio: quasi tutte le proposte infatti bloccano il tetto ai quindicimila chilometri e a tre anni di noleggio. Passati i tre anni l’auto torna al concessionario e l’automobilista deve sottoscrivere un nuovo rapporto, perché nella gran parte dei casi non c’è possibilità di riscatto.

 

 

Proviamo a fare qualche esempio. Una Fiat 500 (modello 1.2 pop benzina) se acquistata costa 14.350 euro. La si può noleggiare a 299 euro al mese. Può essere restituita dopo 60 mesi con un massimo di quindicimila chilometri l’anno. In questo caso l’automobilista ha speso alla fine 17.940 euro, quindi più dell’acquisto, ma in quei 3590 euro sono comprese tutte le spese assicurative e di manutenzione di cinque anni. Chiaramente c’è da considerare che l’auto a quel punto non vale come usato…

 


Se si passa invece ad un’auto di un segmento alto come l’Audi Q2 1.6 TDI, che sul mercato ha un prezzo di listino di 31.400 euro, viene proposta a 503 euro mensili per 48 mesi e quindicimila chilometri annui. Nel pacchetto ci sono anche le gomme invernali e l’eventuale sostitutiva. Al termine dei quattro anni avrete speso 24.144 euro. Conveniente quindi. Ma quanto varrebbe un’auto usata con soli sessantamila chilometri fatti? Spesso le auto di fascia medio alta vengono proposte con un anticipo sul canone di qualche migliaia di euro: un escamotage per permettere a chi passa al noleggio a lungo termine di vendere l’usato e di mettere il ricavato nel nuovo contratto.

 

Quindi conviene fare bene i calcoli e stare attenti al tetto dei chilometri, perché sono sempre sotto la media di quelli che un automobilista in media fa ogni anno (circa venticinquemila). Il vantaggio vero è avere tra le mani un’auto modello nuovo, magari di un livello superiore a quella che ci si potrebbe permettere comperandola, che ha consumi bassi e che inquina meno. Oltre al fatto di liberarsi da tutti i pensieri sulle varie scadenze legate alla vita di un’auto.


Fonte BergamoPost