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Il noleggio a lungo termine

Il noleggio a lungo termine (NLT) si è guadagnato consensi nel settore “business”: si tratta di un contratto di affitto di un veicolo nuovo, ordinato in base alle specifiche richieste dal cliente e a lui affidato in primo utilizzo. Questa formula prevede il versamento di un anticipo (in media, di un paio di migliaia di euro) e di un canone fisso, che in genere può variare tra i poco meno di 200 euro richiesti per una citycar ai 500 circa per una Suv compatta, e così via a salire. Le rate sono di tipo “all inclusive”: sono cioè composte da una quota relativa alla disponibilità della vettura, e un’altra per una serie di servizi (integrabili a richiesta) che ne coprono le normali necessità d’uso (dalla tassa di possesso all’assicurazione, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alla sostituzione dei pneumatici). Questa formula offre alle aziende il vantaggio di poter programmare una spesa ben definita per la macchina, evitando al contempo l’immobilizzazione di capitali ingenti. I contratti di NLT hanno normalmente una durata compresa fra i 24 a 60 mesi: alla fine del periodo concordato si restituisce l’auto, che deve essere in perfetta efficienza e in condizioni interne ed esterne pari a quelle iniziali, pena il pagamento di penali e/o spese di ripristino. In genere, viene pure prevista una possibilità di estensione del contratto (solitamente di un anno extra, con un bel taglio sulle tariffe praticate in precedenza) o l’opzione di acquisto del veicolo utilizzato.

Negli ultimi anni, sia all’interno della realtà business sia rispetto al totale delle immatricolazioni di veicoli nuovi la quota del noleggio a lungo termine è cresciuta significativamente: sul totale del mercato nazionale, nel 2014 è stata pari al 20%. Questa forma di affitto convince professionisti, artigiani e società perché permette di “dimenticarsi” dei problemi relativi alla gestione della propria auto (o flotta) e di concentrare più energie sull’attività produttiva.

Gli operatori del settore (case automobilistiche, società specializzate, concessionarie, ecc.) prevedono nel contratto un tetto massimo di percorrenza: superarlo comporta una penale (il cui costo al km deve essere preventivamente indicato), ma rimanervi molto al di sotto significa aver sbagliato la pianificazione e, di fatto, aver pagato il veicolo più del dovuto. La soglia chilometrica prefissata pesa, infatti, per una parte significativa sulla rata mensile: e le clausole cosiddette di “km a rimborso”, che monetizzano a favore del cliente la strada eventualmente non macinata, compensano solo in parte l’errore di valutazione iniziale.

IN SINTESI

  • Anticipo e rate "all inclusive"
  • La durata va dai 24 ai 60 mesi
  • L'auto va restituita nelle condizioni di partenza
  • Possibili il prolungamento del nolo o l'acquisto dell'auto
  • Formula scelta sempre più negli ultimi anni
  • I km preventivati vanno sfruttati il più possibile

Articolo originale pubblicato su alVolante.it