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La qualità dell’aria in Italia, un problema di salute e sostenibilità

di Marina Marzulli

L'aria che respiriamo ha pesanti conseguenze sulla nostra salute e in molte città italiane si superano i livelli di guardia degli inquinanti. Per migliorare è necessario ripensare anche al nostro sistema di mobilità, a partire dalla vecchiaia del parco auto.

Kyoto Club e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr hanno presentato MobilitAria 2019, uno studio su qualità dell’aria e politiche di mobilità nelle 14 principali città italiane. Ne abbiamo parlato con Francesco Petracchini, Responsabile Ufficio Progettazione del CNR-IIA, in occasione di Motus-E, l’incontro che ha visto convergere a Roma i player della mobilità elettrica.

MOBILITARIA 2019

MobilitAria 2019 ha delineato un quadro complessivo sull’andamento della qualità dell’aria e delle politiche di mobilità urbana nelle principali 14 città e aree metropolitane italiane nel periodo 2017-2018. Le città prese in considerazione sono:

  • Bari

  • Bologna

  • Cagliari

  • Catania

  • Firenze

  • Genova

  • Messina

  • Milano

  • Napoli

  • Palermo

  • Reggio Calabria

  • Roma

  • Torino

  • Venezia

Il Rapporto 2019 permette un confronto con gli anni 2012/13, da cui emerge il balzo della mobilità a piedi e in bicicletta, la tenuta del trasporto pubblico e il calo dell’uso dell’auto, che tuttavia resta ampiamente il mezzo preferito dai cittadini metropolitani con oltre il 50% di spostamenti.

Per l’uso del Trasporto Pubblico Urbano aumentano gli utenti a Bologna (+18%) e Torino (+12%), Cagliari (+9%), maglia nera per Catania (-10%). La sharing mobility cresce a Milano, Torino, Firenze, Roma, Palermo e Cagliari, sbarca a Bologna per la prima volta, ma nelle altre città non decolla.

Cresce la mobilità sostenibile

Il tasso di mobilità sostenibile, costruito sommando gli spostamenti a basso impatto (piedi, bici e TPL) nelle aree urbane,è inferiore al 40%, sia nella media delle Città metropolitane, sia in quella nazionale. Nel 2016-2017 rispetto al 2012-2013 l’indice è cresciuto di quasi 8 punti a livello nazionale e di circa 5,5 punti nelle aree metropolitane

L’area metropolitana di Milano apre la classifica con un tasso di mobilità sostenibile di poco inferiore al 50% (48,3%), seguita da Genova (46,7%), Venezia (46,4%) e Bari (44,1%). In fondo alla classifica Catania, Reggio Calabria, che pure migliorano, e Messina. “Al Nord nonostante la mobilità e il trasporto pubblico siano più efficienti, le condizioni meteoclimatiche e la stagnazione dell’aria non aiutano”, specifica Petracchini.

Leggi anche: In Nord Italia l’aria peggiore d’Europa

GLI INQUINANTI

“La problematica comune a tutta Italia è la vetustà del parco circolante: molto veicoli sono ancora Euro 0,1,2. Siamo al di fuori dei limiti e questo si ripercuote sulla salute delle persone, con 70-80mila morti annue legate agli inquinanti dell’aria, commenta Petracchini. Il Rapporto considera 3 inquinanti per la valutazione della qualità dell’aria: particolato PM10, particolato PM2,5 e biossido di azoto (NO2).

Biossido di azoto

Nello specifico, viene rilevata una riduzione dei livelli medi di NO2, con alcune città in decremento come Messina (-23%), Cagliari (-21%), Roma (-12%), Torino (-12%) e Bologna (-11%).

Al contrario Reggio Calabria e Catania segnalano un superamento dei valori. Tra le città che nel 2018 hanno superato i limiti ci sono Milano, Roma e Torino.

Particolato PM10

Per le concentrazioni medie di PM10, in genere al di sotto dei limiti, per diverse città è avvenuto il superamento dei limiti giornalieri (35 giorni all’anno). Tra queste la peggio del 2018 è Torino (89 giorni), seguita da Milano (79 giorni), Venezia (63 giorni), Napoli (40 giorni), Cagliari (49 giorni).

Proprio per il continuo superamento dei limiti normativi di PM10, l’Italia lo scorso marzo è stata deferita dalla Commissione UE alla Corte di Giustizia europea.

Particolato PM2,5

In merito alle concentrazioni di PM2,5, nessuna città registra valori maggiori al limite normativo, tuttavia le città di Torino, Milano e Venezia presentano concentrazioni prossime al valore limite annuale per la protezione della salute umana pari a 25 μg/m3.

LE PROPOSTE PER MIGLIORARE

MobilitAria 2019 lancia lanciano diverse proposte per migliorare la qualità dell’aria e la mobilità sostenibile, in particolare:

  • l’aumento del numero di centraline per controllare meglio la qualità dell’aria

  • l’approvazione di un nuovo codice della strada

  • linee guida per i Piani regionali sulla Qualità dell’Aria

  • il monitoraggio dei PUMS che tutte le città metropolitane devono approvare entro ottobre 2019

Inoltre sono definiti target precisi al 2025 per l’aumento del trasporto collettivo, della mobilità pedonale e ciclistica, della sharing mobility, contestuale alla riduzione dell’uso dell’auto privata. Per quanto riguarda le auto elettriche, si propone che dopo il 2030 non vengano più vendute In Italia veicoli “fossili”, ma si punti sull’elettrico per auto, moto e trasporto pubblico.

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Fonte: Fleet Magazine