Le flotte aziendali che stanno diventando elettriche
Le flotte aziendali elettriche non sono più una chimera: ci sono imprese che, andando oltre l’immagine, hanno cominciato un cammino di elettrificazione del proprio parco auto. Tra queste, i provider di energia, naturalmente orientati alla transizione, ma anche altre aziende.
Flotte aziendali e elettrico: un binomio che cresce sempre di più. E non è solo una questione di immagine, ma anche e soprattutto di offerta e Total Cost of Ownership dei veicoli.
Le Case, in altre parole, stanno lanciando sul mercato parecchie auto elettriche (scopri gli EV in arrivo quest’anno) e le aziende stanno valutando concretamente di inserirle nei propri parchi auto, utilizzandole in pool o addirittura, in qualche caso, assegnandole ai dipendenti. Perché, dati alla mano, specie se ci si sposta in ambito urbano, i costi di utilizzo di un EV sono convenienti.
QUALI SONO LE FLOTTE AZIENDALI ELETTRICHE?
Così, se la maggior parte delle imprese, tuttora, tende ad affidarsi a un numero ridotto di mezzi a zero emissioni (di solito da 1 a 5), ci sono realtà che stanno “elettrificando” buona parte della flotta. Stiamo parlando, in primis, delle società appartenenti al mondo dell’energia, che sono state sicuramente “pioniere” nello sviluppo della mobilità elettrica in azienda, ma anche di altri importanti nomi dell’industria nazionale. Vediamo qualche esempio.
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SCHNEIDER ELECTRIC
Schneider Electric, nelle scorse settimane, ha annunciato il suo ingresso nell’iniziativa internazionale EV100 di The Climate Group: la policy green dell’azienda prevede di sostituire, a livello globale, il 100% della flotta dei veicoli aziendali con veicoli elettrici entro il 2030, con l’obiettivo di portare a zero l’impatto delle auto aziendali in termini di CO2.
Il piano è chiaro: nei prossimi 10 anni Schneider Electric sostituirà 14.000 veicoli aziendali utilizzati in oltre 50 Paesi con modelli a zero emissioni. E, naturalmente installerà infrastrutture di ricarica all’interno dei principali stabilimenti produttivi. La transizione è già cominciata da tempo in alcuni Paesi, come la Norvegia, e riguarda naturalmente anche l’Italia.
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Fonte: Fleet Magazine