Perché è aumentato il costo di benzina, diesel e metano

Il fabbisogno di energia per alimentare la ripresa nel post pandemia ha fatto crescere la domanda di carburante in tutto il mondo, con un'impennata nel prezzo delle materie prime

Non solo rincari in bolletta, ma anche alla pompa: l’aumento del prezzo del carburante pesa sempre di più sulle tasche degli automobilisti italiani.

Secondo le ultime rilevazioni del Mise, la benzina è ora a 1.686,89 euro al litro (a ottobre 2020 era 1.387,57), mentre il gasolio è a 1.536,73 euro al litro (1.259,33 lo scorso anno). Un aumento di circa il 18%. Ancora più impressionante il costo del metano, che è quasi raddoppiato, arrivando a punte di 2 euro al litro che ne fanno, paradossalmente, il carburante più costoso.

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PERCHÉ AUMENTANO I CARBURANTI

Il fabbisogno di energia per alimentare la ripresa, a partire dalla Cina, ha fatto crescere la domanda di carburante, ma l’offerta non è cresciuta di conseguenza.

La ragione principale dell’aumento dei prezzi di benzina e diesel è il mancato accordo tra i Paesi Opec sull’aumento della produzione di greggio, necessario in un quadro di ripresa economica post pandemia.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto di poter aumentare la produzione, ma la richiesta è stata respinta da diversi Paesi Opec, prima tra tutti l’Arabia Saudita. Di conseguenza, il prezzo del greggio ha subito una pesante impennata: il barile di Brent (il valore di riferimento per i mercati europei) ha raggiunto i 78 dollari circa. Oggi, 6 ottobre, il costo al barile è di 82.58 dollari.

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LA CRESCITA DEL METANO

Anche l’aumento dei prezzi del metano è legato all’impennata delle materie prime, che si riflette anche sulle bollette domestiche.

Come spiega Federmetano“Dopo alcuni cali di prezzo occorsi da aprile 2020, causati inizialmente dalla pandemia mondiale, si sono verificati aumenti continui del prezzo della materia prima da ottobre 2020 a oggi, toccando cifre record superiori del 600%”.

Questi aumenti sono dovuti a dinamiche mondiali:

  • bassi livelli di stoccaggio nei siti europei dovuti a un inverno di lunga durata

  • ripresa dell’economia asiatica con grande richiesta di energia

  • forniture di GNL (gas naturale liquefatto) via nave dirottate verso l’Asia e in generale verso mercati disposti a pagare di più

  • tagli di forniture verso l’Europa dalla Russia a causa di manutenzioni programmate

  • ritardi nelle autorizzazioni a esercire nuovi metanodotti di importazione

Data l’emergenza in corso, il Governo Italiano sta tentando di ridurre l’impatto degli aumenti, soprattutto a beneficio delle forniture di gas verso le famiglie, ma le associazioni di categoria chiedono condizioni più favorevoli anche per il settore autotrazione, con la speranza che – superate le attuali tensioni di mercato – i prezzi si riassestino sui valori abituali.




Fonte: https://www.fleetmagazine.com/perche-aumenta-benzina-metano/