IL 2016 SI È CHIUSO CON GIRO D’AFFARI DI 6 MILIARDI, MAI FATTO MEGLIO PRIMA D’ORA SUCCESSO FAVORITO DALLA RIVOLUZIONE CULTURALE PORTATA DALLA SHARING ECONOMY. IL SETTORE ASPETTA IL VIA LIBERA NORMATIVO PER PUNTARE ALTRI SEGMENTI DI BUSINESS
Marco Frojo
Milano - Il concetto di auto di proprietà, tanto caro agli italiani, oggi non è più sentito come una volta. I servizi di noleggio e car sharing si stanno rapidamente diffondendo, perché i vantaggi di un’automobile “condivisa” sono tali da risultare molto convincenti per un crescente numero di persone. Sul fronte dei parchi macchine aziendali, l’idea di affidare la gestione della flotta a uno specialista dell’autonoleggio si è già fatta largo da parecchi anni: le imprese, costrette a tagliare i costi, hanno individuato nelle autovetture un grande capitolo di spesa che poteva essere facilmente ridimensionato attraverso una migliore gestione del parco auto di proprietà, affidandolo a operatori specializzati. Con queste premesse, che coinvolgono sia il lato consumer che quello business, non stupisce che il settore dell’autonoleggio viaggi da diversi anni con il vento in poppa: i fattori che ne determinano la crescita sono strutturali e destinati a far sentire i propri effetti ancora per molti anni. Senza dimenticare che presto potrebbero aggiungersene altri come, per esempio, la possibilità da parte delle aziende pubbliche di trasporti di noleggiare gli autobus. Il divieto di noleggio, previsto dal Codice della strada, è stato di recente rimosso e c’è da scommettere che molte città vi faranno ricorso, se non altro perché il loro parco veicoli è così vecchio da essere estremamente costoso in termini di riparazioni (i soldi
per l’acquisto di nuovi autobus ovviamente mancano a causa dell’austerity). In un futuro non troppo lontano potrebbe poi essere la volta dei taxi che, almeno per ora, devono essere di proprietà dei tassisti. Secondo i dati raccolti da Aniasa, l’associazione di categoria, l’autonoleggio in Italia ha chiuso il 2016 con un giro d’affari di 6 miliardi di euro (+10,2% rispetto al 2016), un valore che rappresenta il nuovo record di sempre, aggiornando così quello dell’anno scorso. Al raggiungimento di questo risultato hanno contribuito sia il noleggio a breve termine (+4,9% a 1,17 miliardi) che quello a lungo (+11,7% a 4,8 miliardi). Sul fronte delle immatricolazioni la crescita è stata addirittura più decisa: complessivamente sono cresciute del 18,1% a 374.716 unità. Anche in questo caso è stato il lungo termine a fare la parte del leone (+23,4% a 274.877 unità), mentre il breve termine ha fatto registrare un comunque significativo +5,9% (a 99.839 unità). Al 31 dicembre scorso la flotta del lungo termine era composta da ben 674.117 veicoli (+15,2%), mentre la flotta media del breve termine lo scorso anno ha raggiunto quota 161.513 unità (+11,6%). Nel 2016 l’incidenza dell’autonoleggio sulle nuove immatricolazioni ha superato la soglia del 20%. Se il 2016 è stato brillante, il 2017 è iniziato ancora meglio. Nei primi tre mesi dell’anno il giro d’affari è cresciuto del 15,6% a 1,48 miliardi di euro, mentre le immatricolazioni sono balzate addirittura del 20,3% (a 154.000 unità). Oggi ben un’auto ogni quattro è immatricolata da un’azienda di autonoleggio. «I risultati non lasciano spazio a dubbi: qualunque parametro considerato è positivo, la maggior parte, addirittura, è cresciuta a doppia cifra rispetto all’anno precedente; non mi vengono in mente settori, eccetto forse il digitale, che registrano una crescita così forte in maniera costante — ha affermato Andrea Cardinali, il presidente di Aniasa, in occasione della presentazione del Rapporto 2016 — Non siamo più solo l’associazione dei noleggiatori ma, più in generale, della mobilità. Basti pensare che la sezione dedicata al car sharing, costituita recentemente, rappresenta oggi il 95% del mercato e che alla fine dello scorso anno le nostre associate hanno registrato ben 1 milioni di tessere di iscrizione ai servizi di auto condivisa». Nel suo complesso Aniasa ha toccato quota 49 aziende associate. Secondo il numero uno di Aniasa il trend in crescita del settore del noleggio veicoli «è frutto di varie dinamiche convergenti: la crescente domanda di mobilità turistica e di business, il rinnovo e l’ampliamento delle flotte aziendali, la spinta dei veicoli commerciali trainati dal boom dell’e-commerce, la nuova clientela nell’area delle micro-imprese, dei professionisti e dei consumatori privati, cui si è aggiunto il noleggio mid-term e i benefici effetti determinati dalla misura del superammortamento». Proprio il superammortamento, la norma che consente alle aziende di usufruire di un ammortamento pari al 140% del costo sostenuto per l’acquisto di beni strumentali (le auto nel caso dell’autonoleggio), è stata probabilmente la misura per l’approvazione della quale Aniasa si è più spesa negli anni scorsi. Oggi l’associazione guidata da Cardinali chiede che venga resa strutturale e non rinnovata di anno in anno, come sta accadendo. «Le aziende hanno bisogno di prospettive di lungo periodo per investire e crescere — afferma Cardinali — Inoltre, il superammortamento, ha innescato investimenti che altrimenti non sarebbero stati effettuati e ha fatto lievitare gli introiti dell’Erario, a partire dalla maggiore Iva incassata». L’altra grande richiesta di Aniasa è quella di aggiornare il Codice della strada che ha visto la luce nel 1992 dopo una gestazione durata quasi un decennio: «La mobilità sta cambiando rapidamente e un Codice della strada vecchio di un quarto di secolo non è in grado di rispondere alle problematiche di oggi, evidenzia il presidente dell’associazione degli autonoleggi ». Senza contare che in casa Aniasa sta addirittura venendo meno la divisione fra noleggio a lungo e breve periodo; «stiamo ormai procedendo verso servizi innovativi di mobilità integrata», conclude Cardinali. “La crescita è forte e costante” hadetto Andrea Cardinali (nella foto sopra), presidente di Aniasa, in occasione della presentazione del Rapporto 2016
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