Noleggio auto aziendale: tutti i vantaggi da conoscere

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Se state pensando che per la vostra attività vi serva un’auto, dovreste considerare la possibilità di rivolgervi a una società di autonoleggio. Il noleggio auto vi solleverà da molti oneri, che caratterizzano, invece, l’acquisto.

Perché il noleggio auto

Noleggiare l’auto aziendale ha sicuramente il vantaggio di farvi risparmiare in termini di tempo, soldi e preoccupazioni. Normalmente, infatti, quando si noleggia un’auto si può optare per un un servizio tutto incluso, il quale consiste nel pagamento di un canone mensile a fronte del quale viene consegnata un’automobile fornita di assicurazione e del bolloprevisto per circolare.

Inoltre, non ci si dovrà porre neanche il problema della svalutazione del veicolo che avviene nel corso degli anni. Infine, alcune compagnie, offrono ai loro clienti la possibilità di cambiare modello o marca di auto ad ogni noleggio. Senza trascurare il fatto che per le aziende ci sono dei vantaggiriguardanti la detraibilità di alcuni costi, sia che si parli di canone mensile sia che si voglia optare per un canone annuale.

Auto aziendale: differenze tra acquisto e noleggio

Avere a disposizione una o più auto aziendali risulta molto utile, specialmente per quelle aziende che hanno necessità di far viaggiare i propri collaboratori.

L’auto aziendale può essere utilizzata tutti i giorni, oppure sporadicamente. In entrambi i casi, affidarsi a una compagnia di autonoleggio dà la certezza di avere a disposizione nel momento del bisogno un’automobile, per la quale è sufficiente pagare un canone e il carburante.

Inoltre, optando per il noleggio auto, non si avrà il pensiero di dover pagare le spese relative alla mobilità delle auto anche quando queste stanno a lungo ferme, a causa di un calo del flusso lavorativo. Senza contare che negli anni le auto perdono valore ed hanno bisogno di una maggiore manutenzione.

La gestione di una o più auto aziendali può risultare piuttosto stressante. Affidandosi a una società di autonoleggio si è certi che i mezzi sono dei modelli recenti, a norma e in sicurezza e che alla fine del periodo di noleggio, la restituzione avviene senza costi aggiuntivi.

Può essere conveniente l’acquisto dell’auto aziendale nei casi in cui si prospetta un utilizzo quotidiano del mezzo e protratto per molti anni. Oppure, un’altra soluzione potrebbe essere quella di stipulare un contratto di leasing, per il quale alla fine del periodo stabilito in cui si paga un canone, equivalente a una rata del costo complessivo dell’auto, la si può riscattare, ciò significa saldare il resto delle rate che rimarrebbero.

Quest’ultima formula è una sorta di noleggio con possibilità, al termine, di acquistare l’auto che si ha utilizzato per il periodo concordato.


Facciamo bene i conti con l’auto Boom del noleggio a lungo termine

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di Giuseppe Frangi

Da gennaio ad oggi lo hanno scelto in trentamila automobilisti: è il noleggio a lungo termine. Anziché comperare una vettura, prenderla a tempo, pagando una quota mensile che ovviamente varia a secondo dei modelli. Secondo i dati resi noti da Aniasa, l’Associazione che raccoglie le imprese dei servizi alla mobilità, nel primo semestre 2018 il settore del noleggio a lungo termine ha registrato un incremento delle immatricolazioni (161.644 vetture, +10 per cento vs lo stesso periodo del 2017) e della flotta che ha toccato le 881.000 unità (+16 per cento). La novità è che orientarsi verso questa scelta non sono solo le imprese o le partite Iva, ma anche i semplici automobilisti privati: secondo un’indagine di mercato commissionata dalla stessa Aniasa a Bai&Company il cinque per cento dei privati ha dichiarato di aver già deciso di passare al noleggio a lungo termine, mentre il quaranta per cento si dice interessato e pronto a valutare le offerte.

 

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 Che cosa in particolare attira l’automobilista? L’auto viene pagata in rate mensili, che includono tutto o quasi tutto. Infatti la rata comprende assicurazione (una Kasko), manutenzione completa, la tassa di circolazione. A chi guida resta in carico ovviamente il carburante, le eventuali franchigie in casi di incidenti, le multe e soprattutto le penali in caso di sforamento del numero massimo di chilometri. Questo è infatti il punto a cui prestare attenzione nel momento in cui si sottoscrive un noleggio: quasi tutte le proposte infatti bloccano il tetto ai quindicimila chilometri e a tre anni di noleggio. Passati i tre anni l’auto torna al concessionario e l’automobilista deve sottoscrivere un nuovo rapporto, perché nella gran parte dei casi non c’è possibilità di riscatto.

 

 

Proviamo a fare qualche esempio. Una Fiat 500 (modello 1.2 pop benzina) se acquistata costa 14.350 euro. La si può noleggiare a 299 euro al mese. Può essere restituita dopo 60 mesi con un massimo di quindicimila chilometri l’anno. In questo caso l’automobilista ha speso alla fine 17.940 euro, quindi più dell’acquisto, ma in quei 3590 euro sono comprese tutte le spese assicurative e di manutenzione di cinque anni. Chiaramente c’è da considerare che l’auto a quel punto non vale come usato…

 

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Se si passa invece ad un’auto di un segmento alto come l’Audi Q2 1.6 TDI, che sul mercato ha un prezzo di listino di 31.400 euro, viene proposta a 503 euro mensili per 48 mesi e quindicimila chilometri annui. Nel pacchetto ci sono anche le gomme invernali e l’eventuale sostitutiva. Al termine dei quattro anni avrete speso 24.144 euro. Conveniente quindi. Ma quanto varrebbe un’auto usata con soli sessantamila chilometri fatti? Spesso le auto di fascia medio alta vengono proposte con un anticipo sul canone di qualche migliaia di euro: un escamotage per permettere a chi passa al noleggio a lungo termine di vendere l’usato e di mettere il ricavato nel nuovo contratto.

 

Quindi conviene fare bene i calcoli e stare attenti al tetto dei chilometri, perché sono sempre sotto la media di quelli che un automobilista in media fa ogni anno (circa venticinquemila). Il vantaggio vero è avere tra le mani un’auto modello nuovo, magari di un livello superiore a quella che ci si potrebbe permettere comperandola, che ha consumi bassi e che inquina meno. Oltre al fatto di liberarsi da tutti i pensieri sulle varie scadenze legate alla vita di un’auto.


Fonte BergamoPost

Noleggio delle flotte aziendali: novità in vista per il 2019?

Per i servizi di leasing e di noleggio a lungo termine delle flotte aziendali sono entrati in vigore di recente dei criteri di contabilizzazione nuovi. I parametri in questione saranno validi a partire dal prossimo anno, e terranno conto di quanto previsto dalle nuove norme in materia di bilancio e di contabilità. A essere coinvolti sono aspetti contabili che da lungo tempo necessitavano di un aggiornamento, soprattutto in considerazione dell’evoluzione dei servizi di noleggio auto per aziende e della loro diffusione. Nel 2016 sono stati introdotti da due Standard Setter molto importanti (una americana e una internazionale) degli standard di contabilizzazione nuovi: proprio quelli che saranno operativi dal prossimo 1° gennaio.

I nuovi standard

L’IFR16 è stato sviluppato dallo Iasb, vale a dire l’International Accounting Standards Board, mentre lo US GAAP è stato messo a punto dal Fasb, il Financial Accounting Standards Board. Tutti e due i principi contabili hanno modificato gli standard che riguardano la registrazione degli oneri dei servizi di noleggio auto e, di conseguenza, le iscrizioni a bilancio relative. Questo tipo di modifica, per altro, coinvolgerà in modo particolare le società che adottano i principi contabili internazionali e quelle quotate.

Che cosa cambia

Ma dal punto di vista pratico quali sono i cambiamenti che si prospettano a partire dal 2019? In pratica, tutte le aziende coinvolte saranno tenute a contabilizzare quello che viene definito diritto d’uso, in relazione ai veicoli concessi a noleggio, nei propri bilanci. Dovranno essere contabilizzati anche i pagamenti previsti per questi servizi, di cui sarà modificata la classificazione, la quale non potrà non prendere in considerazione l’ammortamento e gli interessi – cioè la quota finanziaria – per i noleggi. Fino ad ora, invece, si doveva tenere conto solo del costo del contratto (di leasing o di noleggio, a seconda dei casi). Le aziende avranno la possibilità di contabilizzare le transazioni facendo sì che la rappresentazione del contratto si fondi sul principio di utilizzo del bene e non si basi sulla forma per ciò che riguarda la titolarità del soggetto giuridico a cui spetta la proprietà del bene. Ciò non toglie che i rischi di mercato sulla rivendita del bene continuino a insistere sul soggetto proprietario.

Quali sono i contratti coinvolti?

Il principio contabile che diventerà operativo dal prossimo anno sarà applicato a tutti i contratti di leasing e di noleggio che durano non meno di 12 mesi, purché il valore del bene sottostante non sia inferiore ai 5mila dollari: da questo computo devono essere esclusi i low value assets. Dal prossimo mese di gennaio, di conseguenza, i locatari avranno l’obbligo di contabilizzare il debito per i canoni di noleggio a scadere tra le passività, corrispondente al valore attuale dei canoni che il contratto prevede. Tra le attività, invece, dovrà essere contabilizzato il diritto di uso del bene, corrispondente al valore iniziale della passività sommato ai canoni di locazione e ai costi diretti.

I nuovi parametri finanziari

Cambiando le modalità di contabilizzazione, ci saranno anche delle modifiche dal punto di vista della struttura dei bilanci delle società coinvolte, così come cambierà la rappresentazione dei più importanti indicatori finanziari ed economici. Ci si aspetta, tra l’altro, un aumento dell’Ebitda, e cioè della redditività operativa, dal momento che il margine operativo lordo non terrà più conto della componente di interessi dei canoni iscritti a conto economico e i ammortamenti. Al tempo stesso, per le aziende ci saranno attivi maggiori, ma questo comporterà anche un indebitamento maggiore. Ciò che è certo è che per le imprese la mole di lavoro imposta dai nuovi criteri di contabilizzazione sarà molto consistente, anche perché tutte le registrazioni dei contratti di noleggio dovranno essere riviste.


BOOM DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: PERCHÉ PIACE COSÌ TANTO

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Tutti pazzi per il noleggio a lungo termine: un italiano su quattro sa cos’è, uno su otto si dichiara interessato a provarlo e il 2018 verrà ricordato come l’anno della consacrazione di questa formula; possiamo dirlo a voce alta: è boom del noleggio a lungo termine.

I numeri, del resto, parlano chiaro: il 2017 ha registrato oltre il 15% in più di immatricolazioni riconducibili al NLT e la percentuale del 2018, ancora non concluso, è già arrivata a superare il 22%

Ormai tutti, sia i professionisti che i privati, hanno il desiderio di capire cosa si prova ad avere a disposizione una macchina sempre nuova ed efficiente pagando solo una rata mensile onnicomprensiva. Sono 30.000 gli automobilisti italiani che hanno abbandonato l’auto di proprietà e si sono lasciati conquistare dal long rent ed una ricerca dell’ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici – ha rilevato che sono molti gli italiani che sono in procinto di lanciarsi nell’avventura del long rent.

Cerchiamo di capire insieme il perché di tanto successo.

La formula tutto compreso del noleggio lungo termine

Fino a non molto tempo fa il noleggio a lungo termine era una formula riservata esclusivamente ai professionisti e alle aziende; i costi, infatti, erano ancora troppo elevati per i privati, i quali non potevano usufruire degli sgravi fiscali dedicati ai possessori di partita IVA e alle società.

Gli ultimi 8 mesi di quest’anno, però, dimostrano che qualcosa è cambiato e gli automobilisti italiani hanno cominciato a dimostrare interesse verso il long rent, complice anche una rinnovata mentalità economica generalizzata che basa i suoi capisaldi sui principi della sharing economy in diversi settori; le società operanti nel settore hanno colto l’occasione al balzo e hanno messo sul mercato pacchetti vantaggiosi dedicati nello specifico al segmento dei privati.

La formula è conosciuta. A fronte di  una rata mensile onnicomprensiva si può noleggiare un’automobile per un periodo compreso tra i 12 e i 60 mesi. Il boom del noleggio a lungo termine è riconducibile, però, dalla formula “all inclusive” che prevede siano compresi nella rata mensile tutte le pratiche burocratiche connesse e le manutenzioni ordinarie e, la maggior parte delle volte, straordinarie che si dovranno affrontare nel periodo prescelto.

Il canone ovviamente varia, a seconda delle caratteristiche del contratto, della lunghezza dello stesso, del chilometraggio annuale, dei servizi accessori e del modello di auto che si scelgono.

Noleggio a lungo termine: a chi è rivolto

Come abbiamo già accennato il long rent è ormai conveniente per tutti.

Se da una parte, infatti, i professionisti e le aziende possono usufruire di maggiori vantaggi economici, in quanto quelli fiscali si sommano a quelli offerti dalla formula in sé, anche per i privati comincia ad essere conveniente.

Bisogna considerare che quando si acquista un’automobile questa si svaluta del 50% nel giro di due anni; se a ciò si aggiungono le spese di assicurazione, di bollo e quelle relative alle varie manutenzioni, basta ricordare il cambio degli pneumatici stagionali, si capisce che il NLT diventa conveniente anche per gli automobilisti privati, soprattutto se prolungato nel tempo.

Da non sottovalutare, infine, che in questo modo si acquisisce anche la possibilità di avere a disposizione, proprio come se fosse propria, un’automobile nuova, da poco uscita sul mercato.

Concludiamo sottolineando che la scelta è vasta e si possono noleggiare tutti i tipi di veicoli: city-car, berline, crossover, SUV di ultima generazione e furgoni commerciali; ovviamente tutto dipende dalle necessità del cliente e dal budget che può investire.

Fleet management in crescita: NLT con gestione in conto terzi

Altra tendenza che contribuisce non poco al boom del noleggio a lungo termine è la costante crescita del cosiddetto fleet management in conto terzi.

Di cosa si tratta esattamente? In pratica quelle aziende che hanno la necessità di utilizzare più di un veicolo affidano la gestione della propria flotta aziendale a soggetti terzi, specializzati nel settore. I mezzi di trasporto possono essere di proprietà del cliente che richiede la gestione, ma sempre più spesso il fleet management coesiste con i servizi del noleggio a lungo termine; in pratica la società che fornisce i mezzi di trasporto a noleggio si occupa anche di gestirli. Ciò si traduce, per il cliente finale, in un abbattimento notevole dei costi – deve preoccuparsi di pagare solo le rate mensili – e in un risparmio di tempo che può essere impiegato per altro.

I dati testimoniano la costante crescita del fleet management, con un fatturato salito, dal 2016 a oggi, da 54,4 milioni a 65 milioni di Euro. La formula del noleggio a lungo termine è scelta dal 100% delle aziende di grosse dimensioni che si affidano al fleet management, ma anche le imprese più piccole cominciano a segnare percentuali ragguardevoli.


Noleggio e flotte: un trampolino per la crescita delle auto elettriche

di Marco Castelli

Il noleggio a lungo termine e le flotte aziendali sono un volàno per la crescita delle auto elettriche in Italia. La conferma arriva da Pietro Teofilatto, direttore della sezione Nlt di Aniasa.

Il noleggio a lungo termine e, in generale, le flotte aziendali spingono verso l’alto leimmatricolazioni delle auto elettriche. Nei primi otto mesi dell’anno, non a caso, sono state vendute al canale fleet 2.795 vetture a zero emissioni, con una crescita di 1.551 unità rispetto al 2017.



Il noleggio e le flotte, dunque, sono un volàno importante per la diffusione degli EV“Quest’anno ci sarà un notevole aumento di immatricolazioni di auto elettriche: da 2.000 si passerà a 4.000” spiega Pietro Teofilatto, direttore della sezione Nlt di Aniasa, che abbiamo incontrato a Citytech 2018 nelle scorse settimane.

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NOLEGGIO E AUTO ELETTRICHE: UN BINOMIO VINCENTE

Il noleggio a lungo termine e la clientela corporate sono senza dubbio i principali fautori di questo sviluppo. “Il noleggio ha una posizione importante: oltre il 50% dei veicoli elettrici che saranno immatricolati quest’anno sono acquisiti con la formula del renting.

Approfondisci: quali sono gli EV più noleggiati nel 2018?

Con le aziende, ovviamente, a recitare un ruolo da protagoniste assolute. Specie quelle che operano nei contesti cittadini. “C’è da rilevare che il noleggio può essere identificato come un ottimo trampolino per la mobilità elettrica, per la sua rete e per la sua connotazione sul territorio” osserva Teofilatto.

Leggi anche: le 6 nuove vetture a zero emissioni esposte al Salone di Parigi 2018

LA VISIONE DI ANIASA

Secondo Aniasa, ovviamente, serve un intervento da parte delle istituzioni per far decollare definitivamente l’e-Mobility, ad oggi penalizzata dalla mancanza di incentivi, oltre che dalla carenza delle infrastrutture di ricarica“Quello che auspichiamo è che da parte dell’amministrazione ci sia un interesse sempre più concreto per promuovere questo tipo di mobilità”.

In concreto, questo significa mettere in campo “agevolazioni tali da indurre un maggior numero di potenziali clienti a spostarsi sulle auto elettriche”. Il futuro, comunque, sembra parlare il linguaggio delle zero emissioni. E le flotte aziendali sono pronte a guidare il trend.



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Fonte: FleetMagazine