Cosa pensano le persone della guida autonoma? Gli italiani sono fra i più ottimisti

di Marina Marzulli

Quasi tutti hanno sentito parlare almeno una volta di guida autonoma, ma solo l'8% è in grado di darne una definizione esatta. Più della metà sarebbe disposto a fare una prova pratica, ma il 41% degli intervistati rimane diffidente.

Cosa pensano le persone della guida autonoma? C’è più paura, curiosità, incertezza o entusiasmo? Audi ha provato a testare il polso della situazione intervistando 21.000 persone in 9 Paesi diversi: Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Spagna.

Lo studio “The Pulse of Autonomous Driving” è stato condotto con il supporto degli specialisti di Ipsos.

INTERESSE E INCERTEZZE

I car maker hanno molti progetti riguardo la guida autonoma e anche fra il pubblico c’è un diffuso interesse nei confronti della self driving car. Il 90% degli intervistati aveva già sentito parlare almeno una volta di questa tecnologia, ma solo il 22% ha dichiarato di essere molto informato e solo l’8% si è dimostrato realmente in grado di darne una definizione esatta. In ogni caso, più della metà degli intervistati si è detta disposta ad una prova pratica dei sistemi di guida autonoma.

Le criticità

In generale, tutti gli intervistati vedono potenziali vantaggi in termini di efficienza e di sicurezza e di accessibilità ma ci sono resistenze nel lasciare il controllo. Il 41% degli intervistati è diffidente nei confronti della guida autonoma e più di un terzo ha mostrato una certa ansia.

Le preoccupazioni derivano soprattutto dal lasciare il controllo all’auto in caso di emergenza e da un grande interrogativo: l’auto è in grado di cavarsela in tutte le situazioni in modo indipendente? Le criticità maggiormente rilevate sono:

  • La mancanza di controllo (70%)

  • Rischi residui tecnicamente inevitabili (66%)

  • Mancanza di una cornice legale di riferimento (65%)

  • La valutazione indipendente della situazione da parte della macchina (63%)

  • Riserve di tipo etico (62%)

  • Mancanza di sicurezza dei dati (61%)

  • Mancanza di piacere di guida (36%)

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LE DIFFERENZE FRA PAESI

In generale, le persone più ben disposte verso la guida autonoma sono giovani, con un alto grado di istruzione e un reddito elevato. Gli approcci variano anche in base al Paese: in Cina c’è molta euforia verso la guida autonoma, così come in Corea del Sud. In Europa i più ottimisti riguardo la guida autonoma sono gli spagnoli (54%) e gli italiani (51%), più prudenti i tedeschi (34%) e francesi, così come americani, giapponesi e britannici.

Se parliamo di soldi, però, gli entusiasmi si raffreddano: complessivamente solo il 28% degli intervistati sarebbe disposto a pagare di più per un’auto a guida autonoma. I più entusiasti rimangono i cinesi: il 64% si è dichiarato disposto a spendere di più, contro il 30% degli italiani, il 18% dei giapponesi e il 14% dei francesi.

Questo, in generale, il “sentiment” riguardo alla guida autonoma:

Gli Italiani sono più ottimisti

Come abbiamo visto, a livello internazionale il 62% degli intervistati si dichiara curioso, il 49% ottimista, il 41% è più circospetto e sospettoso, il 38% ansioso. Gli italiani sono più ottimisti e curiosi della media (rispettivamente 65% e 51%) e meno prudenti e ansiosi (38% e 32%).

Gli italiani si aspettano in primis che la guida autonoma renda più facile l’accesso alla mobilità, ma sono molto critici sulla mancanza di un quadro di leggi condivise che ne permettano l’uso effettivo su strada. Maggiori prove riguardo la sicurezza di questa tecnologia – come ad esempio approvazioni da parte di organi indipendenti  – potrebbero aumentare la fiducia degli automobilisti italiani.

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Fonte: FleetMagazine