LA CITTÀ DEL FUTURO: GLI INCROCI SENZA SEMAFORI SONO QUASI UNA REALTÀ

citta-futuro-no-semafori.jpg

Mai più in coda ad un semaforo rosso, mai più incidenti e traffico scorrevole anche nelle ore di punta. Quanti di voi ci metterebbero la firma? Bene, sappiate che presto tutto ciò potrebbe essere una realtà; grazie infatti all’Intersection Priority Management, la nuova tecnologia a cui gli ingegneri di casa Ford stanno lavorando, gli incroci senza semafori non saranno più solo argomento da film di fantascienza.

Le strade delle nostre città diventeranno “intelligenti”, insomma, e noi potremo viaggiare – stando magari comodamente seduti sui sedili di un’automobile a guida autonoma – senza il minimo intoppo. Il dispositivo in fase di progettazione, infatti, farà in modo che l’autovettura freni in prossimità di strade e incroci, con l’obiettivo di raggiungere proprio quella velocità che serve per oltrepassare l’ostacolo senza problemi, sincronizzandosi automaticamente con le altre auto impegnate nell’attraversamento.

Vediamo meglio insieme come funziona la tecnologia che la casa di Detroit sta mettendo a punto e a che punto sono le sperimentazioni in questo settore.

Intersection Priority Management: come funziona

Lo stimolo che ha permesso ai cervelloni dell’Ovale Blu di buttarsi in questo progetto è partito dall’osservazione di come i pedoni regolano il loro passo quando attraversano una strada. Fateci caso: non si fermano completamente, ma osservano le condizioni del traffico e accelerano o rallentano la loro andatura a seconda della necessità.

In pratica, attraverso un’analisi visiva del campo d’azione riescono velocemente ad individuare il loro “slot” di strada libero che può essere impegnato per l’attraversamento.

Con lo sviluppo dell’Intersection Priority Management, Ford mira a progettare qualcosa di simile, che permetta alle varie automobili che si avvicinano all’incrocio di potersi coordinare e di poter occupare ognuna una slot temporale prestabilito, in modo da affrontare l’attraversamento in modo fluido, senza fermarsi.

L’intelligenza degli incroci senza semafori

Ovviamente perché tutto ciò diventi possibile i veicoli devono essere in grado non solo di comunicare tra di loro, attraverso la tecnologia V2V, ma anche con le infrastrutture, attraverso dispositivi V2X. Come? Attraverso la misteriose “nube”, la rete pWLAN per mezzo della quale è possibile connettersi tutti ad un unico cloud e condividere le informazioni utili per potersi scambiare agli incroci in modo sinergico, senza dover accelerare o frenare improvvisamente.

Dai dati di una recente indagine emergono due cose interessanti; più del 60% degli incidenti in città avviene durante l’attraversamento di un incrocio e ogni anno ognuno di noi trascorre almeno due giorni fermo davanti ad un semaforo rosso.

Tutto ciò, con gli incroci senza semafori, verrebbe felicemente archiviato.

I vantaggi degli incroci senza semafori

Meno incidenti, tempo risparmiato e stress da imbottigliamento sconfitto, dunque.

Non solo, però.

Già queste tre prospettive potrebbero risultare più che sufficienti per spronare la Ford e tutte le altre case automobilistiche che stanno contribuendo allo sviluppo del progetto a proseguire. Tuttavia i vantaggi non finiscono qui.

Il flusso continuo che verrebbe generato, infatti, consentirebbe un abbattimento notevole dei consumi, in quanto frenate brusche, macchine ferme con il motore acceso e accelerate improvvise sparirebbero dal nostro quotidiano e si consumerebbe tutti meno carburante. Per un risparmio economico non indifferente e grandi benefici per l’ambiente.

Le altre tecnologie in fase di sviluppo

Gli incroci senza semafori piacciono a tutti e rappresentano una delle novità più interessanti del settore dell’automotive 2.0. L’Intersection Priority Management è, però, solo uno dei tanti progetti che sono stati portati avanti dalla Casa dell’Ovale Blu, la quale ha potuto approfittare anche dell’aiuto di Sua Maestà e, soprattutto, dei 20 milioni di sterline messi a disposizione dal Governo britannico per sperimentare nuove tecnologie volte tutte a automatizzare i sistemi di guida dei veicoli e a rendere più sicura la vita degli automobilisti di tutto il mondo.

Qualche esempio?

L’Intersection Collision Warning avverte se ci sono incidenti in prossimità dell’incrocio che si sta per raggiungere, il Green Light Optimal Speed Advisory (GLOSA) sa quando scatterà il semaforo verde e consiglia al conducente la giusta velocità di crociera e il Collaborative Parking aiuta a cercare posteggio, tanto per citare i più importanti.

Da aggiungere, per concludere, che non solo Ford sta facendo passi in questa direzione, anche se resta la casa automobilistica che più ha investito in sistemi V2V e V2X. L’interesse per l’automazione delle automobili, come abbiamo avuto modo di illustrarvi in un nostro recente articolo, è ormai trasversale e sono molte le aziende che stanno lavorando alacremente per apportare il loro importante contributo.


Dove noleggiare un’auto: dalle banche al web, i canali sono in aumento

di Marco Castelli

A chi mi posso rivolgere per noleggiare un’auto? Le possibilità per privati e aziende si stanno allargando. Ai tradizionali canali diretti, si stanno aggiungendo quelli indiretti. E internet, che merita un discorso a parte.



Noleggiare un’auto
 è sempre più facile. I canali del noleggio per privati e aziende si stanno infatti allargando in maniera esponenziale, di pari passo con la crescita di popolarità della formula. Ai tradizionali canali diretti, costituiti dalle società di noleggio e, sempre più, dalle Case auto, si aggiungono infatti i cosiddetti canali indiretti, ovvero  i broker, i concessionari e le banche. Un mondo, quindi, molto variegato, che vede sempre più protagonista anche il web, con la sua forza prorompente. 

Noleggio-auto-aziendale-relazione-commerciale.jpg

A chi mi posso rivolgere, dunque, per noleggiare un’auto? In questo articolo cercheremo di fare una carrellata completa sull’argomento. Partendo da una premessa necessaria: la crescente diffusione del noleggio, testimoniata anche dai dati del Rapporto Aniasa 2017

UN MONDO DELL’AUTO CHE CAMBIA

Un fatto è certo. Il mondo dell’auto e della distribuzione automobilistica stanno attraversando una vera rivoluzione, figlia del cambio delle abitudini d’acquisto della clientela. Abbiamo vissuto tanti decenni nell’era della cultura della proprietà: privati e aziende acquistavano la vettura e la consideravano uno status symbol.

Oggi invece siamo ufficialmente entrati nell’era della cultura del possesso. Un’era in cui il noleggio a lungo termine sta diventando sempre più protagonista della scena. Con la crescita dell’interesse nei confronti della formula, naturalmente, i canali di vendita si moltiplicano. Ecco quali sono i principali. 

Approfondisci: scopri quali sono le 5 formule del noleggio 

NOLEGGIARE UN’AUTO: I CANALI DIRETTI

Partiamo dai canali diretti del noleggio, ovvero le società di renting e le Case auto, quelli da sempre preferiti dalle grandi aziende. Canali che, tradizionalmente, offrono contratti all inclusive, della durata di 3-4 anni. Oggi, però, la proposta si sta evolvendo: noleggiatori e Case auto si rivolgono in maniera importante anche alle piccole e medie imprese e, soprattutto ai privati

In questo caso, i contratti sono più “light”, modulari e offrono solamente i servizi che il cliente chiede. Una dimostrazione di questo trend è il noleggio a medio termine, sempre più in voga in Italia e in Europa. Come abbiamo visto, infatti, già oltre 71mila veicoli sono acquisiti con questa formula, che – peraltro – è talmente flessibile da consentire di restituire l’auto quando si vuole e senza penali.

NOLEGGIARE UN’AUTO: I CANALI INDIRETTI

Ai canali diretti, si aggiungono diversi canali indiretti del noleggio, nati proprio con l’obiettivo di rivolgersi ai target che le Case e i noleggiatori fanno maggiormente fatica a raggiungere, ovvero le piccole e medie imprese e i privati. Un bacino d’utenza molto grande, che ovviamente fa gola agli attori di questo business. Vediamo quali sono i principali canali indiretti. 

CONCESSIONARI

Se fino a qualche tempo fa i concessionari non vedevano di buon occhio la formula del noleggio, oggi la situazione è radicalmente cambiata. Noleggiare un’auto dal concessionario è una possibilità concreta. Anche perchè le società di noleggio forniscono ai dealer gli strumenti per farlo.


Alcuni concessionari, poi, come dimostra il caso di Rent2Go, l’azienda di renting nata dalla joint venture tra il Gruppo Barchetti, Autotorino e la Banca Popolare di Sondrio, si stanno organizzando per fornire direttamente il servizio. Gli ultimi numeri di Aniasa, non a caso, testimoniano che nel 2018 il canale dei dealer ha immatricolato quasi 35mila veicoli a uso noleggio.

Leggi anche: perchè il noleggio può essere un’opportunità di business per i concessionari

BROKER

Parallelamente, cresce anche il canale dei broker. Ovvero società/professionisti che, per conto dei principali noleggiatori, si rivolgono ai clienti sul territorio (in particolare pmi) per offrire la formula del noleggio. 

Per la piccola e media impresa, rivolgersi a un broker significa poter contare un un interlocutore unico, facilmente raggiungibile e in grado di fornire la giusta consulenza per gestire la flotta a noleggio

BANCHE 

Fino a qualche anno fa, il noleggio allo sportello sembrava essere una strada abbandonata. Oggi, invece, il renting in banca è tornato in voga. Qualche esempio concreto? Le partnership tra Bper Banca e Sifà, tra UBI e ALD Automotive, tra Arval e BNL, tra LeasePlan e Unicredit

Anche la già menzionata joint venture tra i top dealer e la Banca Popolare di Sondrio è una dimostrazione lampante del trend. A partire dal prossimo anno, infatti, Rent2Go distribuirà la sua offerta anche tramite gli sportelli bancari. Il vantaggio per il privato e la piccola e media aziende? Avere un interlocutore, la banca, che conosce già e, che, quindi può supportarlo nel conoscere a fondo i benefit del noleggio a lungo termine

Leggi anche: scopri quali sono i servizi del noleggio a lungo termine per i privati

IL CANALE INTERNET

Infine, non possiamo non spendere qualche parola sul canale di internet. Le recenti offerte del Black Friday testimoniano che il noleggio sta diventando un prodotto sempre più smart, vendibile anche e direttamente attraverso il web.

Negli USA, la pratica è già consolidata: si sceglie e si configura l’auto sul divano di casa, attraverso un tablet o un’app per cellulare, si conclude il contratto di noleggio e, successivamente, l’auto viene consegnata, lucida e pronta da guidare. Gradualmente ci stiamo arrivando anche qui in Italia. In attesa di un futuro non molto lontano, internet e le app sono già utilizzabili durante la fase successiva alla stipula del contratto, ovvero come supporto indispensabile nella gestione del veicolo a noleggio.

INDICE DEI CONTENUTI


Dati mercato auto: novembre ancora in calo, ma in lieve miglioramento

di Marina Marzulli

A novembre il mercato auto italiano continua a rallentare (-6,3%) ma è in lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti. A incidere sulla flessione di quest’ultimo periodo l’entrata in vigore del nuovo standard Wltp

Secondo i dati appena pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a novembre 2018 il mercato italiano dell’auto totalizza 146.991 immatricolazioni, in calo del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2017.

I volumi immatricolati nei primi undici mesi del 2018 ammontano a 1.785.722 unità, il 3,5% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017.  “Ricordiamo che ha inciso sulla flessione di quest’ultimo periodo l’entrata in vigore dei nuovi standard sulla misurazione delle emissioni”, commenta Aurelio Nervo, Presidente di Anfia.

Il MERCATO PER ALIMENTAZIONE

CHI SALE

  • Auto a benzina: +27%  nel mese e +6% nel cumulato. La quota di mercato ha raggiunto il 41%.

  • Ibride: + 18% a novembre e + 32% nei primi 11 mesi del 2018. La quota di mercato delle auto ibride, a novembre, è del 5,4%. 

  • Elettriche: + 192% a novembre e + 154% nel cumulato. La quota di mercato di queste autovetture è dello 0,3%. 

CHI SCENDE

  • Auto diesel: -25% nel mese di novembre, con una quota del 44,8%. Da inizio anno il calo delle autovetture diesel si attesta a -12%.

  • Gpl: in calo sia a novembre (-6,5%), sia nei primi 11 mesi del 2018 (-3,5%), con una quota di mercato del 7,1%.

  • Metano: -41%, a novembre, con una variazione positiva nel cumulato da inizio anno (+20%). La quota di mercato delle autovetture a metano è dell’1,3%.  

Leggi anche: Il calo delle immatricolazioni diesel fa salire le emissioni di CO2 in Europa

LE AUTO PIÙ VENDUTE PER SEGMENTO

A novembre 2018, Fiat Panda e Fiat 500 sono le auto più vendute del segmento delle superutilitarie. I due modelli, insieme, hanno una quota di mercato, nel segmento, del 54%.

Lancia Ypsilon è l’auto più venduta del segmento delle utilitarie, di cui rappresenta il 14% del mercato del mese di novembre.

Jeep Renegade e Fiat 500X sono i due Suv piccoli più venduti e rappresentano il 30% di tale mercato, mentre Jeep Compass è il più venduto dei Suv compatti. I modelli del Gruppo FCA rappresentano il 20% del mercato dei Suv di tutte le dimensioni.

Le italiane più vendute

Fiat-Panda-2018.jpg

Sono cinque, a novembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (12.277 unità) ancora in prima posizione, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (4.463), che si mantiene stabile, e da Jeep Renegade (3.608), che sale di ben sette posizioni. Al sesto posto troviamo Fiat 500X (3.334), seguita, al settimo, da Jeep Compass (3.093).

IL MERCATO DELL’USATO

Il mercato dell’usato totalizza 374.356 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a novembre 2018, registrando un calo del 3,6% rispetto a novembre 2017. Nei primi undici mesi del 2018, i trasferimenti di proprietà sono 4.088.999, il 3,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.

INDICE DEI CONTENUTI


Fonte: FleetMagazine

ECHO AUTO, IL NUOVO ALTOPARLANTE INTELLIGENTE CHE PORTA AMAZON ALEXA IN AUTO

amazon-echo-alexa-auto.jpg

Forse non tutti sapete dell’incredibile evento a sorpresa organizzato da Amazon a settembre, durante il quale il colosso di Seattle ha presentato una serie di fantastici dispositivi hardware in grado di smartizzare la casa e renderla a perfetta misura della domotica più spinta. Il minimo comune denominatore di tutti i gadgets proposti è lei, la simpatica Amazon Alexa, l’assistente virtuale fatta progettare da quel genio di Jeff Bezos, l’anima degli ormai arcinoti smart speaker di casa che sembra siano andati a ruba durante il Black Friday.

Alexa, per intendersi, ha come rivali personaggi del calibro di Siri, la “signorina” di casa Apple, o Cortana, efficientissima assistente virtuale che ben conosce chi ha a che fare con Windows 10, con la differenza che mentre le due citate hanno il compito di facilitarci la gestione dei nostri dispositivi elettronici, Amazon Alexa si dimostra più intraprendente e si rivela utile anche in altri ambiti: spegne le luci di casa quando andiamo a dormire, accende il riscaldamento mezz’ora prima del nostro ritorno, ci fa ascoltare la musica che preferiamo e tanto altro ancora.

 

Perché ve ne parliamo? Perché proprio durante l’evento di settembre è stato presentato Echo Auto, che, in buona sostanza, ci permetterà – vi avvertiamo che c’è da aspettare un po’ – di portare Amazon Alexa nelle nostre auto, dove ora imperano, senza troppa concorrenza, Apple, con il suo CarPlay, e Google, con Android Auto.

Amazon Alexa: Echo Auto cos’è

Ha più o meno le sembianze di un decoder e deve essere installato sul cruscotto tramite l’apposito gancio fornito, ma in realtà è una cassa intelligente, come tutti gli altri dispositivi Echo attualmente disponibili per la casa. Otto sono i microfoni in dotazione, in modo da poter captare le voci di tutti, autista e passeggeri, ed eseguirne i comandi vocali.

Sono pochi e selezionati i clienti che riceveranno Echo Auto entro la fine dell’anno, ma le premesse sono così seducenti, e l’entusiasmo che si è scatenato così vivace, che siamo certi arriverà presto sulle automobili di tutti gli automobilisti del mondo.

Perché poi, in fondo, è proprio questo il vantaggio che Amazon Echo Auto offre in più rispetto ai suoi concorrenti, ossia la possibilità di essere installato su ogni autovettura, anche se datata.

Come funziona?

Facilissimo anche l’utilizzo. Basta collegare il dispositivo all’auto attraverso il cavo jack da 3,5 mm o via Bluetooth per sentire la soave voce di Amazon Alexa uscire direttamente dalle casse stereo dell’automobile.

Ovviamente ci vuole una connessione dati di uno smartphone per poter funzionare, ma questo non è ormai più un problema, e l’App giusta, Miss Amazon Alexa, per l’appunto, installata sullo stesso.

A questo punto il gioco è fatto: basta pronunciare “Alexa”, porre una domanda o fare una richiesta e subito “lei” cercherà di soddisfare i nostri desideri.

Potremmo così informarci sulle condizioni meteo o su quelle del traffico, farci leggere le news, coordinare la nostra compilation musicale preferita durante i lunghi viaggi, googlare, cercare ristoranti, negozi, dettare la lista della spesa e più o meno tutto quello che ci può venire in mente.

Echo auto e la domotica

Altro valore aggiunto di Echo Auto è che, appartenendo alla stessa famiglia di dispositivi per la domotica realizzati da Amazon, i quali, lo diciamo per inciso, stanno conquistando un vasto pubblico di appassionati, può comunicare con questi ultimi. Se avete, dunque, una casa domotizzata, potrete sfruttare la dolce Alexa anche per aprire il bandone del garage o per azionare il riscaldamento o, perché no, per accendere il forno e fare i popcorn – non stiamo scherzando: pare, infatti, che sia in arrivo uno speciale forno con Alexa integrata, che, sfruttando la connessione di casa, può essere gestito con comandi vocali -.

Amazon Echo Auto: progetto in via di sviluppo

L’unico ma resta, dunque, che Amazon Echo Auto ancora non c’è, visto che, nonostante la presentazione di settembre, si trova ancora in fase di sviluppo. Per poter rientrare nella rosa degli eletti che si potranno portare a casa il futuristico dispositivo bisogna fare richiesta, inoltrandola direttamente sul portale; i più fortunati verranno estratti e potranno installare Amazon Alexa nella loro autovettura, anche se la fase di test non si potrà ancora dire finita.

Proprio tramite i commenti degli stessi utilizzatori, infatti, l’azienda metterà a punto eventuali problemi, prima di immettere ufficialmente sui mercati, i rumors danno quasi per certo che anche quello italiano è inserito nella lista dei selezionati, l’attesissimo device.


Fonte: AutoNoProblem

Noleggio a Lungo Termine: cos’è e perché conviene sceglierlo

autovettura.jpg

MILANO – Tra le “forme di utilizzo” dell’auto che stanno registrando la maggiore crescita c’è senza dubbio il Noleggio a Lungo Termine, spesso abbreviato in NLT. Si tratta di una formula che, fino a qualche anno fa, era scelta soprattutto dalle aziende ma che, negli ultimi anni, sta prendendo sempre più piede anche tra i privati. Come attestano i dati divulgati da ANIASA, l’Associazione per i servizi legati alla mobilità all’interno di Confindustria, nel 2017 i noleggi a lungo termine da parte degli automobilisti italiani sono aumentati del 18%.

Per le aziende, invece, il dato arriva persino al 22,5%. Ma cosa significa “veramente” Noleggio a Lungo Termine? E perché conviene sceglierlo? Queste e altre domande trovano risposta nell’infografica realizzata da automobile.it, sito di annunci di auto usate, nuove e Km 0. Per non si ha familiarità con le varie tipologie di noleggio e con le caratteristiche del Noleggio a Lungo Termine, l’infografica è un utile strumento per avere le informazioni essenziali per muoversi al meglio tra formule che possono sembrare simili all’apparenza ma che, in realtà, presentano differenze notevoli, come Noleggio a Lungo Termine e Leasing.

L’infografica, disponibile sul portale, dà infatti dati precisi sulle motivazioni che spingono gli italiani a scegliere questa formula. Secondo una ricerca di automobile.it condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 800 persone che hanno acquistato o hanno intenzione di acquistare un’auto nel 2018, è il risparmio economico la leva principale che spinge gli Italiani verso il Noleggio a Lungo Termine. Subito dopo ci sono l’assenza di costi imprevisti e la non disponibilità a investire nell’acquisto di un’auto.

Viene inoltre fornita una serie di suggerimenti per capire quando conviene il Noleggio a Lungo Termine: dall’esigenza di cambiare spesso auto all’elevata percorrenza chilometrica annuale fino alla volontà di evitare i fastidi derivanti dall’avere un’auto di proprietà. Interessanti anche le informazioni su quali siano le vetture più noleggiate in Italia e su quali siano servizi inclusi nel Noleggio a Lungo Termine.

Per quanto riguarda la classifica, il podio è a completo appannaggio delle auto FCA: sul gradino più alto c’è infatti la Fiat Panda, seguita dalla Fiat 500 e dalla Fiat Tipo. Tra i servizi essenziali, vengono invece evidenziati l’assicurazione RCA, l’assistenza stradale e in caso di sinistro e la manutenzione con possibile sostituzione degli pneumatici estivi e invernali.