Con oltre 57.500 nuove immatricolazioni negli ultimi 12 mesi di esercizio (dato relativo a novembre), Arval, la compagnia di noleggio a lungo termine del gruppo bancario BNP Paribas, è il secondo operatore in Italia nel settore. I risultati consolidano un traguardo già conseguito lo scorso anno, quando Arval era preceduta da ALD Automotive in questa particolare classifica. Su questo e altri temi abbiamo intervistato il neo direttore generale della filiale italiana della società francese, Stefan Majtán.
Un 2019 complicato ma positivo. Come lo chiudete e cosa vi aspettate per il 2020?Abbiamo visto una generale contrazione delle immatricolazioni nel mercato nei primi mesi del 2019, ma a settembre il mercato del noleggio ha raggiunto lo stesso livello dello scorso anno, e continuiamo a crescere. Tanto che prevediamo di chiudere il 2019 con una flotta che si avvicinerà ai 220.000 veicoli. Per il 2020, l'intenzione è di continuare il nostro percorso di crescita puntando su due pilastri fondamentali della nostra strategia. Innanzitutto consolidare e rafforzare la nostra posizione di leader di mercato nel segmento B2B, proponendo nuove forme di mobilità e allo stesso tempo migliorando la qualità dei nostri servizi e dei nostri prodotti. Il secondo pilastro è rappresentato dallo sviluppo del nostro approccio "phygital" verso le piccole e medie imprese e i privati che, insieme, rappresentano per Arval il segmento che cresce più velocemente. Il noleggio a lungo termine e, più in generale, le nuove forme di mobilità non sono ancora ben conosciuti, soprattutto dai consumatori privati, e dobbiamo quindi riuscire a comunicare nel modo migliore i vantaggi di questa soluzione, concentrandoci sulle idee di semplicità, convenienza e mobilità “senza pensieri”.
Quali servizi proponete per rendere le flotte più sostenibili? Quali tipologie di motorizzazioni andranno a comporre le vostre flotte nel 2020?
Le aziende sono sempre più interessate ai temi legati alla sostenibilità e molte di esse stanno modificando le car policy per applicare determinati livelli di emissioni, che le auto presenti nella loro car list devono rispettare. Noi lavoriamo insieme ai nostri clienti per supportarli nel loro percorso verso la transizione energetica, per esempio attraverso il nostro Team Consulting, ma anche con il nostro portafoglio prodotti. Penso, per esempio, ad Arval Outsourcing Solutions, che consente ai gestori di flotte di esternalizzare le attività più operative, che così possono essere gestite dai nostri team interni. In ultimo, ma non certo per importanza, c’è il nostro Smart Approach, soluzione con cui individuare il veicolo giusto per ogni driver, considerando gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda e le sue esigenze di business. Penso che, nel 2020, questa tendenza continuerà a svilupparsi e avremo una flotta che sarà sempre più composta da differenti motorizzazioni.
Adas e tecnologia di bordo, propulsori e nuovi servizi. Come stanno cambiando le car policy e cosa è diventato irrinunciabile?
I veicoli stanno diventando sempre più ecologici, sicuri e connessi. I fleet e mobility manager stanno ovviamente seguendo con grande attenzione questa evoluzione dei veicoli e delle loro tecnologie di bordo. Notiamo, ad esempio, che prendono in considerazione la valutazione Euro NCAP sulla sicurezza e che stanno iniziando ad aggiungere nelle loro car list veicoli dotati di specifici optional, come il bluetooth o più in generale gli strumenti di vivavoce. La presenza di Adas sui veicoli, oggi, è favorita anche dalle scelte dei costruttori, che sempre più frequentemente installano questi sistemi non solo su veicoli di categorie superiori ma anche sui modelli di largo consumo.
Cosa ne pensate delle soluzioni MaaS e cosa state facendo per realizzare proposte in questa direzione?Il mercato dell’automotive e la società nel suo complesso sono sempre più orientati verso un’idea di mobilità come servizio, e anche noi stiamo lavorando per offrire soluzioni. Una delle più importanti è la nostra nuova piattaforma di car sharing, che abbiamo già lanciato per le aziende ma il cui utilizzo, nei prossimi mesi, potrà essere esteso anche ai privati. Penso, poi, alla partnership che abbiamo sottoscritto con BNL e Telepass, grazie alla quale possiamo offrire un prodotto che permette ad aziende e consumatori privati di pagare attraverso il digitale diverse spese per la propria mobilità.