La revisione del sistema bonus-malus (con l'abolizione di quest'ultimo) e l'incremento (nel 2020 da 70 a 270 milioni) della dotazione finanziaria degli «ecobonus» a beneficio di chi acquista vetture elettrificate; l'estensione del superammortamento alle auto a noleggio con zero e basse emissioni; incentivare direttamente l'installazione della ricarica elettrica privata attraverso detrazioni fiscali.
Queste le richieste principali, arrivate dalla filiera italiana automotive, sul tavolo del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al termine della prima riunione del «tavolo», presenti 45 associazioni, Case auto e sindacati. Una platea, come era avvenuto con il suo predecessore Luigi Di Maio, troppo ampia e portata a esprimere posizioni di campanile. E così Patuanelli, ascoltati tutti, ha deciso di convocare tre gruppi di lavoro (Domanda, Offerta e Infrastrutture) allo scopo di isolare meglio i problemi più urgenti da risolvere.
L'auspicio degli addetti ai lavori - tra cui Anfia, Unrae e Federauto - è che già nella prima bozza della Legge di bilancio il tema sia affrontato e che, al momento dell'approvazione, il settore veda recepite le linee essenziali delle istanze presentate. In caso contrario, si assisterebbe all'ennesimo tavolo conclusosi con un nulla di fatto. E questa volta i rischi che la crisi del settore crei grossi problemi all'occupazione e all'economia sono elevati. Patuanelli ha promesso di far pervenire una mail nei prossimi giorni con i dettagli su come sarà organizzato il lavoro dei tre gruppi.
È fondamentale, a sostegno della necessità di rinnovare il parco auto più obsoleto d'Europa, che il ministro metta a punto un piano organico, non basato su tempi brevi, per aiutare la sostituzione delle vetture più datate. Tenendo presente la limitata capacità di spesa da parte della maggior parte delle famiglie ancora in possesso di una macchina destinata alla rottamazione.
Una proposta, in tal senso, riguarda anche la presa in considerazione, per un sostegno economico, delle vetture dismesse dai noleggiatori, di solito dopo 30-32 mesi, tutte con motori di ultima generazione.
Rilevata anche l'esigenza di omogeneizzare le politiche di regolazione del traffico urbano e dei flussi veicolari, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. L'obiettivo principale emerso è che l'automotive cavalchi e non subisca i cambiamenti ambientali e tecnologici in corso. Anche il settore delle due ruote, rappresentato da Confindustria Ancma, ha fatto sentire la propria voce, presentando una serie proposte, tra cui il rinnovo degli incentivi per l'acquisto dei veicoli elettrici; sgravi per l'abbigliamento protettivo motociclistico; misure per ridurre costi e oneri assicurativi; e la reintroduzione di detrazioni sul prezzo d'acquisto delle biciclette.
Fonte: IlGiornale.it