Automotive

La sfida tra i SUV elettrici: Tesla Model X è ancora troppo avanti

Una società di noleggio ha compiuto un test di consumi per valutare l'efficienza di tre SUV elettrici. Model X batte di gran lunga la concorrenza

di MASSIMILIANO ZOCCHI 

Quando si parla di SUV elettrici è inevitabile che il riferimento sia Tesla Model X. Ma il mercato ha accolto, e sta per accogliere, nuovi protagonisti dello stesso segmento, così la società di noleggio tedesca Nextmove ha voluto realizzare un test per valutare l'efficienza di questi veicoli. Ovviamente tra i tre prodotti in considerazione c'è proprio Model X, seguita da Jaguar I-Pace, e da Audi e-tron, ufficialmente non ancora in vendita, per cui per il test è stato utilizzato un esemplare pre-serie.

La prova di è svolta sulla famosa autostrada Autobahn, su un percorso di 87 km tra l'aeroporto di Monaco e Landshut, con velocità media di circa 120 km/h, con strada identica per i tre modelli.

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Come si può vedere dal grafico qui sopra, i risultati sono a netto favore di Tesla Model X che ha registrato un consumo di 24.8 kWh ogni 100 km. La nuova arrivata di Audi ha consumato il 23% di energia in più, con 30.5 kWh per 100 km, mentre la prima elettrica di Jaguar si è fermata poco sopra con 31.3 kWh/100 km, quindi il 26% in più.

Riportando quindi il risultato su un altro grafico, quello dell'autonomia in base alla capacità della batteria, troviamo sempre Tesla Model X ovviamente in testa, con 389 km di range (modello con 100 kWh di batteria) oppure 339 km (modello usato per i test, con 90 kWh), sempre considerando la velocità media di 120 km/h. Audi e-tron e Jaguar I-Pace sono quasi alla pari, rispettivamente con 274 e 272 km.

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La prova indica quindi che a parità di condizioni, e con batteria all'incirca uguale, Model X ha 65 km in più di autonomia. È doveroso ricordare che nel caso di Audi si tratta di una vettura pre-serie, per cui è plausibile aspettarsi dei miglioramenti, sia sul fronte batteria sia sul fronte software, nella versione di produzione. Per Jaguar I-Pace invece un recente aggiornamento software sembra aver migliorato i consumi, come segnalato da alcuni proprietari. Riusciranno a concorrenti a colmare il gap?


Fonte: DMove

Quali sono i paradossi dell’ecotassa e dell’ecobonus?

di Marco Castelli

Il recente provvedimento dell'ecotassa e dell'ecobonus presenta alcuni paradossi evidenti. Scopriamo insieme quali sono i principali.

Quali sono i principali paradossi dell’ecotassa e dell’ecobonusIl provvedimento del bonus-malus, varato a fine 2018, ha fatto molto discutere e contiene parecchi punti oscuri. Uno su tutti: in questo modo non si incentiva il necessario rinnovo del parco auto circolante

Nelle settimane scorse, il mondo produttivo e di servizi dell’automotive ha sollevato obiezioni sulla validità del bonus-malus, proponendo alternative di intervento, considerando prioritario il  condiviso svecchiamento del parco circolante, vera causa dell’inquinamento.

LA PROPOSTA DI ANIASA E DELLE ALTRE ASSOCIAZIONI

“Aniasa e le altre associazioni avevano chiesto un rinvio dell’entrata in vigore dell’ecotassa di almeno sei mesi e un innalzamento della soglia di emissioni, avviando un dialogo per approvare misure più efficaci per la mobilità sostenibile” spiega Pietro Teofilatto, direttore della sezione noleggio a lungo termine di Aniasa. 

Abbiamo già approfondito quali sono gli impatti del bonus-malus sul mercato dell’auto, ora vediamo quali sono i principali paradossi della tassa e dell’incentivo sulle emissioni delle vetture. 

IL PARCO AUTO CIRCOLANTE NON SI RINNOVA

Il primo paradosso, che abbiamo già accennato, è che in questo modo il parco auto circolante non si rinnova. “Per il bonus sono previsti stanziamenti in 60 milioni di euro per il 2019 e altri 70 per il 2020-2021. A conti fatti, si può immaginare un massimo di 12-14.000 veicoli agevolabili: una misura assolutamente non funzionale alla tanto ribadita volontà di togliere in fretta dalle strade i veicoli più vetusti ed inquinanti” sottolinea Teofilatto.

Ad essere soggette al malus, oltre alle cosiddette auto di lusso o di grossa cilindrata, già penalizzate dal superbollo, sono inoltre anche “modelli diffusi sul mercato, di fascia media, scelti spesso per necessità di lavoro di piccoli imprenditori e artigiani”.

Approfondisci: intanto il carico fiscale sull’auto ha raggiunto un nuovo record 

SI PENALIZZANO LE AUTO A BENZINA 

Un altro paradosso? “Se il legislatore voleva sanzionare le auto diesel, ritenute erroneamente più inquinanti, non ha considerato che quelle a benzina sono più penalizzate nel calcolo della CO2″.

Sull’altro versante, poi, come sappiamo, aggiunge Teofilatto“i modelli di veicoli che possono far scattare il bonus sono ancora limitati in termini di numero e per tipologia”

IL MERCATO DELL’AUTO POTREBBE CALARE

Proprio questo è il punto. L’offerta dei modelli che usufruiranno del bonus è di gran lunga minore rispetto a quella dei veicoli che saranno soggetti al malus. In considerazione di tale aspetto, il provvedimento dell’ecotassa e dell’ecobonus è destinato, con ogni probabilità, a incidere negativamente sul mercato generale.

“Si continua a sollecitare attenzione del Governo sia sull’incidenza della pressione fiscale sull’automotive (arrivata a 73 miliardi di euro), sia sul ruolo di traino della filiera sull’intera economia nazionale. Se la crescita del PIL deve tornare positiva, in altre parole si deve partire all’auto” conclude Teofilatto.

(L’articolo completo di Pietro Teofilatto sarà pubblicato sul numero di febbraio di Fleet Magazine)

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Fonte: FleetMagazine

VIDEO: The Connected Car: a Gateway to Telematics

This Fleet Europe video gives an overview of why telematics matter to international fleet and mobility managers. Find out how technology can improve your fleet's safety and help you save money.

Including interviews with Edward Kulperger, Vice President Europe, Geotab and Javier Botella Abascal, Group Supply Chain & Purchasing Director, Eden Springs International.


Fonte: Fleet Europe

Salone di Ginevra 2019: tutte le informazioni utili sulla kermesse

di Marco Castelli

Manca poco più di un mese al Salone di Ginevra 2019: ecco tutte le informazioni da sapere per chi vuole visitare la kermesse svizzera...

Salone di Ginevra 2019: il count down è cominciato. Manca infatti poco più di un mese all’attesa kermesse svizzera, che come ogni anno presenterà le anteprime auto più interessanti in arrivo sul mercato nei prossimi mesi. 

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Il Salone di Ginevra si conferma come uno degli appuntamenti più attesi per le flotte aziendalie per gli appassionati di auto in generale. La location del Motor Show rimarrà quella, ormai tradizionale, del Geneva Palexpo, situata a breve distanza dall’aeroporto. Tra novità e concept car, sono attesi circa 150 nuovi modelli, nonostante l’assenza, già confermata, di alcuni brand come Jaguar Land RoverFord e Volvo

Approfondisci: cosa abbiamo visto all’edizione 2018 del Motor Show 

SALONE DI GINEVRA 2019: LE DATE

Il Salone di Ginevra 2019 si svolgerà dal 7 al 17 marzo nella cittadina svizzera. Saranno 180le Case automobilistiche partecipanti. Il Motor Show, come sempre, comincerà quarantotto ore prima rispetto all’apertura dei cancelli al pubblico, il 5 e il 6 marzo, con le due giornate riservate alla stampa e agli addetti ai lavori. 

Il sipario si alzerà già lunedì 4 marzo con l’elezione dell’Auto dell’Anno 2019, scelta dai giornalisti di tutto il mondo: in lizza Alpine A110, Citroen C5 Aircross, Ford Focus, Kia Ceed, Jaguar I-Pace, Mercedes Classe A e Peugeot 508.

ORARI E BIGLIETTI

Gli orari di apertura al pubblico del Salone di Ginevra 2019 saranno dalle 10 alle 20 nei giorni feriali e dalle 9 alle 19 il sabato e la domenica. Si comincia, come detto, il 7 marzo. 

I biglietti possono essere già acquistati on-line sul sito dedicato della manifestazione. Il prezzo del biglietto intero è di 16 franchi svizzeri, pari a poco più di 14 euro.

Leggi anche: perchè i Saloni dell’Auto vengono disertati da molte Case?

COME ARRIVARE AL SALONE DI GINEVRA 2019

Il Salone di Ginevra 2019 è raggiungibile agevolmente in auto, in treno, oppure in aereo. Dall’aeroporto di Ginevra, il complesso fieristico dista davvero di pochi passi, mentre per chi viene in auto sono disponibili i parcheggi esterni al Palexpo.

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In auto, la via più breve è quella che passa dal Traforo del Monte Bianco. Superata la galleria, occorre imboccare l’autostrada A40 per Ginevra, seguendo poi le indicazioni verso l’aeroporto. Arrivando in Svizzera, occorre munirsi prima di partire dell’apposito tagliando per l’autostrada, oppure acquistarlo al confine con la Francia.

In treno, da Milano parte una linea diretta, che porta a Ginevra in circa 4 ore. Arrivati in centro città, occorre prendere un altro treno, che nel giro di 15 minuti, conduce alla stazione di Ginevra Aeroporto, poco distante dal Salone.

TANTE ANTEPRIME

Tra le anteprime del Salone di Ginevra 2019, spiccano le nuove e attese generazioni di modelli già noti: su tutte la nuova Renault Clio, la nuova Peugeot 208, la nuova Opel Corsa. Confermati anche il Suv compatto Skoda Kamiq, la nuova BMW Serie 7 e la nuova Honda Urban EV. Un illustre parterre di novità destinato ad arricchirsi nelle prossime settimane. 

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Quali sono i marchi automotive di maggior valore? La classifica di Brand Finance

di Marco Castelli

Tra i marchi automotive di maggior valore spiccano Mercedes-Benz, Toyota e Volkswagen. La classifica di Brand Finance premia anche Ferrari: il Cavallino, infatti, è il brand più forte al mondo.

Quali sono i marchi automotive di maggior valore? Questa domanda trova una risposta in una classifica stilata da Brand Finance, che identifica i 500 migliori marchi globali per investimenti in marketing, percezione da parte degli stakeholders e performance realizzate.

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Dominano, come è naturale che sia in questo periodo storico, i colossi della tecnologia, da Amazon (primo brand in assoluto, con un valore di ben 187,9 miliardi di dollari), fino a Apple, Google, Microsoft e Samsung, che completano la top five. I marchi automotive, comunque, mantengono posizioni prestigiose. 

Approfondisci: scopri cosa significano i loghi delle auto

I MARCHI AUTOMOTIVE DI MAGGIOR VALORE

Tra i marchi automotive della classifica di Brand Finance spicca, in particolare, Mercedes-Benz: la Casa della Stella occupa la tredicesima posizione assoluta, con un valore di 60,3 miliardi di dollari. Più indietro Toyota, diciassettesimo brand con un valore di 52,2 miliardi di dollari. Ventisettesimo posto per Volkswagen (41,7 miliardi di dollari), ventinovesimo per BMW (40,5 miliardi di dollari), quarantasettesimo per Porsche (29,3 miliardi di dollari). 

Tornando alle prime posizioni, troviamo anche Facebook, Verizon e Huawei, che occupa la dodicesima posizione, un gradino sopra Mercedes. 

Leggi anche: i 10 segreti della nuova Mercedes Classe B, l’ultima nata in casa della Stella

LA FORZA DEL MARCHIO FERRARI

Il made in Italy e il mondo automotive, invece, trionfano nella classifica del brand più forte in assoluto. Il primo posto di questa speciale graduatoria, infatti, è occupato da Ferrari, davanti a veri e propri colossi come Deloitte, Mc Donald’s, Rolex e Coca Cola. L’indice di forza del Cavallino Rampante è passato da 91,5 a 94,8 su 100 rispetto allo scorso anno


Sinonimo di stile e prestazioni, quello di Maranello è uno dei principali marchi automotive che ha saputo evolversi, senza rinunciare al proprio dna tradizionale. Non a caso, anche il valore del brand Ferrari è molto cresciuto rispetto allo scorso anno,  precisamente del +27%, per un totale di 8,3 miliardi di dollari.

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Fonte: FleetMagazine