Atlantia e FCA sviluppano insieme soluzioni innovative di mobilità

POSTED BY MARCO DI PIETRO

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Atlantia e Fiat Chrysler Automobiles hanno firmato un Memorandum of Understanding: si tratta del primo passo di una partnership commerciale e tecnologica per offrire servizi di mobilità ai rispettivi clienti. A firmare l’accordo sono stati Giovanni Castellucci, l’amministratore delegato di Atlantia, e Alfredo Altavilla (il Chief Operating Officer di FCA per la regione EMEA).

La collaborazione prevede la graduale integrazione degli apparati Telepass in alcuni modelli della Jeep e ha lo scopo di far leva sulle più innovative soluzioni tecnologiche sviluppate da FCA per la “on board connectivity” e le nuove applicazioni per la mobilità create da Telepass. L’obiettivo è partire dall’Italia per approdare quindi negli altri Paesi europei dove sono presenti Atlantia e FCA e di estendere la gamma di vetture coinvolte.

Dalla partnership nascerà una nuova offerta di servizi innovativi “in car” sfruttando appieno la sempre maggiore connettività dei veicoli. I progetti di cooperazione riguardano da un lato alcuni modelli della gamma del marchio Jeep e Mopar, responsabile per gli sviluppi dei servizi di mobilità connessa nel gruppo FCA; dall’altro lato è coinvolta la società Telepass, leader nel settore del telepedaggio europeo, che si sta sempre più caratterizzando come un ‘player’ globale dei servizi di mobilità a 360 gradi. La collaborazione è nata nell’ambito di una più estesa iniziativa di innovazione coordinata da CDILabs (http://cdilabs.eu), società che fornisce supporto alle principali aziende europee nello scouting, nella convalida e nella scalabilità di prodotti e modelli di business innovativi sviluppati da “startup market ready’” provenienti da investitori e acceleratori di spicco in tutta Europa e Israele.


Fonte: Fleet Blog

5 reasons why car makers won’t go electric before 2020

One wonders why OEMs are slow in implementing a comprehensive electrification strategy in Europe. They need to start selling massive amounts of battery-electric vehicles (BEV) to reach the 95 g/km CO2 target by the end of 2020. Still, most car manufacturers will only start deploying their e-offensive in 2020. And they have good reasons to do so.

  1. Super credits. OEMs need to get their fleet’s weighted CO2 average down to 95 g/km by the end of 2020. To stimulate the development and sales of low-CO2 vehicles, the EU grants OEMs so-called super credits, aka multipliers. Every car sold that emits less than 50 g/km counts as 2 vehicles in 2020. This number becomes 1.67 in 2021, 1.33 in 2022 and 1 from 2023 onwards.
  2. Not enough demand. According to EVsales.com, battery electric vehicle (BEV) sales rose 36 percent in the first half of 2018, but their market share remains marginal. It is also very country-specific. In Belgium, for instance, less than 0.5 percent of new car sales are BEVs. In Norway, one in every five new cars sold is powered by electricity alone (see graph below).
  3. Not enough charging infrastructure. According to an ACEA study published in July 2018, there is a correlation between EV uptake and the availability of charging points. That seems logical: people are less inclined to buy electric if there are hardly any charging points where they need them. In some countries, like Germany, the charging infrastructure is expanding rapidly, though.
  4. Fast outdating technology. Battery technology is evolving fast, which is why it might be better to wait just another year or two. If you launch a battery-electric vehicle today, chances are it will be outdated within just a few years. Today’s batteries are usually lithium-ion based and liquid-state. The next-generation batteries are likely to be solid-state and offer more capacity i.e. range while weighing less and taking up less volume.
  5. Not enough margin. Car makers are not making money on their electric vehicles. The development cost of a BEV is spread over far less vehicles than is the case for a conventional car. Moreover, OEMs have to source batteries externally. Today, prices of battery cells are relatively high, but experts believe they will be coming down fast over the next two years.
Fonte: Tesla, 2018

Fonte: Tesla, 2018

di Dieter Quartier


Fonte: Fleet Europe

Fiat Punto: addio alla mitica utilitaria, stop alla produzione

di Marco Castelli

La notizia era annunciata, ma ora è ufficiale: la Fiat Punto è uscita di scena. A fine luglio, negli stabilimenti di Melfi è terminata la produzione della mitica utilitaria del Gruppo FCA. Un’auto che ha davvero fatto la storia, anche nel mondo delle flotte aziendali, considerata l’indubbia capacità della vetturetta made in Italy di diventare una perfetta citycar per gli spostamenti urbani e, allo stesso tempo, un compagno di lavoro (la versione van ne è un esempio).

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A pochi giorni dalla scomparsa di Sergio Marchionne, dunque, il Costruttore nazionale dà l’addio a un altro simbolo degli ultimi anni. Con tre generazioni alle spalle, la Fiat Punto è stata un vero e proprio successo.

Approfondisci: chi è Manley, il manager del nuovo corso di FCA

ADDIO FIAT PUNTO

Sono stati gli stessi operai di Melfi a voler salutare la piccola di casa Fiat, postando sui social le ultime immagini dei telai uscite dallo stabilimento nei giorni scorsi. Nata nel 1993, la Punto, fino all’arrivo del nuovo secolo, ha sempre viaggiato a una media di oltre 500mila unità prodotte ogni anno.

Ed è sempre stata una delle auto più vendute nel nostro Paese. Anche negli anni successivi, pur calando, ha mantenuto medie di produzione elevatissime, complice anche l’arrivo della sorella maggiore Fiat Grande Punto. Le poco più di 50mila unità annue prodotte negli ultimi tempi hanno spunto il Gruppo FCA a cambiare strategia e a puntare su altri modelli.

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IL NUOVO CORSO DI FCA

Prima della sua tragica scomparsa, Sergio Marchionne aveva dettato le linee guida per il prossimo futuro del Gruppo FCA. Grandi protagonisti, i Suv e i crossover, che guideranno nei prossimi anni l’offerta di tutti i brand (leggi qui l’annuncio di Marchionne all’ultimo Salone di Detroit), affiancati, per quanto riguarda Fiat, dalla famiglia del Cinquino.

Anche Alfa Romeo ha deciso di dire addio a una sua illustre portabandiera: la MiTo. Che, come la Fiat Punto, è uscita di scena a fine luglio. La deadline è ormai fissata: ultimata la vendita degli ultimi esemplari prodotti, la Punto uscirà definitivamente dai listini.


Fonte: Fleet Magaine

Sulla nuova Ford Focus stop alla guida contromano con il Wrong Way Alert

di Vincenzo Bonanno

La guida contromano in autostrada è uno degli incubi peggiori degli automobilisti. Un errore che può avere conseguenze terrificanti.

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Gli incidenti per guida contromano, infatti, sono quelli che, con più probabilità, possono provocare lesioni gravi e decessi rispetto ad altri tipi di collisioni. Per evitarli, arrivano in soccorso le tecnologie più moderne, come quelle della nuova Ford Focus (configura qui il modello). Il sistema si chiama Wrong Way Alert.

COME FUNZIONA IL SISTEMA WRONG WAY ALERT

Il Wrong Way Alert è il sistema di avviso della guida contromano, che sfrutta la già esistente tecnologia del Traffic Sign Recognition (scopri qui come funziona), in grado di scansionare l’ambiente circostante, leggere la segnaletica stradale e informa il guidatore.

Si tratta di uno degli Adas presenti sulla nuova Ford Focus 2018 (leggi qui tutti i sistemi a bordo della berlina compatta dell’Ovale Blu). Il suo funzionamento si basa su una telecamera installata sul parabrezza e sulle informazioni ottenute dal sistema di navigazione dell’auto.

Nel caso di guida contromano, il Wrong Way Alert indica al driver di fermarsi o invertire il senso di marcia attraverso avvisi acustici e visivi, proiettati sia sul computer di bordo sia sull’head-up display (scopri qui come funziona), qualora si oltrepassino i segnali di senso vietato su una rampa di accesso per strade a scorrimento veloce o autostrade.

“Questi incidenti possono essere devastanti. I conducenti più stanchi, confusi dalla segnaletica stradale non chiara, o che guidano in condizioni di maltempo, possono più facilmente imboccare la strada sbagliata e accorgersi solo dopo di aver messo in pericolo se stessi e la vita di altre persone”.
Jan Guesten, Development Engineer, Driver Assistance Technologies, Ford of Europe

Leggi anche: la storia della Ford Focus

SONO TANTI GLI ADAS DELLA NUOVA FORD FOCUS 2018

Il Wrong Way Alert, ovvero il sistema che non ti fa andare contromano, inizialmente sarà disponibile sui modelli in vendita in AustriaGermania e Svizzera. Fa parte dei numerosi Adas che l’Ovale Blu ha introdotto a bordo della nuova Ford Focus, il modello più tecnologico rispetto a tutti gli altri del marchio.

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Qualche esempio? Il Pre-Collision Assist con Pedestrian e Cyclist Detection rileva pedoni e ciclisti presenti sulla strada, mentre l’Evasive Steering Assist aiuta a evitare gli impatti causati da eventuali veicoli che procedono a rilento o inaspettatamente fermi.

La Rear Wide-View Camera, poi, garantisce una visibilità di quasi 180 gradi nella parte posteriore della vettura, per una migliore visibilità e sicurezza durante le manovre di retromarcia, in uscita dai parcheggi.

Guarda il test drive realizzato per il nostro Speciale Ford Focus.


IMMATRICOLAZIONI AUTO LUGLIO 2018: IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE VOLA

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Dopo il disastroso risultato di giugno, di cui vi abbiamo parlato in un nostro recente articolo, i dati sulle immatricolazioni auto luglio 2018 consentono di tirare un sospiro di sollievo, registrando un aumento delle vendite del 4,42% rispetto al mese di luglio dello scorso anno.

Purtroppo, però, si tratta di una breve parentesi rosea, che non compensa in alcun modo i cali dei mesi passati: i primi sette mesi dell’anno si chiudono, infatti, con 1.273.730 vetture immatricolate, pari allo 0,74% in meno rispetto al medesimo periodo del 2017. Va, inoltre, sottolineato come il calendario abbia influito sull’esito positivo del mese di luglio, con un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Interrogato in merito a questi risultati e alle previsioni per il prosieguo del 2018, il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci, ha affermato che «benché in lieve ripresa, non è facile prevedere per il mercato auto in Italia un recupero rispetto allo scorso anno. Le immatricolazioni di autovetture nella seconda parte dell’anno, infatti, secondo la nostra stima, dovrebbero stabilizzarsi sui livelli del 2017, per portare il 2018 a un volume di immatricolazioni leggermente al di sotto dell’anno precedente, con 1.960.000 autovetture (-0,6%)».

In ripresa gli acquisti dei privati, mentre continua il crollo del diesel e l’aumento delle vendite di auto elettriche

Gli acquisti di vetture da parte dei privati, che nel mese di giugno avevano mostrato una flessione, benché molto lieve, registrano a luglio un incremento, ancorché modesto, del +1,5%, raggiungendo una quota mercato pari al 56,9%.

Per quanto riguarda il diesel, il calo è più leggero rispetto al -17% del mese di giugno, ma è inarrestabile, come dimostrano i dati che riportano un -5,2%, con una quota mercato che perde più di 5 punti percentuali, attestandosi al 51% del totale.

Al contrario di quanto avvenuto nel mese scorso, cresce, invece, dell’8,5% il GPL, mentre continua il periodo positivo anche delle auto a benzina, pari al +11,3%, e delle ibride, che segnano un eccezionale +47%.

Da segnalare la straordinaria performance delle auto elettriche, che dopo il +125% non solo del mese di giugno, ma del cumulato dei primi sei mesi del 2018, registrano un’impennata di oltre il 340%.

Sale ancora il noleggio a lungo termine, continua la débâcle di quello a breve termine, in leggera ripresa il mercato dell’usato

Il noleggio a lungo termine, cresciuto a giugno del 5,2%, raggiunge la doppia cifra, con un incremento del 20,4%, mentre quello a breve termine registra lo stesso risultato negativo dello scorso mese (-35,9). Si stima che il NLT possa assestarsi, per la fine del 2018, a 295.000 vetture, con una market share del 15%. Risultato decisamente straordinario.

Per quanto riguarda la vendita di auto usate, si registra a luglio un incremento dell’1,4%, pari a 384.318 passaggi di proprietà, rispetto ai 378.884 dello stesso periodo del 2017. Nel cumulato dei primi sette mesi del 2018, tuttavia, prevale il segno meno, con un calo del 2,8%, pari a 2.692.089 auto trasferite, rispetto ai 2.768.661 dei primi 7 mesi dello scorso anno.

Da segnalare la ripresa degli acquisti da parte delle società, cresciuti del 4,6%, con un recupero di quota sia nel mese, sia nel cumulato dei primi sette mesi dell’anno.

La top ten delle auto più vendute

Rimane sostanzialmente invariato il podio delle auto più vendute in Italia nel mese di luglio: mentre il primo gradino, infatti, continua ad essere occupato dalla Fiat Panda, che, con  7.814 unità vendute, continua ad essere l’autovettura più amata dagli italiani, vi è un avvicendamento sul secondo e terzo gradino tra la Fiat 500X e la Renault Clio, con la prima che, con 5.302 unità, scavalca di poco, soffiandole appunto la medaglia d’argento, la seconda, con le sue 5.138 unità vendute.

Fondamentalmente immutato anche il resto della classifica, dove si rileva solamente l’uscita della Volkswagen Golf, il cui posto viene preso dalla Fiat Punto, che si colloca al decimo posto con 3.096 unità.

Il quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo e nono posto sono occupati, rispettivamente, dalla Fiat Tipo, dalla Jeep Compass, dalla Toyota Yaris, dalla Lancia Ypsilon, dalla Volkswagen Polo e, infine, dalla Jeep Renegade.

Sorrisi per il gruppo FCA

A luglio festeggia finalmente la ripresa delle vendite di FCA, che dopo un lungo periodo di contrazione e, soprattutto, nel mese contrassegnato dalla morte del compianto AD Sergio Marchionne, registra un incremento del 3,4%, grazie soprattutto al brand Alfa Romeo e, ancor più, al marchio Jeep, che ha venduto addirittura il doppio di esemplari rispetto al mese di luglio dello scorso anno (7.200 unità, contro le 3.500 del 2017).

Come abbiamo visto, il gruppo FCA detiene ben 7 modelli piazzati nella top ten delle auto più vendute in Italia nel mese di luglio e pare dunque aver fatto centro la sua strategia di «privilegiare le vendite ai clienti privati».

Ottimi anche i risultati di Volkswagen e Renault, che mettono a segno un guizzo di vendite di oltre il 30% la prima, e di quasi il 40% la seconda. Altalenanti, invece, gli esiti per le grandi case automobilistiche tedesche, con BMW che recupera leggermente (+2,6%), Mercedes che perde circa il 20% e Audi che chiude in pari (-0,81%).

Buoni risultati, infine, per le asiatiche, con Toyota che registra un +7,7% e con l’aumento di immatricolazioni anche per Hyundai e Suzuki. Solo Nissan è in territorio negativo, con una perdita di 14 punti percentuali.


Fonte: Auto NoProblem