Piano UE 2030: ACEA, oltre gli obiettivi servono le politiche

I costruttori auto europei guardano al piano Von der Leyen, il 2030 Climate Target Plan dagli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti: la sfida è massima e va accompagnata da politiche mirate

Deve fare di più l’Europa. Sulla materia ambientale, la riduzione dei gas serra all’interno dell’Unione, il discorso di Ursula Von der Leyen e la presentazione del 2030 Climate Target Plan ha portato alle prime reazioni dell’industria automobilistica.

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GLI OBIETTIVI DEL PIANO VERDE

Fare di più, in un numero, è passare dal prospettato taglio delle emissioni di gas climalteranti del 40% al 55%, farlo entro il 2030 e rispetto ai valori del 1990. Un’accelerazione di grandissima portata, mettere sul tavolo un 15% extra di riduzione degli inquinanti. Coinvolge la produzione industriale, energetica e, inevitabilmente, andrà a incidere ulteriormente sul settore dei trasporti.

L’INDUSTRIA AUTO EUROPEA PUNTUALIZZA

Dall’ACEA, l’associazione dei costruttori europei di automobili, le reazioni sono nelle parole del direttore generale Huitema. Allo stato attuale, relativamente alle emissioni di Co2, ai costruttori è chiesto uno sforzo che porti ad abbattere entro il 2030 i valori del 37,5% rispetto al dato medio rilevato nel 2021.

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L’obiettivo è sfidante ed esige investimenti sull’elettrificazione, un impegno che vede – spiega l’ACEA – già un’ampia fetta dei 60,9 miliardi di euro – budget destinato alla ricerca e sviluppo all’interno dell’industria auto europea – dirigersi sulla decarbonizzazione.

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OBIETTIVI ASSISTITI DALLE POLITICHE EUROPEE

“E’ chiaro che la strategia della UE abbia bisogno di essere riesaminata e adattata periodicamente, per garantire che tutte le parti siano in linea nel centrare gli obiettivi. Comunque, il legislatore deve porre in essere non solo gli obiettivi ma anche le politiche richieste a supporto per tutte le tipologie di veicoli, senza le quali questi obiettivi semplicemente non sono raggiungibili”, spiega Huitema.


All’enunciazione degli obiettivi serve indicare le misure, gli strumenti per arrivare a un passaggio intermedio, quello del 2030, verso l’ambiziosa neutralità climatica 2050. Prospettare una riduzione del 55% contro l’iniziale 40% è, secondo gli esperti, la percentuale “minima” da attuare perché si proceda sulla giusta via.

“Riconosciamo il desiderio di essere un pioniere globale quando si tratta di azioni sul clima, però avremo bisogno di un cambiamento normativo senza precedenti per assicurare che vengano garantiti tutti i giusti fattori abilitanti. Fino a quando non avremo una visione più chiara sul quadro di politiche di accompagnamento e la valutazione dell’impatto, è difficile prevedere quale sia uno scenario realistico in termini di futuri obiettivi di emissioni di Co2”, puntualizza l’ACEA.

RICARICA, INCENTIVI ED ETS I TEMI CHIAVE


Politiche che dovrebbero comprendere i fattori “noti” per la diffusione della mobilità verde, a cominciare dalla capillarizzazione della rete di ricarica di auto elettriche, prevedendo obiettivi vincolanti per gli Stati membri. Un dato: all’incremento del 110% delle vendite di auto elettriche a batteria, dai 218 mila esemplari in Europa nel 2017 ai 459 mila veicoli nel 2019, è corrisposto appena un +58% di incremento dei punti di ricarica.

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Altro fattore essenziale, prevedere schemi di incentivazione all’acquisto che siano sostenibili, per rendere le auto elettriche davvero accessibili. Resta, poi, il tema dei crediti sulle emissioni, il sistema ETS e lo scambio di quote di emissioni su inquinanti come la Co2, gli ossidi di azoto e i PFC (perfluorocarburi): per l’ACEA tutti i vettori energetici dovrebbero far parte di un più stringente sistema ETS.

Prospettive che si inseriscono in un quadro dell’industria auto colpita duramente dalla pandemia di coronavirus, in una fase già di massimo impegno sul piano degli investimenti sull’elettrificazione. Non meno fondamentale sarà la valutazione dell’impatto delle politiche energetiche così ambiziose sui posti di lavoro.

Fonte: https://www.fleetmagazine.com/piano-green-ue-2030-acea-oltre-gli-obiettivi-servono-le-politiche/

Jaguar F-Pace restyling, è tempo di ibrido plug-in e mild-hybrid

Verso il 2021 con un aggiornamento estetico e tecnologico, Jaguar F-Pace restyling introduce l'infotainment Pivi Pro e rinnova la gamma di motori benzina e diesel. L'ibrido plug-in fa 53 km in elettrico

Stile, anche. Contenuti sostanziali, soprattutto. Il restyling di Jaguar F-Pace si annuncia con novità importanti, introdotte al capitolo motorizzazioni e infotainment, elementi centrali nel rinnovamento di metà ciclo vitale affrontato dal suv medio. A quattro anni dalla presentazione, cambia marginalmente il design, soprattutto della griglia frontale, differenziata in base ad allestimento e motore, cambiano i fari a led – di scuola I-Pace (leggi come si comporta l’elettrico Jaguar) per le grafiche a J delle luci diurne e la lettura “a doppia chicane” delle luci posteriori- . Spazio anche per un cofano motore differente.

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JAGUAR F-PACE RESTYLING 2021

Incide, tuttavia, su altri aspetti, F-Pace 2021. Ed è l’elettrificazione a prendere la scena. Per le soluzioni mild-hybrid a 48 volt, abbinate tanto ai motori benzina turbo da 2 litri e il 3 litri sei cilindri, quanto ai turbodiesel. Si spinge più in là, verso l’efficienza massima di un termico elettrificato nella forma ibrida plug-in. La tecnologia in casa Jaguar-Land Rover ha prodotto applicazioni notevoli, dalla Range Rover (abbiamo guidato la P400e, ecco come va)  al prossimo Land Rover Defender, per dire di due modelli.

F-PACE IBRIDA PLUG-IN, LE CARATTERISTICHE

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Il sistema da 404 cavalli è realizzato dall’abbinamento tra motore turbo benzina 2 litri e l’elettrico da 105 kW (142 cv), con trazione quattro ruote motrici e cambio automatico 8 marce, sul quale si colloca la componente elettrica. Le emissioni di Co2 restano al di sotto dei 50 g/km, 49 g/km in dato dichiarato, dove in modalità elettrica a zero emissioni F-Pace ibrida plug-in percorre fino a 53 km, alimentato dalla batteria da 17,1 kWh.

Si dovrà attendere fino al prossimo anno per guidare il suv nella motorizzazione plug-in hybrid, con le consegne che sui vari mercati europei sono prospettate tra la primavera e l’autunno.

TEMPI DI RICARICA DI F-PACE IBRIDA

Andrà su strada con soluzioni di ricarica che spaziano dalla presa domestica a 230 volt fino alla ricarica rapida a corrente continua, dalla quale in 30 minuti si ha l’80% della carica complessiva (da postazioni a 32 kW). Non manca un Wallbox a corrente alternata, da 7 kW, per tempi di ricarica di un’ora e 40 minuti (0-80%), operazione gestibile ovviamente attraverso le soluzioni connesse e da remoto.

INFOTAINMENT, PIVI PRO SEMPRE CONNESSO

Insieme all’elettrificazione, l’infotainment e i servizi connessi sono il secondo grande ambito di evoluzione per Jaguar F-Pace restyling. Visivamente il racconto è in un display centrale da 11”4 pollici anziché da 10”, curato nei materiali – vetro curvo, alloggiamento in lega di magnesio – e nella funzionalità dell’interfaccia uomo-macchina: la configurazione dei menu fa sì che bastino due tocchi per accedere al 90% delle funzioni dall’utilizzo più frequente.

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Il Pivi Pro nasce intorno a un’architettura elettronica del veicolo diversa dal passato, contraddistinta da una connettività costante attraverso due SIM integrate (e due modem), tale da garantire l’aggiornamento del software – non solo le app, ma interi sistemi che gestiscono il veicolo – over-the-air. Un infotainment alimentato da una batteria dedicata, grazie alla quale l’attivazione è pressoché istantanea una volta all’interno del suv.

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Sarà possibile abbinare contemporaneamente due smartphone via Bluetooth, ottenere i percorsi ottimali grazie alla navigazione connessa e scambio dati via cloud, controllare le funzioni del veicolo da smartphone (aggiornata anche l’Activity Key, il braccialetto per aprire l’auto, senza chiave – da lasciare all’interno superando il rischio di perderla -, ora è dotato di schermo e orologio integrato). Non mancano le interfacce Android Auto e Apple CarPlay, la sincronizzazione dei calendari con gli account Google o Microsoft.

INTERNI, ARIA PULITA SU JAGUAR F-PACE

Il tutto è inserito in un abitacolo curato nelle lavorazioni, nei rivestimenti in pelle e gli inserti in alluminio, insonorizzato meglio grazie al dispositivo di cancellazione attiva del rumore (opera emettendo dagli altoparlanti delle frequenze uguali ma di segno opposto a quelle che originano la rumorosità interna). Promette di respirare un’aria più pulita, F-Pace 2021, grazie al filtro del particolato PM2,5 e degli allergeni. Accanto all’infotainment da 11,4 pollici, lo schermo da 12,3 pollici del Driver Display propone una strumentazione digitale e personalizzabile, come personalizzabili sono le modalità di guida, dal JaguarDrive Control. Accorgimenti secondari, ma rilevanti in chiave comfort, hanno interessato l’ampliamento delle sedute sui sedili anteriori, completi di nuovi programmi massaggianti.

MOTORI MILD-HYBRID DI F-PACE RESTYLING

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Guidare F-Pace non sarà solo nella proposta plug-in hybrid. L’aggiornamento interessa pressoché tutte le motorizzazioni. L’offerta – da dettagliare successivamente nelle motorizzazioni che verranno proposte sul mercato italiano – prevede il turbo 2 litri diesel da 163 cavalli, mild-hybrid, da 6,2 lt/100 km di consumo dichiarato, per 163 g/km di Co2. Tassello successivo, il livello di potenza 204 cavalli, prima di passare al 3 litri sei cilindri in linea, mild-hybrid, da 300 cavalli: 7,4 lt/100 km il consumo, per 194 g/km di Co2 emessa.

Le unità turbo benzina vedono il 2.0 mild hybrid 250 cavalli già un motore vivace (7”3 sullo 0-100 km/h), che dichiara consumi di 9,3 lt/100 km e 209 g/km di Co2. Alza l’asticella della prestazione il 3 litri turbo – più il supporto del compressore elettrico, alimentato dalla rete del mild-hybrid, con riduzione del turbolag – da 340 cavalli e 400 cavalli (5”4 in accelerazione da 0 a 100 km/h).

Nell’aggiornamento del suv, anche gli Adas beneficiano di una nuova camera frontale e del Clear Exit Monitor: avvisa i passeggeri prima di scendere dell’auto nel caso in cui ci sia il rischio di incidente con veicoli o ciclisti che sopraggiungono.

Fonte: https://www.fleetmagazine.com/jaguar-f-pace-restyling-ibrido-plug-in/

Grégoire Chové: il noleggio? Anticrisi e senza confini

Il managing director Europe di Arval, per tanti anni numero uno dell’azienda in Italia, traccia un quadro del noleggio a lungo termine nel nostro Continente. Un comparto che, in un contesto di crisi globale, ha saputo reagire ovunque con le giuste contromisure.

L’avvento del Covid-19 ha messo a dura prova il comparto del noleggio a lungo termine in tutta EuropaQuali sono state le contromisure adottate nei vari Paesi? E cosa ci si deve aspettare dal futuro? Lo abbiamo chiesto a Grégoire Chové, nostro nuovo ospite della rubrica Fleet Talks.

Dal 2019 Chové ricopre il ruolo di managing director Europe di Arval dopo essere stato per tanti anni numero uno dell’azienda in Italia.

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE:  LA RIPARTENZA EUROPEA – FLEET TALKS ep.30

LA RESILIENZA DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

“Anche nella crisi post-Covid, il nostro comparto dimostra di essere un business contro-ciclico. Ovvero, quando c’è una congiuntura economica, il noleggio è un prodotto che viene analizzato e scelto da più clienti, perché è una soluzione alternativa a formule che richiedono ingenti investimenti di denaro” spiega Chové.

“Nel contesto dell’emergenza Coronavirus, che ha messo in moto una crisi mai vissuta in passato, paragonabile a quella di una guerra mondiale, possiamo quindi affermare che il Nlt resiste bene in tutti i Paesi, senza eccezioni. Specie se lo mettiamo a confronto con altri settori, in primis quello dell’automotive in generale. La dimostrazione arriva dalle dimensioni della flotta, che a livello continentale sono rimaste stabili”.

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CONTRATTI FLESSIBILI

“Siamo di fronte a un mercato del noleggio sempre più maturo e globalizzato: quello che si osserva in Italia, si vede anche in Germania, UK, Olanda, Francia, Spagna e così via. La domanda di contratti flessibili si è sviluppata ovunque e il mid term risponde a una buona parte di questa esigenza” sottolinea il managing director Europe di Arval.

“All’inizio temevamo un rallentamento del trend, invece, al contrario, in quasi tutti i Paesi, la formula del noleggio a medio termine di Arval è stata molto richiesta nella fase di ripresa, specie per soddisfare le necessità di spostamento di tutti i collaboratori aziendali, come alternativa ai mezzi pubblici. Questa offerta, tra l’altro, in molte realtà si è ben integrata anche con lo sharing, dimostrando di essere una valida soluzione in tutta Europa” afferma Chové.

CORPORATE CAR SHARING

“All’inizio sono sorti inevitabilmente dubbi riguardanti la sicurezza, le tecniche di igienizzazione e la comunicazione da veicolare ai driver. Una volta superata questa fase iniziale e attivati i processi, che ormai sono entrati a far parte del ‘new normal’, il ricorso al car sharing aziendale ha ripreso ad aumentare in tutti i Paesi. L’utilizzo, questo sì, è cambiato: il veicolo in sharing, ora, viene mediamente usato per un periodo più lungo da uno stesso utente” osserva il manager.  

MICROMOBILITÀ

Come si sta sviluppando invece la micromobilità a livello europeo? “In modo esponenziale. Quello che sta accadendo a Roma e a Milano, succede anche nelle altre metropoli europee, dove scooter e monopattini hanno rivoluzionato il paesaggio urbanistico. Non a caso, è stato stimato a livello globale un mercato da 30 miliardi di euro, che coinvolgerà quasi 1.000 città del mondo. Siamo quindi di fronte a un fenomeno profondo, che si intreccia con la dimensione dello sharing come alternativa ai mezzi pubblici. E che sta già diventando una parte integrante del servizio di noleggio”.

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IL FUTURO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Il punto di vista di Chové sul futuro del noleggio a lungo termine è chiaro. “Nel business del noleggio a lungo termine, il tema più rilevante, quando si parla di futuro, è l’andamento del settore dell’usato. Bene, questo mercato, a livello europeo, sta resistendo molto meglio rispetto alle aspettative iniziali. E’ una buona notizia, perché vuol dire che possiamo continuare a investire sull’offerta. Per rispondere alla domanda, quindi, prevedo un futuro brillante, con un mercato che continuerà a crescere e a diversificarsi sia in termini di prodotti sia in termini di clientela”.

Noleggio a lungo termine auto: tutta la convenienza, ora anche online

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Il noleggio a lungo termine auto non è certamente una novità, anche se stiamo assistendo alla sua grande diffusione solamente negli ultimi anni. Ma di cosa si tratta esattamente? Come funziona? E quali sono i vantaggi di questa formula alternativa al normale possesso della vettura? A queste ed altre domande risponderemo nelle prossime righe, vedendo anche come il progresso tecnologico abbia contribuito al successo dell’NLT.

Noleggio a lungo termine: cos’è e come funziona

Il noleggio a lungo termine è una speciale formula alternativa al tradizionale possesso di un’autovettura. L’NLT prevede la sottoscrizione di un contratto dalle due parti, la società di noleggio e il cliente. La prima si impegnerà ad affittare l’automobile scelta a quest’ultimo, che a sua volta avrà chiaramente l’obbligo di pagare un canone mensile. Tale rata però, non prevede solamente la quota valore della vettura stessa, ma anche una serie di costi che ogni proprietario è solito sostenere.

A seconda della soluzione scelta infatti, il contratto può includere l’assicurazione RCA, il bollo, la manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche l’assistenza stradale e persino la vettura sostitutiva in caso quella noleggiata necessiti di assistenza. Tutto questo, visto dalla prospettiva del cliente, significa non avere alcuna preoccupazione di dover sostenere eventuali spese impreviste, e nemmeno di una delle controindicazioni maggiori del tradizionale possesso: la svalutazione.

NLT: comodità sempre e comunque

Abbiamo detto che uno dei principali vantaggi del noleggio a lungo termine risiede nel non avere alcuna preoccupazione circa eventuali imprevisti di percorso dell’automobile. Ma questa speciale formula offre ulteriori vantaggi assolutamente da non sottovalutare. Uno di questi è possibile grazie all’innovazione tecnologica a cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Noleggiare un’automobile infatti, a prescindere dalla durata del contratto, non prevede nemmeno che il cliente debba necessariamente recarsi in una sede fisica della società di noleggio.

Grazie a internet infatti, tutta la pratica può essere avviata e completata interamente online, e ciò è chiaramente possibile sia da smartphone che da PC, compresa la parte dell’invio della documentazione richiesta. Una volta approvata tale pratica dalla società di noleggio, l’autovettura prescelta verrà recapitata direttamente all’indirizzo desiderato. Inutile sottolineare come questo rappresenti un incredibile risparmio di tempo per il cliente, soprattutto per i liberi professionisti per cui il tempo stesso è denaro.

Noleggio a lungo termine senza anticipo

Nel corso degli anni le società di noleggio hanno prodotto soluzioni sempre più personalizzate sulle esigenze della clientela. In origine la formula dell’NLT prevedeva il versamento di un anticipo di denaro oltre ai canoni mensili, più o meno consistente a seconda del valore dell’automobile. Questo però non era sempre ben gradito, anche per l’impossibilità economica che alcuni mostravano nel disporre della quota di denaro.

Ad oggi la situazione è cambiata anche sotto questo punto di vista, e sul mercato possiamo trovare anche formule di noleggio a lungo termine senza anticipo. Inutile sottolineare come questa soluzione sia una delle preferite dalla clientela. In questo caso la rata mensile sarà ovviamente più alta, ma la convenienza dell’NLT rimarrà comunque assicurata. Dobbiamo ricordare infatti, che all’interno del canone sono inclusi tutti i costi legati all’auto.

Pro e contro del noleggio a lungo termine

Di seguito vedremo in sintesi quali sono i principali vantaggi del noleggio a lungo termine:

  • Un’unica rata con tutti i costi inclusi (assicurazione, bollo, assistenza stradale, etc…).

  • Possibilità di preventivare con precisione le spese auto.

  • Nessuna preoccupazione per la svalutazione della vettura.

  • Possibilità di espletare la pratica di noleggio interamente online.

Uno dei pochi svantaggi del noleggio a lungo termine è il tetto chilometrico di percorrenza massima annuale. Oltrepassata la soglia verrà calcolato in fattura un costo per ogni chilometro percorso oltre quanto previsto dal contratto. Anche in questo caso però le formule più innovative prevedono il kilometraggio illimitato. La rata mensile sarà chiaramente più alta, ma tutti i vantaggi dell’NLT rimarranno immutati.

Fonte: https://www.newsdigitali.com/noleggio-a-lungo-termine-auto-tutta-la-convenienza-ora-anche-online/

Noleggio a lungo termine: tutti i “pro” che sa offrire ai privati

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Quali sono i vantaggi più importanti che questo servizio dà? La spiegazione in questo articolo

Il noleggio a lungo termine di auto e veicoli di altro tipo è un servizio che negli ultimi tempi sta davvero spopolando: se da un lato, infatti, i dati relativi alle nuove immatricolazioni parlano di una ripresa molto lenta, dall’altro il noleggio a lungo termine fa registrare dei “segni +” molto netti.

Un servizio che abbraccia sempre più anche i privati

Le ragioni alla base di questo trend possono essere molteplici, tuttavia l’aspetto principale per cui il noleggio sta crescendo in questo modo sono individuabili nel fatto che questo servizio, che un tempo veniva rivolto solo ad aziende, è oggi una realtà molto consolidata anche per quanto concerne i privati.

Anche le persone che hanno bisogno di un’auto per potersi spostare, o magari per provvedere alle esigenze familiari, possono oggi far riferimento ad aziende specializzate come www.facilerent.it per richiedere dei servizi di noleggio a lungo termine, ed è evidente che se tale servizio si sta diffondendo in modo così consistente è perché i vantaggi per il consumatore non sono affatto da poco.

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Ma quali sono i più importanti? Scopriamolo subito.

Evitare una grossa spesa per un bene destinato a un rapido deprezzamento

Il primo aspetto, forse quello più palese, corrisponde al fatto che con il noleggio a lungo termine si può evitare la grossa spesa necessaria per comprare un’auto.

Tutti sanno che per acquistare un’auto nuova bisogna prevedere una spesa di almeno 10.000/15.000 euro, e scegliendo il noleggio questa cospicua spesa iniziale può essere facilmente bypassata.

A questa considerazione si può replicare dicendo che si tratta comunque di un investimento di lungo periodo, ma la vettura è davvero un buon investimento dal punto di vista economico? La risposta, purtroppo, è negativa: le auto sono dei beni che svalutano assai rapidamente e se vengono rivendute anche solo a pochi anni dal loro acquisto, bisogna prevedere un prezzo di vendita ben più basso rispetto a quello originario.

Dire addio a qualsiasi costo gestionale del veicolo

Il noleggio a lungo termine consente di azzerare tutti i costi relativi alla gestione dell’auto, e chiunque abbia mai posseduto un veicolo sa bene quanto questo possa essere vantaggioso.

L’assicurazione RC Auto, obbligatoria per poter circolare, ulteriori polizze quali quella furto incendio o la sempre più diffusa kasko, le revisioni obbligatorie, il bollo, eventuali riparazioni e sostituzioni di elementi del motore, sono tutti aspetti che hanno un costo cospicuo.

Con il noleggio a lungo termine queste spese possono essere definitivamente abbandonate in quanto tutte, rigorosamente, a carico della società che offre servizi di noleggio; il cliente deve preoccuparsi di pagare, oltre al canone di noleggio, il solo costo del carburante.

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Grande praticità e nessuna incombenza tecnica e burocratica

Il noleggio a lungo termine è assai apprezzato dagli automobilisti anche per la comodità burocratica ed amministrativa: dal momento che, come detto, tutti gli obblighi già citati sono a carico della società noleggiatrice, in questo modo la persona che fruisce del servizio non deve preoccuparsi di scadenze e di incombenze di alcun tipo.

E cosa accade se il veicolo si guasta? Anche in un caso simile, il privato cliente non deve preoccuparsi di nulla, in quanto spetta alla società noleggiatrice riparare il veicolo fornendo peraltro un mezzo sostitutivo adeguato per garantire continuità nel servizio.

I motivi per scegliere il noleggio a lungo termine, dunque, sono davvero tantissimi anche per i privati; i dati riguardanti tali servizi sono inequivocabilmente in crescita e non è affatto improbabile immaginare un futuro in cui la maggioranza delle auto circolanti saranno noleggiate, piuttosto che di proprietà.

Fonte: https://www.ilvaloreitaliano.it/noleggio-a-lungo-termine-tutti-i-pro-che-sa-offrire-ai-privati/