Cambiano le automobili e cambia con loro il concetto di mobilità

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Driveline, la realtà fondata da Attilio Di Mauro, risponde alle esigenze di un mercato dell'automobile in rapida evoluzione.

Che cosa è il Noleggio Lungo Termine (NLT)? "Il noleggio è un contratto in forza del quale il cliente, scelta una vettura, si garantisce la mobilità per un certo periodo di tempo e per un certo numero di chilometri. A fronte di ciò paga un canone che comprende una completa serie di servizi: manutenzione ordinaria e straordinaria, coperture assicurative (RC, Furto Incendio Rapina, Kasko, Cristalli, Eventi naturali e socio.politici), Assistenza stradale 24/7 e molto altro "- spiega Attilio Di Mauro, amministratore unico di Driveline, società specializzata nel noleggio a lungo termine.

La crescita

Per quali motivi il NLT è in costante crescita. "Il fenomeno del noleggio si afferma oramai da diversi anni, perché le dinamiche del mercato stanno totalmente cambiando. I motivi sono diversi: il concetto di proprietà sta progressivamente lasciando spazio a quello di utilizzo, la competizione tra società di noleggio rende i canoni via via più vantaggiosi, le proposte sono sempre più mirate (e adesso studiate anche per i privati), e conseguentemente, si è di fatto ampliata la platea dei potenziali clienti. Da non sottovalutare, inoltre, la necessità di avere costi certi, una vettura sempre in perfetta efficienza e la possibilità di avere un contratto che metta al riparo da potenziali , sgradite sorprese economiche. Tutto ciò fa del NLT la soluzione più adatta, moderna e plasmabile in relazione alle esigenze dei singoli clienti. Driveline, avendo sin dagli esordi avviato una stretta collaborazione con tutte le principali società internazionali di noleggio che operano in Italia, può offrire alla propria clientela un ventaglio veramente completo di tutte le promozioni e di tutte le quotazioni più vantaggiose che vengono via via proposte al pubblico.

Esperienza trentennale

Driveline vanta trent'anni di esperienza nel settore automobilistico, ha cinque sedi in Italia (Padova, Milano, Bologna, Roma e Napoli, dove si trova il centro di elaborazione dati), e si avvale della collaborazione esterna di oltre 15 agenti/consulenti presenti sull’intero territorio nazionale. Ciò consente a Driveline di offrire ai propri clienti la risposta ad ogni domanda e trovare sempre la soluzione più calzante per le proprie esigenze di mobilità.

Una società sempre attenta alle esigenze del cliente

Driveline è una società che si occupa di noleggio a lungo termine. È specializzata nella ricerca, per conto della clientela, delle migliori quotazioni di noleggio che il mercato offre. Driveline è un Broker indipendente. Come funziona? Una volta comprese le esigenze del proprio cliente, l'azienda fondata da Attilio Di Mauro scandaglia l'intero mercato alla ricerca delle proposte che lo possano soddisfare maggiormente. Dopo aver sottoposto al cliente le diverse opzioni, Driveline valuta direttamente con lui il Price Crossing e garantisce anche dei report di analisi periodici.

Un servizio che viene svolto in maniera assolutamente indipendente perché - pur collaborando con tutte le grandi società di noleggio - Driveline non è vincolata a nessuna di queste. Una libertà che garantisce assoluta obiettività. L'unico scopo per Driveline è la piena soddisfazione del cliente. La consulenza e la professionalità di Driveline sono disponibili per tutti senza alcun impegno, semplicemente cliccando sul sito www. driveline.it o chiamando il numero verde 840 084 010.


Fonte: La Repubblica

Nuova mobilità, quali impatti e opportunità. Il Report Deloitte

La nuova mobilità è un fenomeno industriale concreto e sempre più strategico per diversi settori industriali, sia per quelli storicamente connessi al mondo dell’auto sia per altri non tipicamente legati alla mobilità.

Le innovazioni tecnologiche e i cambiamenti del comportamento dei clienti stanno, infatti, delineando una forte trasformazione e sono sempre di più gli operatori che, a vario titolo, stanno investendo per avere un ruolo in questo nuovo ecosistema.

Per fare luce sui principali trend che stanno influenzando le nuove soluzioni di mobilità, si è svolta a Roma la 3° Conferenza nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility.

In occasione dell’evento, Deloitte ha presentato un’analisi industriale e sociale relativa agli scenari presenti e futuri della nuova mobilità, inclusiva dei risultati di un’indagine demoscopica condotta, in collaborazione con SWG, a livello nazionale e internazionale (paesi coinvolti: Francia, Germania, Regno Unito, Finlandia).

In un contesto di forte discontinuità nel mondo della mobilità, Deloitte, attraverso il proprio centro di competenza Future of MobilityTM, ha definito un modello in cui è possibile delineare quattro scenari futuri di mobilità che potranno avere tempi di affermazione differenti e che potranno coesistere (“Incremental change”, “A world of Carsharing”, “The driverless revolution”, “Shared autonomous”). Lo studio presenta, inoltre, una serie di strategie e interventi concreti, coerenti con le esigenze espresse e latenti dei cittadini, per rendere florido il contesto industriale e accelerare l’evoluzione in corso.

Le parole di Luigi Onorato, Senior Partner, FSI Innovation Leader | Monitor Deloitte

 “La nuova mobilità non è una visione, ma un cambiamento necessario che di fatto è già in corso, come testimonia il crescente numero di offerte e servizi innovativi spinti anche da nuovi operatori tradizionalmente non legati al mondo della mobilità. Affinché si arrivi però ad un pieno sviluppo ed utilizzo delle nuove forme di mobilità, occorre che operatori istituzionali e privati mettano in campo iniziative mirate. Ad esempio, in Italia, solo metà degli intervistati conosce i benefici delle nuove forme di mobilità”

E ancora. “Questo dato, per certi versi sorprendente, anche perché riferito alle forme più diffuse e conosciute di Nuova Mobilità, come Carsharing e Noleggio a Lungo Termine, mette in luce come gli operatori privati abbiano ancora molto da fare in termini di offerta. Nella nostra analisi proviamo a proporre una ‘ricetta’, coerente con le esigenze espresse e latenti dei cittadini, per favorire un pieno sviluppo ed utilizzo delle nuove forme di mobilità”.

La mobilità è un problema quotidiano che condiziona la qualità della vita, con un forte impatto sulla sostenibilità ambientale

  • Per 1 italiano su 2 (e per il 61% nelle grandi città) la mobilità ha un impatto negativo sulla qualità della vita, poiché influenza il tempo libero (73%), ha un costo rilevante (73%) e limita le scelte familiari (64%)

  • Mobilità e sostenibilità sono strettamente legate: 9 su 10 ritengono che le scelte sui mezzi di trasporto possano contribuire positivamente sull’ambiente

  • 6 intervistati su 10 reputano non più necessario l’utilizzo di veicoli a combustibile fossile

  • 8 italiani su 10 sono propensi a sostituire in futuro l’attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, ma il prezzo dei veicoli ecologi rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati

Commenta Luigi Onorato: “Per 6 intervistati su 10 la mobilità oggi è ancora una fonte di preoccupazione. Ciò è particolarmente vero per chi abita nei grandi centri urbani, come Milano, Roma, Parigi e Londra. Tempo libero, scelte familiari e gestione del bilancio familiare risentono dell’inefficienza del settore della mobilità. Inoltre, gli impatti negativi della mobilità non si limitano alla sfera privata: il 79% degli italiani considera la mobilità la principale causa dell’inquinamento ambientale in quanto responsabile della qualità dell’aria che respiriamo, contro una media europea che si attesta al 63%.”

“La mobilità, tuttavia – continua Onorato – è vista anche come elemento chiave per la sostenibilità ambientale: 9 cittadini italiani su 10 concordano, infatti, sul fatto che le scelte sui mezzi di trasporto possano contribuire positivamente sull’ambiente. Inoltre, rispetto al panorama europeo, in Italia si rileva una maggiore predisposizione all’abbandono di veicoli alimentati a combustile fossile (6 italiani su 10 non li ritengono più necessari, rispetto al 37% degli europei). 8 italiani su 10 (67% in Europa) si dicono, infine, propensi a sostituire il loro attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, seppur ancora frenati dal prezzo di veicoli ecologici, che rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati.”

L’evoluzione tecnologica delle soluzioni di mobilità non ha migliorato l’esperienza di movimento degli utenti

  • I mezzi di trasporto maggiormente utilizzati dagli italiani rimangono l’auto privata (al primo posto, 57%), seguita dai mezzi pubblici (23%). Nelle grandi città, al contrario, sono i trasporti pubblici la forma di mobilità più utilizzata dai cittadini (45%), seguiti dall’auto privata (39%)

  • 7 italiani su 10 non vedono alcun miglioramento nel livello di servizio del trasporto pubblico e associano alla mobilità un’esperienza negativa (58%)

  • La metà degli italiani considera l’auto solo un mezzo utile per spostarsi, mentre 1 su 3 dichiara di “esservi affezionato”

Osserva Luigi Onorato: “Gli evidenti progressi della nuova mobilità non sembrano aver favorito in Italia un miglioramento dell’esperienza di trasporto. Infatti, se da un lato i cittadini valutano positivamente il miglioramento della qualità dei veicoli in termini di sicurezza e di performance (66%) e apprezzano l’accesso a nuove forme di mobilità alternative al possesso dell’auto (61%), dall’altro, 7 italiani su 10 non vedono alcun miglioramento nel livello di servizio del trasporto pubblico e associano alla mobilità un’esperienza negativa (58%).

Questo contesto – aggiunge Onorato – deve inoltre essere valutato in uno scenario in cui la relazione con i veicoli di proprietà sta evolvendo: la quota di chi dichiara di “essere affezionato” alla propria auto (1 su 3) è infatti minoritaria rispetto a chi la considera soltanto un mezzo utile per spostarsi (circa la metà degli intervistati) e questo rapporto diminuisce ulteriormente con l’avanzare dell’età. Utilizzare l’auto, quindi, riflette una logica sempre più utilitaristica che esperienziale e spesso è una necessità in assenza di alternative.”

La nuova mobilità è conosciuta da tutti ma poco utilizzata, per limitata disponibilità e comprensione dei suoi vantaggi

  • Le nuove forme di mobilità sono note agli intervistati ma poco utilizzate: il Carsharing, ad esempio, è la formula più nota (83%), ma solo l’8% vi ricorre abitualmente

  • Per la metà degli intervistati (54%) l’utilizzo dei servizi di nuova mobilità aumenterà nei prossimi tre anni

  • Per il 42% degli intervistati lo scarso utilizzo dei nuovi servizi di mobilità dipende principalmente dalla loro limitata presenza sul territorio

  • 2 italiani su 3 (74% nelle grandi città) ritengono non soddisfacenti le infrastrutture private e pubbliche dedicate alla mobilità (come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili): la percezione italiana in questo frangente si discosta da quella europea (54%) e ancor di più da quella finlandese (37%)

Dichiara Luigi Onorato: “Le offerte di nuova mobilità, per quanto molto conosciute dai cittadini italiani, rimangono ancora scarsamente utilizzate. Ad esempio, i servizi di Carsharing risultano conosciuti dall’83% degli italiani, ma vengono utilizzati abitualmente solo dall’8%, così come quelli di bike sharing che, sebbene siano noti al 73% degli intervistati, vengono sfruttati abitualmente solo dal 6%.”

“L’ostacolo principale, secondo il 42% degli intervistati, risiede nell’assenza dei servizi sul territorio – prosegue Onorato – Tuttavia, se si isolano le grandi città, dove l’offerta di mobilità alternativa è presente, rimangono dei vincoli all’utilizzo di questi nuovi servizi, che possono essere ricondotti a quattro macro ambiti: la limitata comodità/ flessibilità; il prezzo, considerato troppo elevato; la complessità d’utilizzo; la scarsa conoscenza degli operatori che forniscono il servizio. A questi si aggiunge la scarsa disponibilità di strutture a sostegno delle nuove forme di mobilità, come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili.”

È necessario un servizio di nuova mobilità che sia accessibile, facile da utilizzare ed economico

  • Nella scelta delle forme alternative di mobilità, 9 italiani su 10 ritengono il vantaggio economico l’elemento più importante

  • Il 59% degli italiani è propenso a condividere i propri dati in cambio di sconti su servizi di mobilità

  • 7 italiani su 10 considerano la semplicità di accesso al servizio un elemento indispensabile, ma ritengono l’offerta ancora poco chiara, nonostante gli sforzi degli operatori

  • Il 43% degli italiani si dichiara interessato ad acquistare un pacchetto ‘unico’ di mobilità che permetta al “viaggiatore” di utilizzare molteplici modalità di spostamento in logicaseamless

  • 7 italiani su 10 reputano che l’offerta sia ancora poco chiara anche in riferimento alle modalità più diffuse e conosciute (Carsharing e Noleggio a Lungo Termine)

  • Solo metà degli intervistati in Italia sa che le vetture in Carsharing possono usufruire di parcheggi gratuiti o che possono entrare gratuitamente in alcune zone ZTL

Secondo Luigi Onorato, “La nuova mobilità deve saper intercettare i bisogni dei consumatori e offrire loro benefici tangibili quali politiche di pricing personalizzate, una value proposition chiara e la possibilità di usufruire di un unico punto di accesso capace di integrare tutte le opzioni di trasporto attive in un determinato territorio. 

Siamo pronti a valutare nuovi operatori anche provenienti da settori non tradizionali

  • 6 intervistati su 10 non conoscono servizi di mobilità offerti da importanti operatori tradizionalmente non legati al mondo della mobilità

  • 3 italiani su 4 (68% in Europa) si dicono aperti alla possibilità di acquistare servizi di mobilità da operatori tradizionalmente non legati al settore

Commenta Luigi Onorato: “In questo contesto sia i cittadini italiani che europei si dicono pronti ad un cambio di passo, aperti anche a player provenienti da settori non tradizionalmente legati al mondo dell’Auto: infatti, 4 italiani su 5 non escludono che operatori tradizionalmente non legati alla mobilità siano in grado di offrire servizi di mobilità. Questo dato è particolarmente vero quando si parla di aziende riconosciute che operano in settori industriali tradizionali quali: Energia (75%), Assicurazioni (74%), Technology (74%) e Banche (58%).”

“A fronte di queste riflessioni industriali e sociali, – conclude Luigi Onorato – appare evidente come la mobilità non sia unicamente una visione di lungo periodo, bensì un cambiamento già in corso. La nuova mobilità, oltre ad avere un potenziale significativo in termini di miglioramento della qualità della vita e di sviluppo della sostenibilità ambientale, è un trend industriale concreto e sempre più strategico per i diversi settori; la sua piena diffusione, pertanto, non risulta più esse


Mobilità elettrica, car sharing, guida autonoma: quale sarà il futuro dell’auto nei prossimi anni?

di Vincenzo Bonanno

Come cambierà l’automotive nei prossimi anni? Un’indagine di AutoScout24, realizzata da Nielsen, prova a immaginarlo. Impennata delle auto ibride, ma le auto diesel e benzina non scompariranno, grazie a motori più puliti ed efficienti. Sì alla guida autonoma, ma solo se controllata. Per il car sharing, invece, bisogna pensare a nuovi modelli di business, sostenibili a livello finanziario.

Auto elettrica, condivisa e a guida autonoma, per una mobilità sempre più sostenibile: come si trasformerà lo scenario automotive nei prossimi anni e quali saranno i trend che influenzeranno le scelte dei consumatori?

Lo rivela un’indagine di AutoScout24, il portale di annunci auto e moto leader in Europa, dal titolo “Italia mobility 2030 – I nuovi orizzonti della mobilità. Elettrico, car sharing, guida autonoma: tante strade, un unico futuro”, realizzata da Nielsen. Un viaggio sul futuro della mobilità.

AUTO IBRIDE, ELETTRICHE, DIESEL, BENZINA, GPL E METANO: IL FUTURO DELLE ALIMENTAZIONI

Le auto a benzina e diesel non moriranno ma si evolveranno, anche con l’avvento dell’elettrificazione. Nei prossimi 10-15 anni, infatti, si farà più attenzione al risparmio e all’ambiente, con una netta preferenza verso le auto ibride.


Nel dettaglio, il 71% dei consumer sceglierà un’auto ibrida (tendenza emergente anche a Milano, 75%, e Roma, 65%), il 58% l’auto elettrica, il 41% il GPL, il 37% il metano. Il 32% opterà per i veicoli a benzina. 

Solo il 27%, invece, si orienterà sul diesel (a Milano il dato crolla all’11%), prevalentemente in un’ottica di risparmio (44%). 

Proprio il diesel, per gli esperti non morirà, così come i motori benzina, ma ci saranno sul mercato evoluzioni sempre più efficienti e motori diesel più puliti e performanti, che resisteranno soprattutto per le auto più grandi e potenti. 

L’elettrificazione è già in atto ma, tuttavia, al momento è un sogno per pochi e le barriere da superare per gli utenti sono molte, riconducibili soprattutto ai costi troppo alti (60%), alla scarsa autonomia in modalità elettrica e alla mancanza di stazioni di ricarica delle auto elettriche (56%). 

CAR SHARING

servizi di sharing, già protagonisti nelle grandi città, rappresentano un altro tema controverso: secondo gli esperti, l’attuale sistema della condivisione dell’auto (car sharing) non è sostenibile dal punto di vista finanziario. In futuro, bisogna mettere a punto nuovi modelli di sviluppo per garantirne l’esistenza. 

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Usato settimanalmente solo dal 3% dei consumatori, questo modello di mobilità probabilmente non costituirà mai un’alternativa all’acquisto dell’auto e rimarrà “frammentato”, trovando sempre più spazio nella micro-mobilità cittadina e abbracciando i concetti di sostenibilità e personalizzazione.



“Coscienza green e lotta alle emissioni, trend di mobilità sostenibili e alimentazioni alternative, riqualificazione urbana, tecnologia e connettività. Ci troviamo in una fase di grandi trasformazioni che impatteranno sul nostro modo di pensare e di comportarci. Un cambiamento culturale più che un semplice cambiamento di abitudini, che abbiamo voluto raccontare nel nostro viaggio verso il 2030, guidato dagli attori chiave del settore automotive (esperti, rivenditori e consumatori). Nei consumatori stanno crescendo attenzione e sensibilità per nuove forme di mobilità, c’è voglia di cambiamento, ma anche scetticismo che si scontra con limiti e barriere di un sistema non ancora pronto. Le nostre città si stanno evolvendo e trasformando, ci sono grandi investimenti in corso in infrastrutture e tecnologia. La strada è ancora lunga, ma analizzarla fin da adesso ci aiuta ad accorciare le distanze e a capire cosa ci aspetta e come intervenire”.
Gioia Manetti, Vice President International di AutoScout24.

Approfondisci: quando il car sharing deve arrendersi

GUIDA AUTONOMA

La guida autonoma rappresenta un traguardo futuristico. Secondo gli esperti, si tratta di un processo lento: sarà fondamentale il supporto delle istituzioni, soprattutto per la creazione di infrastrutture speciali, necessarie a garantire sicurezza. 


Allo stesso modo, il traguardo della guida autonoma è lontano per i consumatori, i quali, nonostante riconoscano tra i benefici certamente un maggior relax nella guida, accessibilità (50%) e sicurezza (38%), riconducono grossi limiti nei costi elevati (58%), nelle difficoltà a stabilire le responsabilità in caso di incidente (45%) e nella mancanza di fiducia verso la tecnologia/intelligenza artificiale (44%).

Leggi anche: cosa indicano i vari livelli della guida autonoma?

INDICE DEI CONTENUTI


Come funziona e quando conviene l'assicurazione kasko su auto a noleggio

pubblicato da Raffaele Dambra il 27 giugno 2019

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L’assicurazione kasko su auto a noleggio è una garanzia facoltativa ma fondamentale per guidare una vettura noleggiata. La polizza RC auto, che di solito è compresa di default nel contratto di noleggio, copre infatti soltanto i danni arrecati a terzi (persone o cose). Ma non contempla gli eventuali danni subiti dal veicolo noleggiato dovuti a colpa o disattenzione del conducente, oppure procurati da ignoti.

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Danni che possono costare caro e che senza kasko sono tutti a carico del guidatore.. In effetti le agenzie di noleggio auto, specialmente quelle che operano online, attirano i clienti con prezzi assolutamente concorrenziali (a volte bastano pochi euro al giorno per noleggiare una vettura) che però molto spesso rappresentano un’arma a doppio taglio. Le tariffe low cost non includono infatti alcun tipo di garanzia, se non quella obbligatoria, o di servizio aggiuntivo, che vanno pagati a parte facendo lievitare il prezzo. Motivo per cui i clienti tendono a non prenderli quasi mai in considerazione, ovviamente per risparmiare, col rischio di pentirsene amaramente.

E invece l’assicurazione kasko sulle auto a noleggio andrebbe sempre inserita, infischiandosene dei costi (l’aggravio, tra l’altro, non è così pesante). Come già anticipato, questa garanzia copre una serie di eventi, non tutelati dalla normale RC auto, che possono capitare con altissima frequenza. Pensiamo per esempio ai danni al veicolo legati all’imprudenza o alla disattenzione del guidatore, oppure quando la vettura esce fuori strada, o ancora quando la macchina urta muri, marciapiedi o altri veicoli in sosta ( la classica ‘strisciata’ sulla carrozzeria dell’auto, un incidente banalissimo ma per la cui riparazione occorre sborsare qualche centinaio di euro). Insomma, con l’assicurazione kasko anche chi causa un danno al proprio veicolo può ricevere un rimborso, a prescindere dalle responsabilità.

Naturalmente ciò non significa che la polizza kasko copra proprio tutti i danni, ci sono infatti delle significative esclusioni che è sempre meglio conoscere prima di sottoscrivere il contratto per regolarsi di conseguenza. Per esempio la kasko copre solo i danni subiti dai veicoli, ma non quelli subiti dal conducente o dai passeggeri. Tra i danni esclusi ci sono anche quelli causati da animali, oggetti o materiali trasportati dal mezzo, e quelli derivati da un comportamento del guidatore contrario alle norme del Codice della Strada. Infine la garanzia kasko non tiene conto dei danni che si verificano a causa del carico e lo scarico di merci o materiali e neanche quelli legati a eventi atmosferici.


Fonte: facile.it

Noleggio auto elettriche Volkswagen, car-sharing a Berlino

A Berlino la Volkswagen inaugura il nuovo servizio WeShare di car sharing elettrico con una flotta di 1.500 e-Golf

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Volkswagen entra nel mondo del noleggio e del car-sharing elettrico. Il marchio di Wolfsburg inaugura a Berlino il servizio WeShare, mettendo a disposizione una flotta di 1.500 e-Golf. All’inizio del prossimo anno si aggiungeranno 500 e-up!, cui seguiranno le prime unità dell’innovativa elettrica ID.3, quando sarà introdotta a metà del 2020.

WeShare è un sistema “free floating” senza stazioni fisiche di noleggio e operato digitalmente attraverso una app. Nel 2020 il car-sharing elettrico WeShare sarà operativo anche ad Amburgo e nella Repubblica Ceca a Praga, attraverso il marchio Skoda. In un primo momento, l’area operativa del servizio comprende il centro città e il territorio oltre l’anello ferroviario, per una superficie di 150 km2. Successivamente, l’area verrà estesa con il crescere della flotta.

Volkswagen e-Golf del flotta WeShare davanti alla Porta di Brandeburgo di Berlino

Volkswagen e-Golf del flotta WeShare davanti alla Porta di Brandeburgo di Berlino

Come funziona il noleggio di auto elettriche a Berlino con Volkswagen?


QUANTO COSTA? In occasione del lancio, il noleggio Volkswagen prevede una tariffa scontata di 19 centesimi di euro al minuto. In questo prezzo sono incluse anche registrazione e costi d’accesso all’aeroporto. Da settembre, ci saranno tre tariffe a un costo medio di 29 centesimi di Euro al minuto. Per iscriversi, è necessario avere uno smartphone, una carta di credito, un domicilio in Germania, avere compiuto 21 anni e avere conseguito la patente di guida da almeno un anno.

RICARICA WeShare ricaricherà la sua flotta presso la rete pubblica di carica di Berlino, che include 70 nuovi punti di ricarica installati presso i negozi dei supermercati Lidl e Kaufland. Di recente, la Volkswagen ha concluso un accordo con queste aziende dello Schwarz Group per gestire le operazioni della sua flotta elettrica e procedere con l’espansione dell’infrastruttura di ricarica in spazi pubblici.

INCENTIVI Al lancio, le vetture del car sharing Volkswagen verranno ricaricate dal personale di servizio WeShare quando il livello della batteria è basso. In un secondo momento, chi noleggia avrà degli incentivi per ricaricare l’auto che ha utilizzato.

Il car sharing WeShare di Volkswagen prevede una flotta di 1.500 e-Golf nelle strade di Berlino

Il car sharing WeShare di Volkswagen prevede una flotta di 1.500 e-Golf nelle strade di Berlino

Car-Sharing WeShare all’interno dei servizi di mobilità Volkswagen We

Il noleggio di auto elettriche di Volkswagen WeShare fa parte dei servizi di mobilità dell’ecosistema Volkswagen We. In Germania, il numero di Utenti del car sharing è cresciuto 14 volte dal 2010. Appena 180.000 persone erano registrate in quell’anno, mentre all’inizio del 2019 erano 2,46 milioni in crescita continua. Volkswagen We raccoglie i servizi digitali per l’auto di proprietà e oltre.

Tra le funzioni già lanciate con successo in Germania ci sono l’app We Park, che rende parcheggiare più semplice e conveniente, We Experience, per consigli personalizzati su beni e servizi, o We Deliver, che trasforma il bagagliaio dell’auto in un punto di consegna per gli acquisti online. Altri servizi saranno disponibili attraverso Volkswagen We, come gli aggiornamenti software over the air (OTA) e funzioni a richiesta per le vetture.

Quando il servizio di car sharing andrà a regime chi noleggia l’auto elettrica riceverà degli incentivi per la ricarica

Quando il servizio di car sharing andrà a regime chi noleggia l’auto elettrica riceverà degli incentivi per la ricarica


Fonte: NewsAuto