Il noleggio a lungo termine in concessionaria? Richiede formazione e specializzazione

di Marco Castelli

Secondo Marco Morra, responsabile divisione flotte di Sagam (concessionaria Audi e Volkswagen a Milano), occorre che i concessionari trattino il noleggio a lungo termine in maniera diversa rispetto alle altre formule di vendita. Senza dubbio, si tratta di un’opportunità di business.

Il noleggio a lungo termine sta entrando sempre di più negli showroom dei concessionari. Il concetto emerge chiaramente dalla survey su dealer e renting che abbiamo condotto l’estate scorsa (leggi i risultati).

Mentre prima i concessionari si limitavano, nella stragrande maggioranza dei casi, a promuovere un’offerta passiva di noleggio auto, ovvero a fornire i veicoli alle aziende per conto dei noleggiatori, oggi tendono a effettuare offerte attive. Una vera e propria opportunità di business, come testimonia l’esempio di Sagam, concessionaria Audi e Volkswagen a Milano, che da tempo crede nel Nlt.

IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE NEGLI SHOWROOM

Abbiamo incontrato e intervistato Marco Morraresponsabile della divisione flotte di Sagam, proprio per capire cosa occorre fare per promuovere fruttuosamente il noleggio a lungo termine all’interno degli showroom. Il primo punto è proprio la proposizione attiva. “I concessionari hanno necessità di offrire direttamente il noleggio, perché soltanto in questo modo è possibile ‘risalire’ il processo di vendita e impossessarsi davvero di questo business” spiega Morra.

Le offerte, oggi, possono rivolgersi a un’ampia base di clientela. “Se in passato al noleggio erano interessate solo le grandi aziende e il settore pubblico, oggi ci sono anche le piccole e medie imprese, i professionisti e i privati. Per noi sarà necessario adeguare l’offerta ai nuovi segmenti”.

Approfondisci: scopri perché il noleggio è un’opportunità di business per i concessionari

L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE

Il concetto di servizio è basilare per offrire il noleggio a lungo termine in concessionaria“Il venditore va formato partendo dal presupposto che il noleggio non è solo un prodotto finanziario, ma è un prodotto ‘operativo’. Ovvero, alla componente finanziaria si aggiunge una componente fondamentale di servizio. Occorre quindi prima di tutto educare il venditore all’offerta dei servizi”.

Questa formula, conclude il manager, è destinata a diffondersi sempre più negli showroom, proprio perché l’interesse dei clienti dei concessionari è fortissimo. “Il noleggio a lungo termine potrà crescere moltissimo: basti pensare alle performance che ha avuto negli ultimi mesi, in un contesto di mercato non certo brillante. Il renting un prodotto che risponde a un’economia circolare, nella quale il bene viene visto in funzione del suo utilizzo e non più del suo possesso” conclude Morra.

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Fonte: FleetMagazine

A THAT’S MOBILITY luci e ombre dell’auto elettrica in Italia

di Marco Castelli

L'auto elettrica interessa agli italiani, ma ci sono ancora molte ombre agli occhi dei privati e delle flotte aziendali. Se ne è parlato diffusamente a THAT’S MOBILITY 2019, l’evento organizzato da Reed Exhibitions Italia in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e andato in scena nei giorni scorsi al MICO di Milano.

L’auto elettrica è stata protagonista il 25 e il 26 settembre a THAT’S MOBILITY 2019, l’evento organizzato da Reed Exhibitions Italia in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e andato in scena al MICO di Milano. La due giorni ha richiamato una folta platea di addetti ai lavori e visitatori, che hanno animato l’area espositiva e i workshop che hanno caratterizzato la manifestazione.

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Luci e ombre degli EV caratterizzano sia la visione del pubblico sia quella delle flotte aziendali. Un fatto, però, è certo: l’auto elettrica cresce, interessa e sarà certamente una protagonista del futuro della mobilità nel nostro Paese.

Approfondisci: i protagonisti e il programma dell’evento milanese

I NUMERI DELL’AUTO ELETTRICA

Per la prima volta in Italia, ad aprile, è stata superata la soglia delle 1.000 auto elettriche immatricolate in un mese, risultato che si è ripetuto in maggio e in giugno. In generale le auto elettriche vendute da gennaio a luglio sono state 6.000, con una crescita del 113% sullo stesso periodo del 2018.

Nell’intero 2018 sono state poco più di 5.000 le auto elettriche immatricolate (record già superato in 7 mesi), pari ad appena lo 0,5% del totale, mentre il parco elettrico circolante ammonta a 22.000 unità. Questi numeri emergono dalla terza edizione dello Smart Mobility Report, redatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano e presentato durante la giornata inaugurale di THAT’S MOBILITY. Un mondo certamente in crescita.

LE COLONNINE

Un nodo molto importante è quello della ricarica dell’auto elettrica. Nel mondo a fine 2018 c’erano 540.000 punti di ricarica pubblici (+25% sul 2017), di cui 140.000 fast charge. A dominare la scena è la Cina. L’Europa aveva 160.000 punti di ricarica pubblici (+14%), di cui il 15% fast charge. Nei primi 7 mesi del 2019 le nuove installazioni sono state 15.000.

Ad oggi, in Italia sono presenti quasi 8.200 punti di ricarica tra pubblici (3.500, +23% sul 2017) e privati ad accesso pubblico, il 20% circa di tipo fast charge, in linea con la media europea e in crescita del 52%. La Lombardia è l’unica regione con oltre 1.000 punti di ricarica, seguita da Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia (oltre 500).

Leggi anche: scopri perché l’Asia domina il mercato delle batterie degli EV 

COSA FRENA GLI ITALIANI?

Per tastare il polso degli utilizzatori di auto elettriche in Italia, o aspiranti tali, il Politecnico di Milano ha promosso una survey: duecento le risposte ottenute, un numero non rilevante statisticamente ma in grado di fornire delle tendenze interessanti. La principale barriera all’acquisto è risultata essere quella economica (72% dei rispondenti), meno rilevanti l’inadeguatezza della rete di ricarica (39%, decisamente in calo rispetto al 2017) e l’autonomia limitata (28%).

“Se invece di analizzare il costo d’acquisto, si guardasse all’intero costo di utilizzo del veicolo, ci si accorgerebbe che i costi dell’auto elettrica sono inferiori rispetto a quella tradizionale” precisa Simone Franzò, assistant professor alla School of Management del Politecnico e responsabile scientifico dell’Osservatorio sulla Smart Mobility.

Chi invece già possiede un’auto elettrica ha risposto a domande sul suo utilizzo: quasi tutti la usano per tragitti brevi (non oltre i 100 km), un po’ più del 40% per viaggi più lunghi (il 32,5% con cadenza settimanale e il 10% quotidiana). Oltre i 2/3 del campione ha la possibilità di ricaricare il veicolo a casa, mentre il restante 30% si divide tra chi può farlo al lavoro (29%) e chi deve affidarsi alla ricarica pubblica (10%).

RICARICA, NODO DECISIVO

Quello della ricarica si conferma un punto decisivo: anche un sondaggio effettuato e presentato a THAT’S MOBILITY da Nuova Energia (il bimestrale di Editrice Alkes che da anni si occupa delle problematiche energetiche) che ha coinvolto oltre 1.000 soggetti sopra i 18 anni, testimonia che gli italiani subiscono il fascino della mobilità elettrica, ma considerano ancora le colonnine di ricarica con una certa diffidenza.

 Per il 61% la “difficoltà di fare rifornimento” è il principale limite dell’auto elettrica. Gli uomini (63%) sono più preoccupati delle donne (57%) e i giovani (67%) più degli over 55 (46%). Quasi sei italiani su dieci temono di “rimanere senza un punto di ricarica”, mentre il 26% vorrebbe “l’equivalente di un benzinaio o una alternativa al self service”.

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E LE FLOTTE?

Anche nelle flotte aziendali, la situazione è caratterizzata da luci e ombre. Nel corso del workshop finale di THAT’S MOBILITY, abbiamo infatti presentato i risultati della nostra survey Mobilità alla Spina 2019, confrontandoli proprio con quelli del sondaggio di Nuova Energia.

Anche per le flotte aziendali i principali ostacoli alla diffusione della e-Mobility nelle aziende sono le infrastrutture di ricarica e l’autonomia dell’auto elettrica (la percezione di quest’ultimo aspetto, però, sta migliorando), ma è emersa anche la necessità “di fare cultura”, perché i driver sono restii a cambiare le proprie abitudini e hanno ancora, secondo i Fleet Manager, una scarsa conoscenza degli EV.

Di contro, i vantaggi dell’auto elettrica, agli occhi delle aziende, sono il risparmio nelle emissioni, la libera circolazione nei centri cittadini e la responsabilità sociale di impresa.

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Fonte: FleetMagazine

Soluzione automobile: noleggio, sharing o acquisto?

Il mercato italiano delle automobili sta cambiando molto velocemente e offre la miglior soluzione per il proprio stile di vita -e per la propria disponibilità economica-. Infatti, oltre al classico acquisto di auto nuove o usate, ad oggi si possono trovare soluzioni come il noleggio a lungo o breve termine, oppure, lo sharing cittadino. Vediamo quali caratteristiche li accomunano e quali li rendono unici.

Partendo dal noleggio a breve termine, è, forse, quello più adatto a esigenze di breve durata, che vanno da un giorno a più settimane, a una gita fuori porta, a una vacanza o semplicemente alla voglia di togliersi uno sfizio guidando un’auto di lusso per poche ore. I principali vantaggi di questa soluzione sono sicuramente i costi di manutenzione, ridotti al minimo e l’assistenza 24/7. D’altra parte, lo svantaggio più grande riguarda i costi aggiuntivi in caso di superamento del chilometraggio prestabilito al momento della firma del contratto.

Al contrario, il noleggio a lungo termine è quello più apprezzato dai professionisti, dalle aziende e (da quando il settore automobilistico ha reso disponibile questo servizio) dai privati: adatto a chi vuole un’auto sempre nuova e performante senza sborsare grandi cifre. Come nel noleggio a breve termine, si ha il vantaggio dei costi di manutenzione della meccanica e della carrozzeria, compresi nella rata mensile. Non mancano assicurazione RCA e Kasko generalmente vantaggiose.
Il principale svantaggio di questa soluzione è sicuramente il chilometraggio consentito: di norma il limite si aggira attorno ai 12.000 chilometri l’anno. Raggiunto il termine del contratto, si hanno diverse opzioni: restituire l’auto, rinnovare il contratto, oppure acquistarla.

La soluzione più innovativa fra tutte, invece, è sicuramente il car sharing: conviene, innanzitutto. a chi abita in città, potendo sfruttare le soluzioni ecologiche che consentono di viaggiare liberamente in qualsiasi strada, senza il rischio di scontrarsi con restrizioni di vario genere o ZTL. Questa soluzione consiste nel prenotare online l’auto più vicina e pagarne solamente il reale tempo di utilizzo, soluzione estremamente comoda per chi fa brevi spostamenti in città.
I contro di questa soluzione sono, sicuramente, la scarsa disponibilità di questo servizio (disponibile solamente nelle principali città italiane) e la bassa disponibilità di veicoli condivisi; anche il metodo di pagamento non è comodo, poiché può essere effettuato solamente con carta di credito.

Infine, la soluzione più utilizzata dagli italiani (ed anche quella più classica), ovvero l’acquisto di auto nuove o usate. Per quanto riguarda le auto nuove abbiamo sicuramente la sicurezza di avere una garanzia stabile, una sicurezza iniziale di assemblaggio, ma soprattutto la proprietà.
Gli svantaggi più grossi sono sicuramente il prezzo, più alto rispetto ad un’auto usata; le tasse che sono più alte su auto nuove, ed infine il valore, che diminuisce dopo pochi mesi dall’acquisto.

Sulle auto usate, invece, il prezzo d’acquisto è più basso, come si può vedere dai modelli di auto in vendita su BrumBrum, e il valore di mercato non scende drasticamente. Le tasse, come ad esempio l’assicurazione, risultano generalmente più basse.
Gli svantaggi riguardano la sicurezza, poiché i sistemi di ritenuta non sono nuovi e l’inquinamento prodotto da modelli più obsoleti.

Nella scelta delle soluzioni di guida elencate, oltre alla soluzione più adatta per il proprio stile di vita, bisognerà sicuramente calcolare quelli che sono i costi medi, e valutare quella che conviene di più secondo gli spostamenti necessari. Fortunatamente, il mercato automobilistico è molto vasto e consente di scoprire offerte innovative ogni giorno.


Fonte: lettera43

Spese auto 2019: stimati oltre 196 miliardi di euro

di Vincenzo Bonanno

Nel 2019 gli italiani spenderanno ben 196,3 miliardi di euro per l’acquisto e l’esercizio degli autoveicoli. Al primo posto delle spese auto, i carburanti. A seguire, i costi di acquisto e manutenzione. L’incidenza sul Pil della spesa totale per l’auto sarà pari all’11,2%.

Nel 2019 gli italiani spenderanno 196,3 miliardi di euro per l’acquisto e l’utilizzo degli autoveicoli. La cifra include le auto, ma anche i veicoli commerciali

Tra il 2018 e il 2019, tutte le voci di spesa sono destinate a salire, con l’eccezione di quelle relative all’acquisto di veicoli e alle coperture assicurative. L’incidenza sul Pil della spesa globale per l’auto sarà dell’11,2%. Un contributo che certifica l’assoluta centralità del comparto automotive all’interno del sistema economico nazionale.  

Approfondisci: quanto costa possedere un’auto in Italia?

COSTI SPESE AUTO 2019 

Secondo la previsione dell’Osservatorio Autopromotec, quindi, quest’anno la spesa per l’auto sarà di 196,3 miliardi di euro. 

Analizzando le singole voci nel dettaglio, la lista è guidata dalla spesa per i carburanti, che nel 2019 sarà di 62 miliardi di euro. Rispetto al 2018, si registra una lieve crescita (+0,4%), dovuta non a un aumento dei consumi, che anzi risultano in calo, ma alla tendenza generalizzata al rialzo dei prezzi alla pompa. La bolletta petrolifera inciderà, dunque, in maniera consistente sui costi di esercizio dei veicoli. 

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La seconda voce di spesa per importanza è quella relativa agli acquisti dei veicoli, che inciderà per 48,6 miliardi di euro (contro i 50,5 del 2018). Ci si aspetta un modesto calo (-3,8%) dovuto alle previsioni di un mercato 2019 in lieve flessione rispetto all’anno precedente, in termini di immatricolazioni

Terza voce nella lista delle spese auto è quella relativa alla manutenzione e alle riparazioni. L’assistenza post vendita e il service assorbiranno nel 2019 un quinto della spesa complessiva che gli automobilisti dovranno sostenere, cioè 40,4 miliardi (contro i 39,3 del 2018).  

Tra i motivi dell’aumento, la crescita del parco circolante (aumento stimato dall’Osservatorio Autopromotec intorno all’1,1%) e anche l’impennata dei prezzi per la manutenzione e la riparazione (+1,7%). 

Leggi anche: prendere la patente costerà oltre 200 euro in più

LE ALTRE VOCI DI SPESA AUTO 

Al quarto posto della graduatoria delle spese auto ci sono i premi per l’assicurazione RC Auto, incendio e furto. Nel 2019 le famiglie e le imprese italiane pagheranno, per l’auto, 17,5 miliardi (imposte incluse) alle compagnie di assicurazione. Una cifra rilevante anche se di poco inferiore rispetto ai 17,7 miliardi del 2018 (-0,5%). La stima è stata calcolata sulla base della tendenza al calo dei premi medi per le coperture assicurative auto registrata in questi mesi del 2019. 

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Quinta voce per importanza è quella che riguarda i pedaggi autostradali: una spesa pari a 8,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1,5% sul 2018, causata dagli adeguamenti tariffari e anche dalle previsioni di un’intensificazione del traffico.  

A seguire, le spese per autorimesse, ricoveri e parcheggi (8,1 miliardi, +1% sul 2018), le tasse automobilistiche (che produrranno un gettito di 6,9 miliardi, +1,1%) e le spese per gli pneumatici (a cui saranno destinati 4,2 miliardi, +2,8%).

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Fonte: FleetMagazine

Si chiude e_Mob 2019, la mobilità elettrica è a un punto di svolta

Si è chiusa nel week end anche la terza edizione di e_Mob, la conferenza italiana per la mobilità elettrica. È stata una edizione ricca di modelli in esposizione, auto, moto, scooter e mobilità urbana

Nei giorni scorsi abbiamo posto l'accento sull'esposizione a Milano della Fiat 120. Non si trattava però di un evento dedicato, ma bensì FCA era una delle aziende che quest'anno hanno partecipato a e_Mob, la Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica, ormai arrivata alla sua terza edizione. Nella cornice di Piazza di Città Lombardia a Milano, presso il palazzo della Regione, diversi costruttori e operatori di settore si sono quindi dati appuntamento per promuovere la mobilità elettrica, con convegni, tavole rotonde ed esposizione di auto elettriche, ibride ed altre tipologie di veicoli.

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Chiaramente le automobili avevano la maggiore rappresentanza, fatta anche di novità assolute. Come per la sopracitata Fiat 120, il concept che illustra la filosofia di FCA per il futuro, o come Jeep Compass Plug-in, una delle prime ibride ricaricabili del gruppo, che presto arriverà sul mercato.

Tanti i visitatori durante i tre giorni, conclusi sabato con il grande raduno di veicoli elettrici, che hanno potuto vedere per la prima volta anche le proposte francesi di nuove auto elettriche. Stiamo parlando del gruppo PSA, che ha messo in mostra le tre "sorelle" elettriche, Peugeot e208, Opel Corsa-e e DS3 Crossback E-Tense. Ma subito a fianco non sfigurava affatto anche la Renault Zoe, fresca di restyle completo e nuova batteria da 52 kWh. Tra gli altri, da segnalare la presenza di Jaguar Land Rover, Volkswagen, Volvo e Nissan.

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Ma e_Mob 2019 è stata anche, forse soprattutto, la festa di una mobilità elettrica ormai sdoganata in tutte le sue forme. Non mancavano scooter elettrici (NIU, Askoll, Oxygen) così come altri mezzi a due ruote, le moto elettriche di Energica o le eBike equipaggiate con motore Bosch.

Spazio anche alla micromobilità urbana, che a Milano sta trovando spazio, con monopattini elettrici o monoruota. Infine tanti gli operatori di settore che dimostrano come la mobilità elettrica non sia un danno per i posti di lavoro, ma al contrario possa contribuire a crearne di nuovi. Aziende specializzate in colonnine di ricarica, wallbox, pad di ricarica wireless, servizi di assistenza, noleggio e ricarica on demand. Settori nuovi - e meno nuovi - che stanno del tutto esplodendo. E se anche FCA si è convinta, confermando dal palco l'arrivo della 500 elettrica con numeri importanti, siamo sicuri che il 2020 sarà il vero anno di svolta.


Fonte: DMove