Automotive

Conviene noleggiare o acquistare l’auto

Un trend non solo aziendale ma sempre più diffuso tra i privati, che è stato analizzato da Altroconsumo: più grossa è la vettura, più la soluzione del renting può essere vantaggiosa

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Noleggio a lungo termine o acquisto? Per alcune categorie, invece che comprare un’auto nuova e poi rivenderla dopo qualche anno, può essere vantaggioso affittarne una per un lasso di tempo? Altroconsumo ha analizzato le principali offerte presenti sul mercato confrontando i costi del noleggio a lungo termine (da 36 a 60 mesi) con quelli di acquisto relative a city car e auto di grossa cilindrata (con o senza rate).

Grazie alle agevolazioni fiscali, il noleggio a lungo termine è particolarmente adatto a imprese e professionisti ma sta riscuotendo un grande successo anche tra i privati. Si tratta infatti di un trend in aumento nel nostro Paese: nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20% delle auto immatricolate per il noleggio, con 33.353 immatricolazioni di auto per il noleggio a maggio 2019, a conferma dell’interesse di sempre più persone alla formula dell’affitto tutto compreso (assicurazioni e manutenzione).

Altroconsumo ha contattato le principali società presenti sul mercato – Arval, ALD automotive, Lease Plan e Leasys – per analizzare le condizioni contrattuali ed assicurative e per calcolare se convenga o meno il noleggio rispetto all’acquisto, paragonando i costi da dover affrontare, nello stesso periodo di tempo, sia per comprare un’auto che per noleggiarla. Dalle analisi effettuate è stato evidenziato che il noleggio a lungo termine conviene quasi sempre per le auto di grossa cilindrata vista la loro velocità nell’essere deprezzate, mentre non è così per le citycar, capaci di mantenere il proprio valore economico per periodi più lunghi.

Se è vero che il costo del noleggio comprende bollo, l’assicurazione RC Auto, quella contro furto e incendio e i danni dell’auto, e la manutenzione ordinaria e straordinaria, nel valutare la convenienza del noleggio a lungo termine bisogna tenere però presente che il locatario è responsabile di tutto ciò che accade al veicolo, perché la proprietà dell’auto resta della società che si occupa del noleggio e il locatario deve mantenere l’auto in buone condizioni che saranno valutate al momento della riconsegna alla fine del noleggio.

La prassi per iniziare il rapporto con le società che si occupano di noleggio a lungo termine è pressoché uguale per tutte: al potenziale cliente viene fatto compilare online un preventivo generico per poi essere ricontattato telefonicamente per mettere a punto un preventivo personalizzato. Il tutto quindi avviene online e via telefono, senza poter parlare di persona  con un venditore.

Attenzione a richiedere e leggere con attenzione il contratto, Altroconsumo su 24 prove pratiche svolte a Roma, Milano e Napoli solo una volta ha ricevuto informazioni complete ed esaustive. In ogni caso, se il contratto è stato concluso a distanza, il cliente ha diritto a recedere entro 14 giorni dalla conclusione.

Da tenere sotto controllo, poi, ci sono le varie voci dei costi del noleggio: oltre al canone mensile da versare, bisogna tenere presente che quasi sempre sarà richiesto un anticipo, di 10 o il 20% del prezzo di listino dell’auto, da non confondere con il deposito cauzionale, invece richiesto al cliente per ripagare eventuali canoni non versati o danni al veicolo. La cifra dell’anticipo è una componente economica che insieme al canone definisce il prezzo del noleggio; l’anticipo è in parte restituito se il cliente recede dal contratto prima del termine del contratto. Nel prezzo del noleggio sono comprese tutte le forme di manutenzione dell’auto, sia ordinaria che straordinaria, e le coperture assicurative, che cambiano a seconda delle condizioni stipulate; Altroconsumo consiglia di valutare bene penali e franchigie delle assicurazioni.

FP | Marco Caligari


Fonte: FormulaPassion

Auto, il mercato italiano di novembre cresce del 2,2%. Ma da inizio anno è -0,6%

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Torna il segno "più" per il mese scorso, ma nel cumulato da inizio anno è confermata la stagnazione. Male il diesel, bene benzina e alimentazioni verdi. Crisci, Unrae: "coi nuovi limiti europei alle emissioni, ci aspetta un anno critico"

di Marco Scafati

Stando ai dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a novembre il mercato auto nazionale ha fatto registrare una crescita del 2,2%. Dovuta soprattutto ad autoimmatricolazioni e al contributo sempre più incrementale del noleggio a lungo termine.

Le immatricolazioni il mese scorso sono state 150.587, contro le 147.386 del novembre 2018. Considerando invece il periodo gennaio-novembre, la flessione è invece dello 0,6%: 1.775.884 veicoli immatricolati contro i 1.786.170 dello stesso periodo dello scorso anno. Che a loro volta erano inferiori del 6,1% a quelli del 2017. Numeri che sostanzialmente confermano la stagnazione sperimentata finora sul nostro mercato, tra vendite altalenanti e risultati poco lusinghieri.

Il trend è dunque confermato anche per le cifre definitive, quelle di fine 2019. Ma quel che preoccupa, come appare chiaro dalle parole del presidente Unrae (l’associazione dei marchi esteri operanti in Italia) Michele Crisci, è l’anno che verrà: “Il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case Auto già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l’automazione. In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nella assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte – se non di lungo – almeno di medio periodo. Si susseguono proposte di provvedimenti scoordinati e incongruenti privi di una visione d’insieme, senza nessun coinvolgimento degli operatori di settore se non a cose fatte, con una tecnica “per tentativi” che scatena il panico per poi dichiarare la massima apertura al dialogo e tornare sui propri passi”.

Per quanto riguarda le alimentazioni calano ancora i motori diesel (-16,4%), confermando un’involuzione che dall’inizio dell’anno è del 22,6%. Crescono invece quelli a benzina: +5% a nvembre e +44% nei primi 11 mesi. In flessione il GPL (-8,2%), bene il metano (+108%). Sul fronte batterie, nondimeno, si fanno notare le performance di ibride ed elettriche: le prime sono cresciute del 40% a novembre, arrivando a valere il 7,5% del totale, mentre le seconde addirittura del 130% con 9.722 veicoli a zero emissioni immatricolati da inizio anno. Il che significa molto probabilmente “sfondare” la soglia psicologica dei 10 mila pezzi a fine anno.


Valori residui: il diesel non è morto!

di Marco Castelli

I valori residui delle auto diesel tengono, nonostante la demonizzazione in atto e il calo consistente delle vendite. La curva media di svalutazione, nel confronto con gli anni scorsi, sta sì calando, ma solo di qualche punto percentuale. E anche le prospettive future non sono poi così "nere" come molti le vogliono dipingere.

valori residui delle auto diesel, in Italia, non stanno crollando. E questa, senza dubbio, è una notizia rassicurante e per certi versi sorprendente, considerata la vera e propria guerra che negli ultimi anni si è scatenata contro l’alimentazione a gasolio in molti Paesi europei e il calo che il diesel sta avendo anche sul mercato del nostro Paese.

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Il tema è di fondamentale importanza. Sappiamo, infatti, quanto i valori residui delle auto (scopri qui cosa sono e come si calcolano) siano in grado di influire sui canoni di noleggio e, di conseguenza, sulle scelte di car policy dei Fleet Manager.

Approfondisci: ecco perché il diesel è ancora una scelta conveniente

L’ORIENTAMENTO DELLE CASE SULLE AUTO DIESEL

Le politiche di molti Costruttori hanno risentito del  clima di ostilità contro le auto a gasolio e, soprattutto, tengono conto delle normative europee sempre più stringenti di termini di emissioni. Tradotto: molte Case stanno orientando la loro offerta verso motori a benzina compatti, ma soprattutto verso i motori ibridi e i motori elettrici, che contribuiscono a ridurre le medie di CO2.

Partendo da questo trend di mercato, abbiamo cercato di approfondire l’evoluzione dei valori residui delle auto diesel. Stanno crollando, oppure stanno tenendo? Le previsioni di Autovista danno una risposta precisa a questa domanda.

AUTO DIESEL, COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA? 

Dopo un 2018 caratterizzato, tutto sommato, da numeri ancora confortanti, il 2019, come abbiamo visto anche dai dati di mercato di novembre, ha sancito il netto calo delle immatricolazioni delle auto diesel in Italia. Un calo costante a doppia cifra, determinato dall’incertezza dei clienti, che preferiscono rinviare l’acquisto dell’auto, oppure orientarsi verso altre alimentazioni. Parlando di valori residui, però, il trend è un po’ diverso.

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“Il valore residuo non ha sempre un nesso diretto con gli andamenti del mercato del nuovo, perché, oltre a essere espressione del rapporto tra domanda e offerta, tiene conto dell’attuale situazione del parco circolante” esordisce Stefano Ferruzzicountry manager di Autovista Italia.

I VALORI RESIDUI DELLE AUTO DIESEL TENGONO

Nonostante la demonizzazione in atto e il consistente citato calo delle vendite, i valori residui previsionali delle vetture diesel scelte dalle flotte aziendali (ci riferiamo ovviamente alle auto di ultima generazione, ovvero le Euro 6 d-Temp) tengono ancora botta. Oggi la curva media di svalutazione, nel confronto con gli anni scorsi, sta sì calando, ma solo di qualche punto percentuale. Società di noleggio e aziende, quindi, possono tranquillamente continuare a scegliere il tanto vituperato gasolio e affrontare con maggiore tranquillità la transizione energetica.

Leggi anche: scopri il trend dei VR delle auto elettriche e ibride

“Dal punto di vista del valore residuo, il calo del gasolio è molto meno forte, perché all’incirca il 70% del parco circolante italiano è tuttora a gasolio – prosegue Ferruzzi – Dobbiamo però fare una distinzione tra veicoli recenti e veicoli più vecchi. Un anno fa è entrata in vigore la normativa Euro 6 d-Temp, che si sta rivelando un vero e proprio spartiacque in termini di VR previsionali: i clienti, infatti, sono disposti a pagare un prezzo alto per le auto diesel immatricolate da settembre 2018 in poi, mentre quelle immatricolate in precedenza stanno avendo un calo significativo. Dire però che l’usato diesel non vale più niente è assolutamente sbagliato”.

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dati di Autovista lo confermano: dal 2016 al 2019nell’intervallo 36 mesi/60 mila km, in media i valori residui delle auto diesel sono calati, ma soltanto di due punti percentuali scarsi, dal 45,9% al 44,2%. Le auto a benzina, nello stesso periodo, sono cresciute, ma rimangono sotto al gasolio (42,2% nel 2019, contro 40,1% nel 2016). Attenzione, quindi, a dire che sta succedendo il finimondo…

COSA ACCADRÀ IN FUTURO?

Anche in vista del futuro, le prospettive delle auto diesel non sono così “nere” come molti le vogliono dipingere. “Anche nei prossimi anni, secondo noi, il valore delle auto diesel Euro 6 d-Temp si manterrà stabile o comunque in leggero calo, mentre saranno penalizzati i veicoli a gasolio più vecchi, che però, come sappiamo saranno fisiologicamente smaltiti dalle flotte aziendali” afferma Ferruzzi.

Leggi anche: il nostro approfondimento sulle classi ambientali delle auto

Tradotto: ci sarà certamente un fenomeno di sostituzione delle auto diesel all’interno dei parchi, a favore delle vetture a benzina e delle alimentazioni alternative, ma non sarà rivoluzione.

INDICE DEI CONTENUTI


Fonte: FleetMagazine

Tasso di crescita del mercato globale del noleggio auto e leasing 2019

Quota di mercato del noleggio auto e del leasing 2019

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Il rapporto sul mercato del noleggio auto e del leasing rappresenta i dati realistici e le informazioni dettagliate associate alla ricerca metodica e ai tempi previsti dall’anno 2019 al 2026. Il rapporto è fermamente responsabile di fornire una valutazione e in tutto il mondo Statistiche del mercato del noleggio auto e del leasing che sono stimate utilizzando alcune tecniche di ricerca primarie e secondarie coltivate. Oltre a ciò, il rapporto di studio sul noleggio auto e il leasing avvia l’analisi segmentale del mercato globale del noleggio auto e del leasing, concentrandosi completamente sulla frammentazione industriale per regione, tipo, società principali e applicazione. Inoltre, specifica un’analisi approfondita della crescita sulla base delle varie opportunità di mercato. Mentre il panorama del mercato del noleggio auto e del leasing si concentra sulla massiccia disponibilità di aziende leader operanti nel settore.

Il mercato mondiale del noleggio auto e del leasing sarà valutato a xx milioni di USD nell’anno 2019 e si prevede che prenderà un CAGR del xx% dal 2019 al 2024. Il rapporto di noleggio auto e leasing comprende le dimensioni del mercato, il periodo di previsione del noleggio auto e Mercato del leasing per regione, prodotto e applicazione, descrizione della struttura della catena di mercato e descrizione dell’ambiente industriale. Il rapporto fa anche luce sugli scenari competitivi tra i migliori attori e il profilo dell’organizzazione. In questo rapporto di ricerca vengono inoltre analizzate analisi dettagliate del prezzo di mercato e delle offerte della catena del valore.

Richiedi una copia di esempio del rapporto di noleggio auto e leasing qui: https://marketresearchexpertz.com/report/global-car-rental-leasing-market-26695#request-sample

Gli schemi di indagine adottati dalle imprese che operano nel mercato del noleggio auto e del leasing. Dal punto di vista delle indagini, il nostro team di ricercatori ha analizzato tutti gli approcci industriali di attori primitivi insieme a vari elementi come fusioni, espansione del mercato, contratti legali, clienti e acquisizioni. Il rapporto offre una panoramica sistematica delle attuali tendenze del mercato, le specifiche del prodotto, numerosi servizi offerti dai principali attori del settore.

I giocatori significativi amministrati in questo rapporto sono:

Localiza-Rent a Car
Eco Rent a Car
L’Hertz
Europcar
Al Futtaim
GlobalCARS
Sixt
Budget Avis
Carzonrent

Segmentazione del mercato del noleggio e del leasing per tipi:

Accesso offline
Applicazione mobile
Altri

Le applicazioni possono essere segmentate come segue:

Intercity
intracity
On-Airport
Altri

Principali aspetti salienti del rapporto sul mercato globale del noleggio auto e leasing:

• Uno studio completo di ogni singola opportunità associata al mercato del noleggio auto e del leasing.
• Evento di mercato del noleggio auto e del leasing e innovazioni avanzate.
• Una breve indagine sui piani aziendali del mercato del noleggio auto e del leasing dei principali produttori.
• Uno studio statistico del mercato del noleggio auto e del leasing per il piano di crescita dal 2019 al 2026.
• Analisi di driver, economie vitali e limitazioni.
• Varie tendenze tecnologiche e richiesta notevole sul mercato.

Sfoglia ulteriori dettagli: https://marketresearchexpertz.com/report/global-car-rental-leasing-market-26695

Questo rapporto introduce le principali regioni, condizioni di mercato rispetto a vendite, volume, valore del prodotto, domanda, volume, vendite, velocità di sviluppo del mercato, produzione e dati previsionali. Oltre a ciò, descrive anche l’analisi di fattibilità degli investimenti nel mercato del noleggio auto e del leasing mediante indagini SWOT ed esamina utilizzando altri strumenti analitici


Fonte: Vertigo24

Aumento delle tasse sulle auto aziendali: impatto recessivo

di Emiliano Ragoni

L’Aniasa stima che le entrate dovute alla nuova tassa saranno inferiori ai mancati incassi per il calo di vendite.

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STANGATA RECESSIVA - Ormai sembra certo che nella Legge di bilancio per il 2020 ci sarà una stangata per le auto aziendali, con aumento della tassazione in base alle emissioni di CO2 (qui la news). Tre le fasce ipotizzate, quella delle auto con tassazione al 30% (che è quella attuale), quella al 60% e quella al 100%. Sul tema è intervenuta l’Aniasa, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli, che conferma il forte impatto recessivo del provvedimento sul comparto automobilistico. Dal 2020 determinerà minori entrate per l’Erario e gli Enti Locali per oltre 700 milioni di euro, calcolata come differenza tra le minori entrate previste per le mancate vendite, oltre 1 miliardo di euro, e il gettito ipotizzato dal ministero dell'Economia, 300 milioni.

VALGONO IL 40% - Infatti, secondo l’Aniasa, le aziende saranno indotte a prorogare i contratti in essere, rinunciando a nuove immatricolazioni (si prevedono 300.000 immatricolazioni in meno), tipologia di scelta che impatterà negativamente sia dal punto di vista economico, che ambientale (nel solo noleggio tutti veicoli sono Euro 6). Le auto aziendali, che valgono oggi il 40% delle nuove immatricolazioni, attualmente hanno un ciclo di vita di 4 anni che, in virtù dell’impatto di questa misura, si allungherà di almeno un anno. La nuova norma potrebbe poi spingere i dipendenti a valutare il ritorno alla vettura di proprietà. 

ALTRE STRADE - Secondo l’Aniasa, se l’obiettivo del Governo è fare cassa con l’auto aziendale, è necessario ripristinare il superammortamento per le auto ad uso strumentale; una misura che in passato ha restituito per ogni euro di super-ammortamento concesso tre euro di entrate per lo Stato e gli enti locali.