Automotive

A luglio il noleggio auto ha rialzato la testa

di Marco Castelli

Il noleggio auto torna a mostrare un segno positivo: il Rent a Car ha ripreso a inflottare, mentre il Nlt si avvicina al pareggio. Ecco i numeri incoraggianti dell'ultimo mese.

Di questi tempi è una notizia. Il noleggio auto a luglio rialza la testa, in attesa degli incentivi: dopo i mesi segnati dal Covid, il bilancio del settore nell’ultimo mese è finalmente incoraggiante (così come anche quello del mercato generale). Anche se i dati vanno interpretati. 

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Leggiamoli innanzitutto: Dataforce evidenzia il +53,18% ottenuto dal noleggio a breve termine e il -2,81% del noleggio a lungo termine. Le società di Rac, dunque, hanno ripreso ad inflottare, mentre il Nlt si è avvicinato al pareggio. Occorre però spiegare cosa si cela dietro queste cifre. 

Approfondisci: il calo del renting a giugno

LUGLIO: NOLEGGIO AUTO IN RIPRESA

NOLEGGIO A BREVE TERMINE

Rent a Car hanno immatricolato nell’ultimo mese 9.514 vetture, contro le 6.211 del luglio 2019. Un dato che trova spiegazione in due fattori principali. Primo: se la domanda dei noleggi rimane condizionata dall’estate post Covid, nonostante un aumento delle richieste nella seconda metà di luglio, le società del settore hanno ricominciato a inflottare proprio per cercare di sfruttare la stagione estiva (leggi il nostro punto sul noleggio a breve termine). 

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Secondo: a luglio alcuni Costruttori hanno spinto le immatricolazioni del noleggio a breve termine. Un esempio su tutti è il Gruppo Volkswagen, che, sottolinea Dataforce, negli ultimi 30 giorni ha ceduto quasi 4.500 vetture al Rac. Da qui l’altisonante segno positivo, che supera il 50% anche perchè in un anno “normale” (come lo è stato il 2019) gli inflottamenti sono sempre avvenuti nei mesi precedenti. 

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Il noleggio auto a lungo termine, invece, ha immatricolato oltre 21.000 auto, una cifra molto vicina a quella dello scorso anno. Dataforce sottolinea l’ottimo andamento delle captive (+7,35% e oltre 8.000 vetture) e le buone performance dei top player generalisti, che hanno fatto segnare un calo del -3,23% e oltre 12.500 unità immatricolate. Quindi, i segnali di ripresa dei mesi scorsi (leggi il nostro punto sul Nlt) sono stati confermati.

Riassumendo, il noleggio auto si conferma il traino di un mercato che, in attesa degli incentivi, mostra finalmente di essere sulla strada del recupero.

INDICE DEI CONTENUTI


Fonte: Fleet Magazine

Passaggio all’auto elettrica: spazio al noleggio, opzione ancora più green

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Nell’ultimo decennio, le tematiche legate alla mobilità sostenibile hanno iniziato a occupare uno spazio sempre maggiore nell’opinione pubblica, richiamando l’attenzione degli organi di stampa. Questo successo è indubbiamente imputabile ai vantaggi riscontrabili con l’uso di veicoli a propulsione elettrica.

Tali benefici possono essere di natura ambientale ed economica. Soffermandoci momentaneamente sui primi, è vero che le auto elettriche possono contribuire a ridurre le alterazioni ambientali ma, perché ciò accada, è indispensabile che vengano soddisfatti taluni criteri.

Perché scegliere un’auto elettrica

Incredibile a dirsi, ma i prototipi delle auto elettriche comparvero durante gli anni trenta dell’Ottocento. Da quel momento in avanti, la locomozione elettrica ha subito continue e profonde trasformazioni, fino alla messa a punto di automobili che utilizzano come fonte di energia esclusiva le note batterie ricaricabili che alimentano un motore elettrico.

Le automobili elettriche attualmente in commercio montano batterie con un’autonomia media stimata intorno ai 400 km. Questo valore, però, può arrivare a sfiorare anche i 600 km, nei casi di automobili elettriche con sistema di recupero dell’energia cinetica (KERS), che permette di risparmiare energia durante il rallentamento o le fasi di discesa e frenata.

In passato, si utilizzavano accumulatori a piombo-acido ma, recentemente, si è passati a batterie a litio, mentre sono in fase di sviluppo le pile a zinco-aria. Questi generatori vanno ricaricati periodicamente mediante collegamento alla rete elettrica. Ed è questo il nodo principale da tenere a mente per affrontare seriamente il discorso della sostenibilità delle automotive.

Vantaggi e svantaggi dell’auto elettrica

La questione relativa alle emissioni inquinanti è fondamentale quando si tratta delle auto elettriche. Prendendo in considerazione il veicolo in sé, il suo impatto sull’inquinamento atmosferico è praticamente nullo. Più interessante, invece, ragionare in termini di efficienza energetica, ovvero quel parametro energetico-ingegneristico in base al quale a minore energia corrisponde più rendimento.

motori a combustione interna hanno un’efficienza energetica compresa tra il 25 e il 45%, mentre lo stesso valore di quelli elettrici è compreso tra il 77 e il 93%. Questa percentuale, però, deve tener conto del fatto che l’energia elettrica è ottenuta mediante conversione di fonti fossili.

Al netto della trasformazione del petrolio, del carbone e dei gas naturali in energia elettrica impiegata per caricare le batterie delle auto elettriche, la percentuale dell’efficienza energetica si assesta intono al 50%. Questa diminuzione, invece, non ha luogo se l’energia utilizzata per la ricarica proviene da fonti rinnovabili.

Un dato del genere basta da sé a confermare che occorre percorrere la strada delle forme energetiche generate dalla natura per salvare l’ambiente che ci circonda.
Basti pensare che un’auto a propulsione elettrica con una percorrenza annua di 10.000 km, necessita di poco meno di 15 metri quadri di pannelli fotovoltaici. Una soluzione ottimale per ridurre quasi a 0 l’impatto ambientale dell’auto.

Nonostante l’impiego di fonti rinnovabili agisca direttamente sull’efficienza energetica, il problema fondamentale delle auto elettriche resta il comparto dell’alimentazione. Infatti, per realizzare una batteria al litio, l’azienda produttrice rilascia mediamente 170 kg di CO2 per chilowattora di batteria assemblata.

Questo significa che, per produrre una batteria da 100 kWh, vengono rilasciate all’incirca 17 tonnellate di anidride carbonica nell’aria. Tale soglia, nei mezzi a benzina e diesel, viene mediamente rilasciata in circa 5 anni.

Tuttavia, questo dato non è oggettivo, perché tiene conto solo del chilometraggio in percorrenza ma non del tempo di utilizzo. Infatti, il traffico delle città congestionate da veicoli di ogni tipo obbliga a lunghe e continue soste, oltre a un’andatura ridotta. In queste condizioni, l’auto elettrica apporta certamente vantaggi. Viceversa, questi benefici si riducono in situazioni di andatura costante e traffico scorrevole.

La soluzione agli svantaggi della mobilità sostenibile: il noleggio a lungo termine

Come già osservato, a gravare sull’ambiente è la produzione delle batterie delle auto elettriche. Questo significa che, limitando la creazione di generatori elettrici, la natura ne beneficerà in modo considerevole.

Il modo migliore per agire su questa produzione intensiva è appellarsi a una recente forma contrattuale. Si parla del noleggio a lungo termine (NLT), un sistema di locazione cui si ricorre per utilizzare mezzi di trasporto. Nasce alla fine degli anni Ottanta nell’alveo delle grandi realtà industriali, che dal noleggio a lungo termine ricevevano vantaggi fiscali e permetteva loro di ampliare la flotta aziendale.

Le parti coinvolte nella forma di locazione a NLT sono tre:

  • cliente;

  • società di noleggio a lungo termine;

  • concessionaria

Al cliente spetta il compito di scegliere il modello di auto elettrica che preferisce e configurarla in base alle proprie esigenze, dotandola dei comfort e degli optional ritenuti utili.
La società di NLT acquista l’auto dalla concessionaria e provvede a profilare ogni aspetto burocratico.

Nello specifico, la società di noleggio a lungo termine provvede ad adempiere ai servizi tipici di questa forma di locazione, ovvero:

  • imposta provinciale di trascrizione;

  • messa su strada;

  • tassa di possesso;

  • assicurazione RCA;

  • assicurazione incendio e furto;

  • kasko integrale;

  • tagliandi;

  • manutenzione straordinaria;

  • soccorso stradale.

Tali elementi contribuiscono a stabilire una parte del canone mensile che il cliente dovrà versare alla società. La parte principale del versamento è, invece, calcolata sulla base degli elementi puramente contrattuali:

  • veicolo richiesto;

  • durata del contratto di NLT;

  • percorrenza stimata in termini chilometrici;

  • servizi accessori (cambio pneumatici, auto sostitutiva in caso di guasti o furti);

  • assicurazione;

  • eventuale anticipo.

Con la messa a punto del contratto, il cliente potrà iniziare da subito a utilizzare l’auto elettrica a noleggio e, al termine del periodo contrattuale, decidere se rinnovare il NLT o cessarlo e aprirne uno nuovo.

I vantaggi economici di un’auto elettrica con noleggio a lungo termine

Scegliere di noleggiare a lungo termine un’auto elettrica non apporta benefici solo in termini ambientali ma anche economici. Per cominciare, questa forma di locazione è quella che presenta maggiori possibilità di risparmio. Per onorare il contratto, sarà il cliente a decidere se versare o meno l’anticipo, non sarà necessario accendere alcun mutuo e pagherà solo i servizi erogati.

È in campo assicurativo che, però, si riscontrano i risultati migliori. Recenti stime hanno tolto ogni ombra di dubbio e le assicurazioni sulle auto elettriche permettono un risparmio tra il 30 e il 50% rispetto ai veicoli tradizionali. Merito dei motori elettrici, con un’autonomia inferiore rispetto ai concorrenti termici e, quindi, meno soggetti a sinistri.

Al netto di quanto detto fin ora, occorre affermare che conviene investire in auto elettriche, a patto che ci sia la disponibilità a sottoscrivere un contratto di noleggio a lungo termine.


Fonte: Casilina News

Coronavirus, 7 italiani su 10 preferiscono auto per spostarsi

Solo 10% tornerà sui mezzi pubblici, cambiano modalità acquisto

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Sette italiani su dieci, superata l'emergenza Covid-19, utilizzeranno l'auto per i propri spostamenti. Solo il 10% tornerà a servirsi dei mezzi pubblici.

Per gli acquisti di nuove auto, complice la crisi economica, gli italiani sono sempre più propensi a servirsi di finanziamenti e nuove formule come il noleggio a lungo termine. Solo uno su tre è disposto ad acquistare la vettura in contanti. Nel processo d'acquisto, poi, cresce l'apertura verso le tecnologie digitali e i contatti, anche serali o di domenica, con il concessionario.

Sono questi i principali trend che emergono dalla ricerca mensile 'Come cambiano le tue abitudini', condotta a cavallo tra i mesi di aprile e maggio da Areté - azienda che si occupa della consulenza strategica - per fotografare i cambiamenti in atto nel mondo della mobilità.

L'emergenza Covid-19 sta producendo scenari inediti con gran parte degli italiani, ancora in attesa di riprendere a spostarsi come nei primi due mesi dell'anno, che stanno modificando le proprie intenzioni di consumo. Circa il 90% si dice pronto a muoversi, ma solo su veicoli privati, di mobilità 'individuale'. Al minimo storico la fiducia nei confronti dei mezzi pubblici, ritenuti ora anche poco sicuri sotto il profilo sanitario.

Per quanto riguarda la propensione e modalità di comprare nuove auto, la dura crisi economica e l'impossibilità di immobilizzare grandi capitali che tocca ampie fasce della popolazione portano ad un cambiamento delle formule di acquisto: solo un italiano su tre si dice intenzionato a comprare in contanti l'auto, il 57% intende farlo tramite finanziamento o leasing, l'8% è pronto ad affidarsi al noleggio a lungo termine.

Inoltre, il 70% dichiara di voler avviare da casa la trattativa con il venditore della concessionaria attraverso un collegamento audio e video (WhatsApp e Skype). Oltre l'80%, infine, è disponibile a ricevere una video-chiamata nella seconda metà della giornata (dalla pausa pranzo in poi), il 15% anche dopo le 20.


FONTE ANSA

“Stimolare l’automotive significa supportare la manifattura italiana”: l’appello di ACI, Anfia e sindacati

di Maria Francesca Moro

ACI, ANFIA e le tre organizzazioni sindacali della metalmeccanica si rivolgono alle istituzioni per chiedere l’adozione di misure in grado di coniugare, nel settore automotive, esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori.

L’emergenza Coronavirus e il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto, già in decrescita durante il primo bimestre 2020. Le stime prevedono ulteriori drastici cali: si parla di circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019. A ciò si aggiunge l’immobilizzazione di centinaia di veicoli che, se non venduti, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive.

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Il settore automotive conta più di 1.200.000 lavoratori, rappresentando circa il 10% del PIL italiano. I rischi occupazionali che deriverebbero da un suo collasso sono altissimi. Ecco perché ACIANFIA e le tre organizzazioni sindacali della metalmeccanica, FIM-CISLFIOM e UILM, hanno lanciato un appello alle istituzioni, chiedendo interventi concreti volti a salvaguardare industrie e lavoratori.

INCENTIVARE IL GREEN PER STIMOLARE IL MERCATO

Con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e miglioramento della qualità dell’aria ben chiari, le associazioni rappresentative dell’automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni l’erogazione di incentivi per la rottamazione e l’acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili. Convinti che lo stanziamento di tali risorse supporterebbe l’investimento dell’acquisto di un veicolo da parte di cittadini e imprese, dando così impulso alla rete commerciale, nonché alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti.

Approfondisci: Tutti gli incentivii regionali per le auto elettriche e ibride

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L’obiettivo più ad ampio raggio, suggeriscono le organizzazioni, deve essere l’affrontare i cambiamenti tecnologici necessari per la sostenibilità ambientale, attuati nella salvaguardia dell’occupazione nel settore e nel sostegno della reinternalizzazione dei processi produttivi. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive.


Mobilità post Covid-19: l’auto torna protagonista

di Maria Francesca Moro

I risultati del sondaggio Aretè sulle abitudini post Coronavirus in tema mobilità: gli italiani tornano a prediligere l’auto personale e sposano le videochiamate con i venditori.

Aretè, l’azienda di consulenza strategica fondata da Massimo Ghenzer, ha indagato come l’emergenza Coronavirus abbia modificato le abitudini degli italiani in tema mobilità.  Identificando così le nuove modalità di acquisto delle vetture, le aspettative nel post-vendita e i nuovi processi on-line.

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I risultati del sondaggio di Aretè dimostrano come il comportamento degli acquirenti di automobili sia cambiato in pochissimo tempo. Oggi, chi cerca un’auto nuova desidera avviare trattative attraverso strumenti audio video, soprattutto WhatApp e Skype, da utilizzare in casa, anche nel weekend.

NASCE IL SALONE DIGITALE

Stando ai risultati della ricerca, l’82% dei clienti vorrebbe configurare l’auto in modo digitale, condividendo lo schermo col venditore (scopri le nuove strategie dei concessionari). 7 acquirenti su 10 gradirebbero inoltre ricevere schede tecniche e video delle prove su strada, dichiarandosi disposti all’acquisto dell’auto online.

Per quel che riguarda il post-vendita, il servizio più cercato è la sanificazione certificata post-intervento, oltre alla presenza di guanti e disinfettanti mani in salone e officina. Considerato indispensabile anche il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro.

Approfondisci: Come il post vendita sta affrontando il coronavirus

IL RITORNO DELL’AUTO PERSONALE

Non solo l’acquisto, anche l’utilizzo dell’automobile sembra essere cambiato per via del diffondersi dell’epidemia. A lockdown concluso, oltre il 70% degli intervistati è intenzionato ad utilizzare la propria vettura per gli spostamenti.

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Cambia radicalmente l’approccio alla vendita e l’utilizzo dell’auto. Sempre più persone si sposteranno con la propria auto e saranno disposti a perfezionare l’acquisto in videoconferenza con il venditore”, ha spiegato Massimo Ghenzer, presidente di Aretè.

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