Mobility

E-GAP e Avis Italia lanciano il primo servizio in Europa di ricarica in mobilità di veicoli elettrici

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E-GAP, il servizio di ricarica in mobilità di veicoli elettrici ha avviato una partnership con Avis Italia per “Avis Electric Motion”, una soluzione di noleggio 100% elettrico.
E-GAP è il primo operatore in Europa ad introdurre un servizio di ricarica rapida on-demand attraverso l'utilizzo di “van” elettrici -centri di ricarica mobile per veicoli elettrici.

La partnership è già attiva a Roma e Milano, con otto diverse stazioni che offrono veicoli elettrici (Roma: aeroporto di Fiumicino, Stazione Termini, Via Sardegna; Milano: aeroporto di Linate, Stazione Centrale, Milano Citylife, Piazza Diaz e Porta Romana). Per ricaricare il veicolo elettrico con E-GAP, occorre semplicemente scaricare l’app.

“Siamo felici della partnership con Avis Italia - ha dichiarato Francesco de Meo, Head of Marketing di E-GAP. "Con questo accordo vogliamo rassicurare i clienti di Avis Italia rispetto alle loro preoccupazioni sulla ricarica durante un noleggio con Avis Electric Motion”.

Il servizio è partito all'inizio dell'anno a Milano. Questa città innovativa, leader nella mobilità sostenibile, è stata scelta da E-GAP come città pilota per l'intero progetto europeo. In primavera, è stato lanciato anche a Roma e presto debutterà in altre 8 città, scelte per la loro forte richiesta di veicoli elettrici: Parigi, Berlino, Londra, Stoccarda, Madrid, Amsterdam, Utrecht e Mosca.


Rispondiamo ai 5 dubbi più diffusi sull’auto elettrica

di Marina Marzulli

Quanto consuma un'auto elettrica? Che autonomia può offrire? Quali velocità può raggiungere? Gli EV (Electric Vehicle) stanno crescendo e con loro i dubbi e le curiosità sulla mobilità alla spina.

Avvicinarsi alla mobilità elettrica non è ancora semplice: costi degli EV (Electric Vehicle) ancora elevati, anche con l’Ecobonus; una rete di ricarica poco diffusa; un’autonomia per l’auto elettrica ampiamente da migliorare.

D’altra parte i vantaggi, soprattutto per le aziende e per chi opera in grandi città, sono innegabili: possibilità di spostarsi ovunque, abbattimento dei costi del carburante, contributo al benessere dell’ambiente.

Leggi anche: Conviene o no acquistare un’auto elettrica?

5 DUBBI SULLA AUTO ELETTRICA

Ma oltre alla questione del prezzo ci sono molte altre perplessità. Per questo abbiamo cercato di rispondere ai cinque dubbi più diffusi sull’auto elettrica.

1) QUANTO CONSUMA UN’AUTO ELETTRICA?

Come si valutano i consumi di un veicolo elettrico? Se per le auto a benzina o diesel si considerano i litri di carburante per 100 Km (o i chilometri per un litro), per le auto elettriche i consumi si misurano in watt per chilometro percorso.

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L’energia elettrica si misura in watt o il chilowatt ora (kWh), gli stessi che vengono conteggiati dalla bolletta di casa. L’energia consumata per chilometro (kWh/km) o meglio i kWh/100 km è il valore da considerare per misurare l’efficienza di un’auto elettrica. Basandoci sui dati di Sprintmonitor (sito web tedesco che raccoglie e fornisce informazioni sul consumo di carburante dei veicoli in condizioni di vita reale) le auto a minori consumi sono:

  1. Volkswagen e-up!, con 13,6 di consumo medio (kWh/100km)

  2. Hyundai Ioniq con 13,9 di consumo medio (kWh/100km)

  3. Peugeot iOn con 14,2 di consumo medio (kWh/100km)

Ovviamente più cresce la potenza più crescono i consumi, anche quelli elettrici. La Tesla Model S registra, sempre basandoci sui dati di Sprintomonitor, un consumo di 20,5 kWh/100km

2) QUAL È L’AUTO ELETTRICA CON MAGGIORE AUTONOMIA?

Una volta in possesso della capacità della batteria (espressa in kWh) e del consumo medio (espresso in kWh/100 km), si può calcolare l’autonomia media tra due ricariche come rapporto tra la capacità della batteria e il consumo, moltiplicato per cento:

AUTONOMIA = (CAPACITÀ BATTERIA / CONSUMO MEDIO ) x 100

Ma qual è l’auto elettrica con maggiore autonomia?  Tesla Model S raggiunge i 632 Km di autonomia, mentre la Model X si ferma “solo” a 565. La nuova Jaguar I-Pace, che promette percorrenze fino a 470 km, così come per Audi e-tron e Mercedes EQC. 

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Ma se consideriamo le auto a maggiore diffusione (diciamo quelle sotto i 50mila euro di listino), stando a quanto dichiarato dai Costruttori, questa è la classifica:

  1. Hyundai Kona Electric: nella variante più potente, da 204 cv, raggiunge i 482 km di autonomia

  2. Nissan Leaf + (385 Km)

  3. Renault Zoe (317 Km)

Leggi anche: Le 10 Auto Elettriche con la maggiore autonomia

3) QUAL È L’AUTO ELETTRICA PIÙ VELOCE?

Qui siamo nel campo delle hypercar: auto di lusso estremo, prodotte in pochi esemplari con il top della tecnologia. Al momento la sfida è vinta da un’italiana: la Pininfarina Battista, presentata al Salone di Ginevra 2019. La supercar elettrica è più veloce di un’auto da corsa di Formula 1:  sfiora i 359 Km/h (223 miglia). Va da 0 a 100 in meno di due secondi.

Questo grazie a quattro motori elettrici (uno su ogni ruota) e una potenza di 1.400 kW, o l’equivalente di 1.900 cavalli e una coppia di 2.300 Nm. Il pacco batterie, collocato nel tunnel centrale e dietro i sedili, darà al veicolo un’autonomia stimata di circa 450 chilometri. La Battista sarà disponibile dal 2020  in soli 150 esemplari, tutti realizzati presso  l’atelier Pininfarina a Torino, in Italia.

4) QUANTO COSTA LA MANUTENZIONE DI UN’AUTO ELETTRICA?

Le auto elettriche hanno un’architettura tecnica molto semplificata rispetto a un motore a combustione interna. Un motore elettrico ha meno componenti che durante l’uso si consumano e che, di conseguenza, devono essere sostituiti. Qualche esempio? Non serve il cambio dell’olio, dei filtri, delle candele. La manutenzione di un’auto elettrica è quindi molto meno costosa rispetto a un modello tradizionale.

C’è un però: la durata delle batterie non è ancora i grado di coprire l’intera vita del veicolo. Sostituire le batterie è un’operazione onerosa (e già i prezzi medi di un’utilitaria elettrica non sono proprio abbordabili). Il costo stimato per la sostituzione di una batteria litio-ione da 16 kWh è all’incirca di 10.000€.

Approfondisci: Batterie delle auto elettriche: quanto ci mettono a degradarsi?

5) COME FUNZIONA UN’AUTO IBRIDA PLUG-IN?

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Plug-in significa letteralmente “collegare elettricamente (inserendo una spina)”. La tecnologia ibrida plug-in si avvicina in maniera sostanziale all’elettrico. Un’auto ibrida plug-in può essere ricaricata direttamente dalla presa di corrente (come un EV), ma durante la marcia può usufruire dell’efficienza e dei vantaggi del motore a benzina.

Leggi anche: Come funzionano i motori ibridi?

Un plus non da poco per chi compie tragitti giornalieri più lunghi di 100 km, con tratti anche in autostrada, dove, come sappiamo, i consumi (anche della batteria) sono più alti e non esiste ancora un’infrastruttura di ricarica adeguata.

 

INDICE DEI CONTENUTI


Cambiano le automobili e cambia con loro il concetto di mobilità

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Driveline, la realtà fondata da Attilio Di Mauro, risponde alle esigenze di un mercato dell'automobile in rapida evoluzione.

Che cosa è il Noleggio Lungo Termine (NLT)? "Il noleggio è un contratto in forza del quale il cliente, scelta una vettura, si garantisce la mobilità per un certo periodo di tempo e per un certo numero di chilometri. A fronte di ciò paga un canone che comprende una completa serie di servizi: manutenzione ordinaria e straordinaria, coperture assicurative (RC, Furto Incendio Rapina, Kasko, Cristalli, Eventi naturali e socio.politici), Assistenza stradale 24/7 e molto altro "- spiega Attilio Di Mauro, amministratore unico di Driveline, società specializzata nel noleggio a lungo termine.

La crescita

Per quali motivi il NLT è in costante crescita. "Il fenomeno del noleggio si afferma oramai da diversi anni, perché le dinamiche del mercato stanno totalmente cambiando. I motivi sono diversi: il concetto di proprietà sta progressivamente lasciando spazio a quello di utilizzo, la competizione tra società di noleggio rende i canoni via via più vantaggiosi, le proposte sono sempre più mirate (e adesso studiate anche per i privati), e conseguentemente, si è di fatto ampliata la platea dei potenziali clienti. Da non sottovalutare, inoltre, la necessità di avere costi certi, una vettura sempre in perfetta efficienza e la possibilità di avere un contratto che metta al riparo da potenziali , sgradite sorprese economiche. Tutto ciò fa del NLT la soluzione più adatta, moderna e plasmabile in relazione alle esigenze dei singoli clienti. Driveline, avendo sin dagli esordi avviato una stretta collaborazione con tutte le principali società internazionali di noleggio che operano in Italia, può offrire alla propria clientela un ventaglio veramente completo di tutte le promozioni e di tutte le quotazioni più vantaggiose che vengono via via proposte al pubblico.

Esperienza trentennale

Driveline vanta trent'anni di esperienza nel settore automobilistico, ha cinque sedi in Italia (Padova, Milano, Bologna, Roma e Napoli, dove si trova il centro di elaborazione dati), e si avvale della collaborazione esterna di oltre 15 agenti/consulenti presenti sull’intero territorio nazionale. Ciò consente a Driveline di offrire ai propri clienti la risposta ad ogni domanda e trovare sempre la soluzione più calzante per le proprie esigenze di mobilità.

Una società sempre attenta alle esigenze del cliente

Driveline è una società che si occupa di noleggio a lungo termine. È specializzata nella ricerca, per conto della clientela, delle migliori quotazioni di noleggio che il mercato offre. Driveline è un Broker indipendente. Come funziona? Una volta comprese le esigenze del proprio cliente, l'azienda fondata da Attilio Di Mauro scandaglia l'intero mercato alla ricerca delle proposte che lo possano soddisfare maggiormente. Dopo aver sottoposto al cliente le diverse opzioni, Driveline valuta direttamente con lui il Price Crossing e garantisce anche dei report di analisi periodici.

Un servizio che viene svolto in maniera assolutamente indipendente perché - pur collaborando con tutte le grandi società di noleggio - Driveline non è vincolata a nessuna di queste. Una libertà che garantisce assoluta obiettività. L'unico scopo per Driveline è la piena soddisfazione del cliente. La consulenza e la professionalità di Driveline sono disponibili per tutti senza alcun impegno, semplicemente cliccando sul sito www. driveline.it o chiamando il numero verde 840 084 010.


Fonte: La Repubblica

Nuova mobilità, quali impatti e opportunità. Il Report Deloitte

La nuova mobilità è un fenomeno industriale concreto e sempre più strategico per diversi settori industriali, sia per quelli storicamente connessi al mondo dell’auto sia per altri non tipicamente legati alla mobilità.

Le innovazioni tecnologiche e i cambiamenti del comportamento dei clienti stanno, infatti, delineando una forte trasformazione e sono sempre di più gli operatori che, a vario titolo, stanno investendo per avere un ruolo in questo nuovo ecosistema.

Per fare luce sui principali trend che stanno influenzando le nuove soluzioni di mobilità, si è svolta a Roma la 3° Conferenza nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility.

In occasione dell’evento, Deloitte ha presentato un’analisi industriale e sociale relativa agli scenari presenti e futuri della nuova mobilità, inclusiva dei risultati di un’indagine demoscopica condotta, in collaborazione con SWG, a livello nazionale e internazionale (paesi coinvolti: Francia, Germania, Regno Unito, Finlandia).

In un contesto di forte discontinuità nel mondo della mobilità, Deloitte, attraverso il proprio centro di competenza Future of MobilityTM, ha definito un modello in cui è possibile delineare quattro scenari futuri di mobilità che potranno avere tempi di affermazione differenti e che potranno coesistere (“Incremental change”, “A world of Carsharing”, “The driverless revolution”, “Shared autonomous”). Lo studio presenta, inoltre, una serie di strategie e interventi concreti, coerenti con le esigenze espresse e latenti dei cittadini, per rendere florido il contesto industriale e accelerare l’evoluzione in corso.

Le parole di Luigi Onorato, Senior Partner, FSI Innovation Leader | Monitor Deloitte

 “La nuova mobilità non è una visione, ma un cambiamento necessario che di fatto è già in corso, come testimonia il crescente numero di offerte e servizi innovativi spinti anche da nuovi operatori tradizionalmente non legati al mondo della mobilità. Affinché si arrivi però ad un pieno sviluppo ed utilizzo delle nuove forme di mobilità, occorre che operatori istituzionali e privati mettano in campo iniziative mirate. Ad esempio, in Italia, solo metà degli intervistati conosce i benefici delle nuove forme di mobilità”

E ancora. “Questo dato, per certi versi sorprendente, anche perché riferito alle forme più diffuse e conosciute di Nuova Mobilità, come Carsharing e Noleggio a Lungo Termine, mette in luce come gli operatori privati abbiano ancora molto da fare in termini di offerta. Nella nostra analisi proviamo a proporre una ‘ricetta’, coerente con le esigenze espresse e latenti dei cittadini, per favorire un pieno sviluppo ed utilizzo delle nuove forme di mobilità”.

La mobilità è un problema quotidiano che condiziona la qualità della vita, con un forte impatto sulla sostenibilità ambientale

  • Per 1 italiano su 2 (e per il 61% nelle grandi città) la mobilità ha un impatto negativo sulla qualità della vita, poiché influenza il tempo libero (73%), ha un costo rilevante (73%) e limita le scelte familiari (64%)

  • Mobilità e sostenibilità sono strettamente legate: 9 su 10 ritengono che le scelte sui mezzi di trasporto possano contribuire positivamente sull’ambiente

  • 6 intervistati su 10 reputano non più necessario l’utilizzo di veicoli a combustibile fossile

  • 8 italiani su 10 sono propensi a sostituire in futuro l’attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, ma il prezzo dei veicoli ecologi rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati

Commenta Luigi Onorato: “Per 6 intervistati su 10 la mobilità oggi è ancora una fonte di preoccupazione. Ciò è particolarmente vero per chi abita nei grandi centri urbani, come Milano, Roma, Parigi e Londra. Tempo libero, scelte familiari e gestione del bilancio familiare risentono dell’inefficienza del settore della mobilità. Inoltre, gli impatti negativi della mobilità non si limitano alla sfera privata: il 79% degli italiani considera la mobilità la principale causa dell’inquinamento ambientale in quanto responsabile della qualità dell’aria che respiriamo, contro una media europea che si attesta al 63%.”

“La mobilità, tuttavia – continua Onorato – è vista anche come elemento chiave per la sostenibilità ambientale: 9 cittadini italiani su 10 concordano, infatti, sul fatto che le scelte sui mezzi di trasporto possano contribuire positivamente sull’ambiente. Inoltre, rispetto al panorama europeo, in Italia si rileva una maggiore predisposizione all’abbandono di veicoli alimentati a combustile fossile (6 italiani su 10 non li ritengono più necessari, rispetto al 37% degli europei). 8 italiani su 10 (67% in Europa) si dicono, infine, propensi a sostituire il loro attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, seppur ancora frenati dal prezzo di veicoli ecologici, che rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati.”

L’evoluzione tecnologica delle soluzioni di mobilità non ha migliorato l’esperienza di movimento degli utenti

  • I mezzi di trasporto maggiormente utilizzati dagli italiani rimangono l’auto privata (al primo posto, 57%), seguita dai mezzi pubblici (23%). Nelle grandi città, al contrario, sono i trasporti pubblici la forma di mobilità più utilizzata dai cittadini (45%), seguiti dall’auto privata (39%)

  • 7 italiani su 10 non vedono alcun miglioramento nel livello di servizio del trasporto pubblico e associano alla mobilità un’esperienza negativa (58%)

  • La metà degli italiani considera l’auto solo un mezzo utile per spostarsi, mentre 1 su 3 dichiara di “esservi affezionato”

Osserva Luigi Onorato: “Gli evidenti progressi della nuova mobilità non sembrano aver favorito in Italia un miglioramento dell’esperienza di trasporto. Infatti, se da un lato i cittadini valutano positivamente il miglioramento della qualità dei veicoli in termini di sicurezza e di performance (66%) e apprezzano l’accesso a nuove forme di mobilità alternative al possesso dell’auto (61%), dall’altro, 7 italiani su 10 non vedono alcun miglioramento nel livello di servizio del trasporto pubblico e associano alla mobilità un’esperienza negativa (58%).

Questo contesto – aggiunge Onorato – deve inoltre essere valutato in uno scenario in cui la relazione con i veicoli di proprietà sta evolvendo: la quota di chi dichiara di “essere affezionato” alla propria auto (1 su 3) è infatti minoritaria rispetto a chi la considera soltanto un mezzo utile per spostarsi (circa la metà degli intervistati) e questo rapporto diminuisce ulteriormente con l’avanzare dell’età. Utilizzare l’auto, quindi, riflette una logica sempre più utilitaristica che esperienziale e spesso è una necessità in assenza di alternative.”

La nuova mobilità è conosciuta da tutti ma poco utilizzata, per limitata disponibilità e comprensione dei suoi vantaggi

  • Le nuove forme di mobilità sono note agli intervistati ma poco utilizzate: il Carsharing, ad esempio, è la formula più nota (83%), ma solo l’8% vi ricorre abitualmente

  • Per la metà degli intervistati (54%) l’utilizzo dei servizi di nuova mobilità aumenterà nei prossimi tre anni

  • Per il 42% degli intervistati lo scarso utilizzo dei nuovi servizi di mobilità dipende principalmente dalla loro limitata presenza sul territorio

  • 2 italiani su 3 (74% nelle grandi città) ritengono non soddisfacenti le infrastrutture private e pubbliche dedicate alla mobilità (come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili): la percezione italiana in questo frangente si discosta da quella europea (54%) e ancor di più da quella finlandese (37%)

Dichiara Luigi Onorato: “Le offerte di nuova mobilità, per quanto molto conosciute dai cittadini italiani, rimangono ancora scarsamente utilizzate. Ad esempio, i servizi di Carsharing risultano conosciuti dall’83% degli italiani, ma vengono utilizzati abitualmente solo dall’8%, così come quelli di bike sharing che, sebbene siano noti al 73% degli intervistati, vengono sfruttati abitualmente solo dal 6%.”

“L’ostacolo principale, secondo il 42% degli intervistati, risiede nell’assenza dei servizi sul territorio – prosegue Onorato – Tuttavia, se si isolano le grandi città, dove l’offerta di mobilità alternativa è presente, rimangono dei vincoli all’utilizzo di questi nuovi servizi, che possono essere ricondotti a quattro macro ambiti: la limitata comodità/ flessibilità; il prezzo, considerato troppo elevato; la complessità d’utilizzo; la scarsa conoscenza degli operatori che forniscono il servizio. A questi si aggiunge la scarsa disponibilità di strutture a sostegno delle nuove forme di mobilità, come i posteggi dedicati ai veicoli condivisi, le colonnine di ricarica per le auto elettriche o le piste ciclabili.”

È necessario un servizio di nuova mobilità che sia accessibile, facile da utilizzare ed economico

  • Nella scelta delle forme alternative di mobilità, 9 italiani su 10 ritengono il vantaggio economico l’elemento più importante

  • Il 59% degli italiani è propenso a condividere i propri dati in cambio di sconti su servizi di mobilità

  • 7 italiani su 10 considerano la semplicità di accesso al servizio un elemento indispensabile, ma ritengono l’offerta ancora poco chiara, nonostante gli sforzi degli operatori

  • Il 43% degli italiani si dichiara interessato ad acquistare un pacchetto ‘unico’ di mobilità che permetta al “viaggiatore” di utilizzare molteplici modalità di spostamento in logicaseamless

  • 7 italiani su 10 reputano che l’offerta sia ancora poco chiara anche in riferimento alle modalità più diffuse e conosciute (Carsharing e Noleggio a Lungo Termine)

  • Solo metà degli intervistati in Italia sa che le vetture in Carsharing possono usufruire di parcheggi gratuiti o che possono entrare gratuitamente in alcune zone ZTL

Secondo Luigi Onorato, “La nuova mobilità deve saper intercettare i bisogni dei consumatori e offrire loro benefici tangibili quali politiche di pricing personalizzate, una value proposition chiara e la possibilità di usufruire di un unico punto di accesso capace di integrare tutte le opzioni di trasporto attive in un determinato territorio. 

Siamo pronti a valutare nuovi operatori anche provenienti da settori non tradizionali

  • 6 intervistati su 10 non conoscono servizi di mobilità offerti da importanti operatori tradizionalmente non legati al mondo della mobilità

  • 3 italiani su 4 (68% in Europa) si dicono aperti alla possibilità di acquistare servizi di mobilità da operatori tradizionalmente non legati al settore

Commenta Luigi Onorato: “In questo contesto sia i cittadini italiani che europei si dicono pronti ad un cambio di passo, aperti anche a player provenienti da settori non tradizionalmente legati al mondo dell’Auto: infatti, 4 italiani su 5 non escludono che operatori tradizionalmente non legati alla mobilità siano in grado di offrire servizi di mobilità. Questo dato è particolarmente vero quando si parla di aziende riconosciute che operano in settori industriali tradizionali quali: Energia (75%), Assicurazioni (74%), Technology (74%) e Banche (58%).”

“A fronte di queste riflessioni industriali e sociali, – conclude Luigi Onorato – appare evidente come la mobilità non sia unicamente una visione di lungo periodo, bensì un cambiamento già in corso. La nuova mobilità, oltre ad avere un potenziale significativo in termini di miglioramento della qualità della vita e di sviluppo della sostenibilità ambientale, è un trend industriale concreto e sempre più strategico per i diversi settori; la sua piena diffusione, pertanto, non risulta più esse


Con 2share il noleggio condiviso secondo Volkswagen

La formula prevede metà costi per un affitto a lungo termine. Disponibili Up!, T-Cross e T-Roc

Maurizio Bertera

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La T-Cross è tra i modelli disponibili per il servizio 2share

L’ispirazione è sicuramente legata a piattaforme come Spotify o Netflix dove è sempre più diffusa la condivisione a un abbonamento e non viene impedita, anzi. Volkswagen ha deciso di testare il sistema nell’automotive e ha lanciato 2share, un programma di condivisione sul noleggio a lungo termine. In pratica, viene proposto a due utenti di pagare metà per uno la rata mensile, senza alcun anticipo. Una soluzione applicabile sui modelli più popolari della Casa di Wolfsburg, come Up! che parte da 5 euro al giorno, Polo da 6 euro al giorno, T-Cross da 7 euro, o T-Roc da 8 euro. Tariffe da intendersi a persona. La formula 2share può essere applicata a tutti i motori e allestimenti dei quattro modelli.

La formula si presta benissimo a quanti desiderano avere un’auto a disposizione ma allo stesso tempo sanno che ne faranno un uso limitato: la condivisione è studiata per un tempo di 24 o 48 mesi e una percorrenza di 10.000 km annui per la Up!, mentre gli altri tre modelli arrivano a 20.000 km. Nel contratto di noleggio a lungo termine sono inclusi servizi come la copertura assicurativa Rca, la copertura danni e furto e incendio, il bollo, la messa su strada, la manutenzione ordinaria e straordinaria nella rete ufficiale della Casa, l’antifurto satellitare, il soccorso stradale, il traino del veicolo (in qualsiasi giorno e a qualunque orario) in Italia ed Europa, nonché una polizza assicurativa integrata a tutela del conducente.