Mobility

Incentivi: la vera vincitrice è l’auto elettrica

di Marco Castelli

Gli incentivi entrati in vigore questo mese consentono sconti fino a 15mila euro sull'auto elettrica. Agevolazioni che, unite ai fondi per l'installazione delle colonnine di ricarica, potranno facilitare un'ulteriore crescita della mobilità alla spina.

Gli incentivi varati dal primo agosto scorso premiano l’auto elettrica. Una realtà in grande crescita, destinata a crescere ancora anche nell’era della mobilità post-Covid. L’offerta delle Case auto, infatti, si amplia sempre più, i numeri crescono – anche se rappresentano ancora una nicchia – e il Governo, con gli ultimi provvedimenti, ha puntato fortemente sulle vetture a zero emissioni.

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Le auto elettriche e le auto ibride plug-in, infatti, ovvero quelle appartenenti alla fascia di emissioni 0-60 g/km, sono premiate dal rafforzamento dell’ecobonusFino a 20 g/km gli sconti arrivano a 10.000 euro con rottamazione e 6.000 euro senza rottamazione, mentre per quella successiva, 21-60 g/km, si arriva a 6.500 euro con rottamazione e a 3.500 euro senza rottamazione. Agli incentivi statali, poi, vanno aggiunti quelli promossi dalle Regioni e dai Comuni per facilitare l’acquisto dell’auto elettrica. 

Approfondisci: tutti i dettagli sulle agevolazioni statali

AUTO ELETTRICA: I PREZZI SI ABBASSANO

“Partiamo dal presupposto che la convenienza dell’auto elettrica va valutata nell’intero ciclo di vita del mezzo e non solo sul prezzo di acquisto, che ancora sconta gli elevati costi della batteria e delle materie prime. Oggi, però, proprio grazie alla combinazione di incentivi statali e degli incentivi introdotti da alcune virtuose Regioni italiane, anche il prezzo di acquisto dell’elettrico può essere equiparato, se non addirittura essere inferiore, a quello di una corrispondente auto termica”.

Questo è il commento di Motus-E, l’associazione nata nel maggio del 2018 per accelerare la transizione dell’Italia verso la mobilità alla spina, riguardo alle novità degli incentivi dell’auto elettrica. “In alcune Regioni, per esempio, chi vuole acquistare un’auto elettrica rottamando la propria termica può avere un incentivo economico che complessivamente (tra incentivi diretti e scontistica applicata dai concessionari) può arrivare anche fino a 15mila euro. Se poi consideriamo che i rifornimenti costano sicuramente meno e la manutenzione è praticamente assente, la convenienza dell’elettrico diventa davvero tangibile”, spiegano dall’associazione.

Leggi anche: tutte le agevolazioni promosse quest’estate

I NUMERI DEL MERCATO DELL’AUTO ELETTRICA

Complessivamente, il mercato dell’auto elettrica quest’anno, prima degli incentivi, ha ottenuto una crescita senza precedenti, nonostante il Covid e il conseguente lockdown: le statistiche di Unrae testimoniano che a luglio 2020 il settore è arrivato a oltre 12.500 unità, ovvero quasi il doppio rispetto al 2019 e con una quota di mercato dell’1,6%.

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Nel complesso le auto elettriche e ibride plug-in hanno ottenuto da inizio anno un altisonante +178% con 3.700 unità solo l’ultimo mese e una quota di market share del 2,7%. Numeri che potranno crescere ulteriormente con le agevolazioni.

GLI INCENTIVI SULLE INFRASTRUTTURE DI RICARICA

La crescita delle vendite deve essere gioco forza accompagnata dalla crescita delle infrastrutture in Italia – guarda l’attuale status nel nostro Paese -. Dei 500 milioni di euro stanziati dal Governo con il recente Decreto Agosto90 milioni di euro sono destinati proprio all’installazione di colonnine di ricarica per i veicoli a zero emissioni. Vedremo come questi fondi si potranno tradurre praticamente in linfa per l’auto elettrica. 

INDICE DEI CONTENUTI


Fonte: FleetMagazine

Numeri in crescita per il Car Sharing a Lungo Termine

In Italia le prenotazioni dei pacchetti giornalieri sono aumentate del 160% rispetto all’anno precedente. La durata media di un noleggio a lungo termine è aumentata del 128%

SHARE NOW guarda indietro ad un anno di successo nel car sharing a lungo termine. Dall’agosto 2019, infatti, l’operatore leader europeo del car sharing a flusso libero offre anche la possibilità di noleggiare un’auto in condivisione fino ad un massimo di 30 giorni consecutivi. I numeri dimostrano che, grazie a questa offerta, SHARE NOW ha soddisfatto i bisogni dei suoi clienti: in Italia, le prenotazioni dei pacchetti giornalieri sono aumentate del 160 percento e la soluzione di noleggio acquistata più frequentemente è il pacchetto da 1 giorno.

“Stiamo chiaramente assistendo a una tendenza verso noleggi più lunghi: per questo abbiamo deciso di offrire una soluzione intermedia che permettesse di colmare il divario tra l’utilizzo del car sharing spontaneo e il noleggio di auto a lungo termine”, spiega Olivier Reppert, CEO di SHARE NOW. “È fondamentale soddisfare le diverse esigenze di mobilità dei nostri clienti con una vasta gamma di servizi differenti tra loro. La chiave è, per noi, la flessibilità e la semplicità di utilizzo per il cliente.”

Più chilometri, noleggi più lunghi

In tutta Italia, ogni settimana viene percorsa una distanza totale di circa 150.000 chilometri utilizzando esclusivamente il car sharing a lungo termine. Rispetto all’anno precedente, la media dei chilometri percorsi per noleggio è aumentata in Italia del 26 percento. Nel dettaglio per città, la media è cresciuta soprattutto a Roma (+34%), seguita da Milano e Torino che registrano entrambe un +24%.

Anche la durata media del noleggio a lungo termine è cresciuta del 128 percento rispetto al 2019 in Italia. La città di Roma si attesta sempre al primo posto con un aumento del 166 percento, ma anche ai clienti di Milano e Torino piace percorrere viaggi più lunghi: qui l’aumento è rispettivamente del 94 e del 107 percento.

Più flessibilità grazie alla prenotazione anticipata

Il car sharing a lungo termine è oggi disponibile in 15 città d’Europa e permette di viaggiare in totale libertà, anche fuori dall’area operativa, per un periodo massimo di 30 giorni. Un’ulteriore funzione, la cosiddetta prenotazione anticipata, rende il car sharing di SHARE NOW ancora più flessibile: i clienti, infatti, possono prenotare gratuitamente il veicolo desiderato con massimo 45 giorni di anticipo, fissando luogo e orario per il ritiro dell’auto, che potrà quindi essere consegnata anche a domicilio.


Mobilità elettrica, "serve rilancio sul fronte infrastrutture per la ricarica dei veicoli"

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“Ci auguriamo che uno dei pilastri del programma di sviluppo dell'Italia post Covid possa riguardare anche la mobilità elettrica” con un rilancio sul fronte infrastrutture per la ricarica dei veicoli a zero emissioni. L’invito, nelle scelte per la ‘ripartenza’ anche con un occhio ai fondi europei, arriva da Gaetano Thorel, Direttore Generale di Psa Italia, che all’Adnkronos ricorda come “per essere 'democratica' la mobilità a zero emissioni deve abbattere tre grandi nodi, il prezzo ovviamente, poi l'autonomia e la ricarica”.

“Per quanto riguarda prezzo e autonomia queste – spiega - sono questioni in qualche modo già risolte dalle case: infatti se pensiamo a una 208 elettrica acquistata con un noleggio a lungo termine e sommiamo due costi certi, ovvero la rata mensile e il costo dell'energia per fare 1000 km al mese, e li confrontiamo con quelli di una 208 a motore termico, ci accorgiamo che la spesa è la stessa visto che per fare mille chilometri servono circa 110 euro di carburante oppure bastano 50 euro di energia”, con uno 'sconto' che va a compensare il costo del noleggio.

“In alcune situazioni addirittura l'energia non costa, come nel Comune di Milano dove A2A ha una ottima offerta dove si paga un fee mensile di 5 euro e poi si ricarica quanto si vuole. Resta quindi un problema di infrastrutture ovvero della possibilità di ricaricare le vetture elettriche in maniera rapida e soprattutto in maniera capillare”. “E su questo punto – conclude Thorel - penso che il legislatore debba fare un grosso sforzo visto che in Italia siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi”.


Fonte: AdKronos

Mobilità in ripresa, mercato in attesa

DI FABRIZIO ROMANO · GIUGNO 2020

Auto in vetta alle preferenze nella fase di ripresa della mobilità post Covid. Il mercato è però ancora frenato dalla crisi economica. Per l’acquisto di un nuovo veicolo molti attendono mosse del governo o incentivi. 2 italiani su 10 pensano al noleggio dell’auto per le prossime vacanze.

Gli italiani stanno ancora limitando i propri spostamenti per lavoro e convivialità. Il “lavoro agile” e la crisi economica influenzano sia gli scenari della mobilità sia quelli del mercato. Molte situazioni e realtà di settore mutano e stanno modificandosi.

Il trasporto pubblico locale, poi, è spesso l’ultima opzione considerata, e di fatto l’auto si conferma protagonista nella nuova mobilità.

Cambiano abitudini e mobilità

Il noleggio, specie a breve termine, e la domanda di car sharing (auto condivisa), sono stati duramente colpiti dall’emergenza Covid negli ultimi mesi. Ma per vari motivi proprio questi settori potrebbero ricevere una spinta positiva nel prossimo periodo. Per le nuove esigenze di mobilità, per l’adozione di protocolli di igienizzazione e la voglia di una “nuova normalità. Per le mutate situazioni sociali, o per i “punti di domanda” che perseverano sul mercato automotive.

Per l’auto condivisa sembra potrà avere un ruolo strategico per le città. Mentre un 20% degli italiani è pronto a noleggiare una vettura per le proprie vacanze. Invece, oltre 8 su 10 avrebbero rinunciato o rinviato l’acquisto dell’auto in attesa di incentivi o di ricorrere a nuove formule.

Indagando tra le previsioni

Sono questi i tempi trattati oggi nel corso di una conferenza stampa voluta da ANIASA. L’Associazione, che in Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, ha voluto dibattere sulla ricerca condotta con la società di consulenza strategica Bain & Company.

L’indagine su un campione rappresentativo di 1.000 residenti nelle città di Roma, Milano, Torino, dice qualcosa. Le abitudini di mobilità dalla fine del lockdown stanno cambiando.

Meno propensione ai bus e ripercussioni dello smart working

Del resto il COVID ha decisamente lasciato il segno. Più della metà delle persone coinvolte ritiene di poter tornare ai precedenti standard di spostamenti pre pandemia solo tra più di 6 mesi. Un quarto non prima di un anno. La maggiore cautela (o timore) riguarda il Trasporto Pubblico Locale. Quasi il 70% del campione dichiara di volerlo utilizzare meno di prima. Il 47% pensa di servirsi di meno anche dei taxi.

3 italiani su 4 pensano di frequentare meno di prima il ristorante e di darsi allo shopping. La metà ritiene di avere meno necessità di spostarsi per il tragitto casa-lavoro nel medio termine. Un altro segnale evidente delle influenze sociali derivate delle soluzioni di telelavoro e smart working.

Car sharing frenato cerca riscossa

Il car sharing, che prima del COVID stava vedendo crescere la base clienti, ha subito una improvvisa battuta d’arresto nei mesi di lockdown. Il 46% degli italiani intenderebbe però utilizzarlo come o più di prima. Altri evidenziano preoccupazioni di carattere sanitario o minori necessità a muoversi per motivi lavorativi (ancora effetto del telelavoro).

Le previsioni sono che il car sharing (auto condivisa) potrà recuperare rapidamente fette di mercato perse negli ultimi mesi. Persino che vada ad ampliare la propria clientela, anche a compensazione delle problematiche relative ai mezzi pubblici.

Chi pensa di noleggiare un’auto per le vacanze

Il noleggio a breve termine si caratterizza in Italia per una forte componente di clientela leisure oltre a quella business. Il 50% degli intervistati dichiara di volerlo utilizzare come o più di prima. Ci sono da superare barriere tipo la variazione delle abitudini lavorative (remote working) o le difficoltà economiche.

Il 72% degli italiani afferma che andrà in vacanza (in 7 casi su 10 in Italia) e il 20% si dice pronto a farlo con una vettura in noleggio.

Acquisti auto in stand-by

L ’84% degli italiani ha rinunciato o posticipato l’acquisto dell’auto in attesa di incentivi o di ricorrere a nuove formule

Chi ha rinunciato o posticipato lo ha fatto per motivi economici (47%) o in attesa di un imminente calo dei prezzi (23%). La decisione dell’acquisto è infatti spesso legato a incentivi e promozioni (70%) e allo sviluppo di strumenti flessibili. In quest’ottica la formula del noleggio a medio e lungo termine, che consente un impegno economico certo nel tempo, rappresenta una opportunità concreta anche per i privati.


Fonte: MotorAge

Passaggio all’auto elettrica: spazio al noleggio, opzione ancora più green

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Nell’ultimo decennio, le tematiche legate alla mobilità sostenibile hanno iniziato a occupare uno spazio sempre maggiore nell’opinione pubblica, richiamando l’attenzione degli organi di stampa. Questo successo è indubbiamente imputabile ai vantaggi riscontrabili con l’uso di veicoli a propulsione elettrica.

Tali benefici possono essere di natura ambientale ed economica. Soffermandoci momentaneamente sui primi, è vero che le auto elettriche possono contribuire a ridurre le alterazioni ambientali ma, perché ciò accada, è indispensabile che vengano soddisfatti taluni criteri.

Perché scegliere un’auto elettrica

Incredibile a dirsi, ma i prototipi delle auto elettriche comparvero durante gli anni trenta dell’Ottocento. Da quel momento in avanti, la locomozione elettrica ha subito continue e profonde trasformazioni, fino alla messa a punto di automobili che utilizzano come fonte di energia esclusiva le note batterie ricaricabili che alimentano un motore elettrico.

Le automobili elettriche attualmente in commercio montano batterie con un’autonomia media stimata intorno ai 400 km. Questo valore, però, può arrivare a sfiorare anche i 600 km, nei casi di automobili elettriche con sistema di recupero dell’energia cinetica (KERS), che permette di risparmiare energia durante il rallentamento o le fasi di discesa e frenata.

In passato, si utilizzavano accumulatori a piombo-acido ma, recentemente, si è passati a batterie a litio, mentre sono in fase di sviluppo le pile a zinco-aria. Questi generatori vanno ricaricati periodicamente mediante collegamento alla rete elettrica. Ed è questo il nodo principale da tenere a mente per affrontare seriamente il discorso della sostenibilità delle automotive.

Vantaggi e svantaggi dell’auto elettrica

La questione relativa alle emissioni inquinanti è fondamentale quando si tratta delle auto elettriche. Prendendo in considerazione il veicolo in sé, il suo impatto sull’inquinamento atmosferico è praticamente nullo. Più interessante, invece, ragionare in termini di efficienza energetica, ovvero quel parametro energetico-ingegneristico in base al quale a minore energia corrisponde più rendimento.

motori a combustione interna hanno un’efficienza energetica compresa tra il 25 e il 45%, mentre lo stesso valore di quelli elettrici è compreso tra il 77 e il 93%. Questa percentuale, però, deve tener conto del fatto che l’energia elettrica è ottenuta mediante conversione di fonti fossili.

Al netto della trasformazione del petrolio, del carbone e dei gas naturali in energia elettrica impiegata per caricare le batterie delle auto elettriche, la percentuale dell’efficienza energetica si assesta intono al 50%. Questa diminuzione, invece, non ha luogo se l’energia utilizzata per la ricarica proviene da fonti rinnovabili.

Un dato del genere basta da sé a confermare che occorre percorrere la strada delle forme energetiche generate dalla natura per salvare l’ambiente che ci circonda.
Basti pensare che un’auto a propulsione elettrica con una percorrenza annua di 10.000 km, necessita di poco meno di 15 metri quadri di pannelli fotovoltaici. Una soluzione ottimale per ridurre quasi a 0 l’impatto ambientale dell’auto.

Nonostante l’impiego di fonti rinnovabili agisca direttamente sull’efficienza energetica, il problema fondamentale delle auto elettriche resta il comparto dell’alimentazione. Infatti, per realizzare una batteria al litio, l’azienda produttrice rilascia mediamente 170 kg di CO2 per chilowattora di batteria assemblata.

Questo significa che, per produrre una batteria da 100 kWh, vengono rilasciate all’incirca 17 tonnellate di anidride carbonica nell’aria. Tale soglia, nei mezzi a benzina e diesel, viene mediamente rilasciata in circa 5 anni.

Tuttavia, questo dato non è oggettivo, perché tiene conto solo del chilometraggio in percorrenza ma non del tempo di utilizzo. Infatti, il traffico delle città congestionate da veicoli di ogni tipo obbliga a lunghe e continue soste, oltre a un’andatura ridotta. In queste condizioni, l’auto elettrica apporta certamente vantaggi. Viceversa, questi benefici si riducono in situazioni di andatura costante e traffico scorrevole.

La soluzione agli svantaggi della mobilità sostenibile: il noleggio a lungo termine

Come già osservato, a gravare sull’ambiente è la produzione delle batterie delle auto elettriche. Questo significa che, limitando la creazione di generatori elettrici, la natura ne beneficerà in modo considerevole.

Il modo migliore per agire su questa produzione intensiva è appellarsi a una recente forma contrattuale. Si parla del noleggio a lungo termine (NLT), un sistema di locazione cui si ricorre per utilizzare mezzi di trasporto. Nasce alla fine degli anni Ottanta nell’alveo delle grandi realtà industriali, che dal noleggio a lungo termine ricevevano vantaggi fiscali e permetteva loro di ampliare la flotta aziendale.

Le parti coinvolte nella forma di locazione a NLT sono tre:

  • cliente;

  • società di noleggio a lungo termine;

  • concessionaria

Al cliente spetta il compito di scegliere il modello di auto elettrica che preferisce e configurarla in base alle proprie esigenze, dotandola dei comfort e degli optional ritenuti utili.
La società di NLT acquista l’auto dalla concessionaria e provvede a profilare ogni aspetto burocratico.

Nello specifico, la società di noleggio a lungo termine provvede ad adempiere ai servizi tipici di questa forma di locazione, ovvero:

  • imposta provinciale di trascrizione;

  • messa su strada;

  • tassa di possesso;

  • assicurazione RCA;

  • assicurazione incendio e furto;

  • kasko integrale;

  • tagliandi;

  • manutenzione straordinaria;

  • soccorso stradale.

Tali elementi contribuiscono a stabilire una parte del canone mensile che il cliente dovrà versare alla società. La parte principale del versamento è, invece, calcolata sulla base degli elementi puramente contrattuali:

  • veicolo richiesto;

  • durata del contratto di NLT;

  • percorrenza stimata in termini chilometrici;

  • servizi accessori (cambio pneumatici, auto sostitutiva in caso di guasti o furti);

  • assicurazione;

  • eventuale anticipo.

Con la messa a punto del contratto, il cliente potrà iniziare da subito a utilizzare l’auto elettrica a noleggio e, al termine del periodo contrattuale, decidere se rinnovare il NLT o cessarlo e aprirne uno nuovo.

I vantaggi economici di un’auto elettrica con noleggio a lungo termine

Scegliere di noleggiare a lungo termine un’auto elettrica non apporta benefici solo in termini ambientali ma anche economici. Per cominciare, questa forma di locazione è quella che presenta maggiori possibilità di risparmio. Per onorare il contratto, sarà il cliente a decidere se versare o meno l’anticipo, non sarà necessario accendere alcun mutuo e pagherà solo i servizi erogati.

È in campo assicurativo che, però, si riscontrano i risultati migliori. Recenti stime hanno tolto ogni ombra di dubbio e le assicurazioni sulle auto elettriche permettono un risparmio tra il 30 e il 50% rispetto ai veicoli tradizionali. Merito dei motori elettrici, con un’autonomia inferiore rispetto ai concorrenti termici e, quindi, meno soggetti a sinistri.

Al netto di quanto detto fin ora, occorre affermare che conviene investire in auto elettriche, a patto che ci sia la disponibilità a sottoscrivere un contratto di noleggio a lungo termine.


Fonte: Casilina News