Ald Automotive: più auto elettriche e nuove soluzioni di noleggio

La società francese leader nel settore del noleggio a lungo termine presenta il piano quinquennale: entro il 2025 i contratti saliranno a 2,3 milioni, le auto elettriche, ibride plug-in e fuel cell copriranno il 30% della flotta, con un risparmio di emissioni di CO2 pari al 40%

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Un piano strategico che guarda alla metà del decennio in corso con obiettivi all’insegna di alcuni concetti-chiave, dalla digitalizzazione alla flessibilità, dalla personalizzazione dell’esperienza del cliente a una flotta sempre più elettrificata. Così Ald Automotive, società francese nei servizi di leasing e gestione delle flotte - parte del gruppo Société Générale - attiva in 43 Paesi con 6.700 impiegati e 1,76 milioni di veicoli gestiti a livello globale, definisce gli obiettivi di medio termine tra clientela professionale e privati automobilisti. La visione strategica è racchiusa nel piano quinquennale “Move 2025”. “Con questo nuovo piano strategico Ald si posiziona al centro di un mondo della mobilità in evoluzione ed estremamente competitivo - ha detto Tim Albertsen, amministratore delegato di Ald - per diventare un operatore della mobilità totalmente sostenibile e integrata”. Una visione strategica che include l’investimento di 66 milioni di euro in digitalizzazione.

ALD AUTOMOTIVE: CRESCERANNO I NOLEGGI PRIVATI

Nel piano “Move 2025” Ald, che è attiva in quattro segmenti di clientela - aziende multinazionali e di grandi dimensioni; piccole medie imprese; dipendenti aziendali; clienti privati -, include la crescita dei servizi di leasing e gestione delle flotte con un aumento nel numero dei contratti fino a 2,3 milioni di unità entro il 2025 (nel 2019 erano 1,8 milioni) in 50 mercati nazionali, con una forte crescita sul mercato del sud-est asiatico. In questo trend un ruolo di primo piano sarà interpretato dal noleggio privato e dai nuovi servizi di mobilità (+15% dal 2019 al 2025); tra i punti-chiave l’aumento dei contratti di locazione o di vendita di auto già usate: Ald stima che nel 2025 interesseranno 125 mila unità (+30%).

IL NOLEGGIO PER L’INTERA VITA DI UN’AUTOMOBILE

Interessante notare come il noleggio a lungo termine, secondo Ald, possa andare a coprire l’intero ciclo di vita dell’auto stessa. Come? Tramite un sistema definito “multi-circolare” e “multi-canale” mosso dalla richiesta del mercato di auto usate di alta qualità. Per quanto concerne le vetture (tra 100% elettriche, ibride plug-in e fuel cell a idrogeno) questo ciclo di vita include: un primo periodo di leasing aziendale (2-3 anni), seguito da un secondo contratto di noleggio o leasing a privati (1-2 anni), quindi un terzo periodo - successivo - di locazione nel campo del car-sharing; a quel punto Ald si occuperà della vendita delle vetture in nuovi mercati o della rottamazione. Grazie a questo meccanismo multi-canale e circolare Ald stima che entro il 2025 il 30% delle auto usate (125 mila unità) sarà venduto o concesso in locazione alla clientela privata.

L’ESPANSIONE ELETTRIFICATA DELLA FLOTTA

Al momento nella flotta di Ald, composta da 1,76 milioni di veicoli al mondo, circa il 10% delle automobili è elettrica o ibrida. Tra i pilastri del piano “Move 2025” di Ald vi è il forte incremento dei veicoli a zero emissioni ed elettrificati: la quota di auto tra elettriche, plug-in hybrid e a idrogeno fuel cell salirà entro il 2025 al 30%; entro il 2030, invece, è stimata una percentuale del 50% per le auto a batteria 100% elettriche. L’impegno nel campo delle auto elettriche ed elettrificate permetterà entro il 2025 una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 40% rispetto al 2019. Nel settore delle auto elettriche la società proporrà contratti “all-inclusive”: è il caso della formula Ald Electric, che include - insieme al noleggio di una macchina a zero emissioni - l’installazione di un punto di ricarica a casa e di uno in ufficio, abbonamento per le colonnine pubbliche già esistenti e l’opportunità, quando serve, di utilizzare un’auto non elettrificata.

Fonte: https://www.gazzetta.it/motori/mobilita-sostenibile/22-11-2020/ald-automotive-piu-auto-elettriche-nuove-soluzioni-noleggio-390896789181.shtml

Quanto costa il noleggio auto a lungo Termine?

Il noleggio a lungo termine consiste in un servizio di mobilità dedicato sia ad aziende che privati.

Il noleggio a lungo termine consiste in un servizio di mobilità dedicato sia ad aziende che privati. Questa tipologia di noleggio differisce da quella a breve termine poiché:

  • il canone mensile è più basso;

  • le franchigie assicurative e i servizi manutentivi sono meno costosi;

  • permette di personalizzare maggiormente la scelta del proprio veicolo.

Il noleggio a lungo termine permettere di avere una macchina a dei costi economici, specialmente rispetto all'acquisto di una macchina nuova. Al fine di noleggiare un’auto, è necessario che le aziende esibiscano il bilancio annuale, mentre i privati devono presentare la busta paga.

In alternativa, i privati potrebbero anche presentare le prove di avere un reddito che rispetta i canoni della macchina da loro richiesta: in tale situazione, possono rientrare i pensionati oppure coloro che beneficiano di introiti differenti e redditi procurati da dividendi.

Nello specifico, i privati devono necessariamente presentare la seguente documentazione:

  • ultime due buste paghe del contratto a tempo indeterminato;

  • CUD;

  • modulo della privacy con firma;

  • copia del codice fiscale e della carta d'identità;

  • IBAN;

  • copia dell'offerta con firma.

Nel caso in cui non si abbia un reddito congruo per una determinata autovettura, è possibile richiedere un deposito cauzionale.

Quanto costa il noleggio a lungo termine

Tutti i contratti per questo servizio devono essere pagati tramite bonifico bancario o RID. Non sono accettati pagamenti tramite carta di credito.
Il costo del noleggio a lungo termine dipende soprattutto dall'autovettura scelta, ma non solo. Infatti, il costo potrebbe variare anche a seconda dei servizi richiesti dal cliente e degli optional prescelti.

Tipicamente, ogni società offre dei prezzi differenti, ma in media una citycar potrebbe costare fino ai 250€ mensili, mentre un SUV o una berlina potrebbero costare rispettivamente 500 e 350€ mensili.

Vantaggi e benefici del noleggio auto a lungo termine

Il noleggio di un'autovettura a lungo termine presenta la possibilità di poter risparmiare sulle altre spese e avere contemporaneamente maggiori risparmi. Inoltre, questo servizio di mobilità presenta anche la possibilità di usufruire di vari servizi grazie all'apposito contratto, ossia:

  • Assistenza stradale;

  • Gestione dei sinistri;

  • Assicurazione;

  • Finanziamenti;

  • Gestione dell'ordine e successiva consegna del veicolo;

  • Pneumatici;

  • Pagamento delle tasse automobilistiche;

  • Manutenzione straordinaria e ordinaria;

  • Vettura sostitutiva;

  • Rete dell'assistenza.

Tutti questi servizi permettono al cliente di essere maggiormente tutelato, senza sostenere ulteriori spese. Il periodo minimo prefissato per il noleggio può andare dai 12 ai 24 mesi, mentre quello massimo è di 60 mesi. Le società potrebbero variare questi tempi oppure modificare i contratti, a condizione che sia trascorso un determinato lasso di tempo dalla stipulazione.

vantaggi tra aziende e privati potrebbero essere distinti a seconda delle loro specifiche esigenze, ma condividono i seguenti benefici:

  • Gestione semplificata;

  • Convenienza;

  • Concorrenzialità della flotta;

  • Flessibilità.

Benefici per aziende e privati

Seppure questi elementi potrebbero essere sottovalutati, il noleggio a lungo termine delle auto per le aziende potrebbe rivelarsi un vero affare, oltre che un risparmio. Infatti, non avrebbero a carico molte delle normali problematiche delle auto, poiché se ne farebbe carico la società stessa, come da contratto.

Inoltre, risparmierebbero una notevole cifra di denaro a seconda del contratto. Per le aziende, quindi, questa tipologia di noleggio risulta maggiormente flessibile e conveniente, con la possibilità di restituire le macchine anticipatamente.

Per quanto riguarda il privato, quest'ultimo avrà il vantaggio di scegliere la macchina che risulta più adeguata alle proprie esigenze e ne ricava diversi benefici. Inoltre, entrambe le parti potrebbero usufruire dei vantaggi fiscali: nel caso in cui un veicolo abbia un impiego strumentale, le imposte dirette sono al 100%; se invece l’impiego non è strumentale, la deduzione delle imposte equivale al 20% e la detrazione fiscale è pari al 40%.

Fonte: https://www.montecarlonews.it/2020/11/18/notizie/argomenti/business/articolo/quanto-costa-il-noleggio-auto-a-lungo-termine.html

ForumAutoMotive 2020, incentivi: basta stop&go, serve un piano strategico

A ForumAutomotive 2020 gli esponenti della filiera automotive e della politica si sono confrontati sul futuro delle quattro ruote in questo momento così complicato. Tema forte: gli incentivi, che vanno confermati attraverso un piano strategico e di lunga durata.

La seconda ondata di Covid si sta già facendo sentire sul settore auto. Per questo, gli incentivi – ecco quelli già finiti – sono decisivi: basta stop&go, come accaduto nei mesi scorsi, serve un piano strategico. Concetti chiari, che sono emersi chiaramente nel corso di ForumAutoMotive 2020, il movimento d’opinione sui temi legati alla mobilità a motore promosso dal giornalista Pierluigi Bonora, che si è svolto in modalità digitale a causa delle restrizioni determinate dalla pandemia. 11121

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L’evento, che si è svolto lunedì pomeriggio e ieri mattina, ha visto confrontarsi numerosi esponenti della politica e della filiera automotive su vari temi, dal settore dei truck, allo status attuale dei concessionari, fino alla micromobilità. 

INCENTIVI, SERVE UN PIANO 

Apertura dedicata ai truck, un settore che necessita di aiuti pluriennali per rinnovare un parco circolante attualmente anziano e poco sicuro. E che vede nella telematica un’alleata. “Vedo un futuro solido per l’avanzamento della tecnologia a bordo dei veicoli, il 5G può impattare molto. Come LoJack abbiamo lanciato soluzioni in grado di rendere più efficienti le spedizioni e aumentare la sicurezza dei driver” ha spiegato Massimo Braga, vice direttore generale di LoJack Italia

Approfondisci: cosa pensano i Fleet Manager della telematica? La nostra survey

Il punto dei concessionari

Il piano di aiuti serve ancora di più per le auto. Concessionari e Case sono stati concordi nel delineare un quadro complicato ancor di più dalla seconda ondata di Coronavirus. Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, “gli incentivi ci avevano aiutato e anche un po’ illuso. Il mese di ottobre era iniziato bene, ma le trattative sono notevolmente calate negli ultimi giorni e in modo particolare nelle regioni in cui il Covid si sta facendo sentire con più forza. Faremo fatica ad arrivare a 1 milione e 400mila macchine a fine anno (-26%). Eppure, per effetto degli incentivi lo Stato ha incassato in termini di Iva più di quanto ha immesso sul mercato in forma di bonus”.

L’acuirsi della pandemia, dunque, ha determinato un notevole decremento degli afflussi in concessionaria, calati, come spiegato dal dealer Tony Fassinanell’ordine del 40 per cento. 

Il punto delle Case

Michele Crisci, presidente di Unrae, si è soffermato, in particolare, sul meccanismo sbagliato di stop&go degli incentivi: “I beni durevoli, come l’auto, richiedono un approccio strategico. Se la Legge di Bilancio non porterà avanti un sistema di incentivazione, si sarà prodotto solo un’anticipazione di acquisti, senza concreto impatto sul parco circolante. Una strategia efficace deve essere sostenibile ambientalmente ed economicamente e basata sulla neutralità tecnologica. Della strategia dovranno far parte le infrastrutture e la leva fiscale”.

Sullo stesso argomento, è intervenuto anche Gianluca Benamati, vice presidente della Commissione Attività Produttive della Camera“Gli incentivi hanno dato un buon risultato sul fronte delle vendite e della riduzione delle emissioni medie. E’ stato un errore non rifinanziare nel DL Agosto le fasce che li hanno già esauriti. Dobbiamo accompagnare l’attuale sistema verso le nuove alimentazioni. Con i fondi europei di Next Generation partirà un piano generale per l’automobile”.


Il punto di Aniasa

Gli incentivi devono riguardare non solo il nuovo, ma anche l’usato. Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa, ha ricordato come il noleggio sia protagonista della mobilità sostenibile non solo per la propria flotta, tutta Euro 6, ma anche per l’usato fresco che produce e mette ogni anno sul mercato: “Gli incentivi sull’usato consentirebbero di raggiungere fasce di popolazione con minore possibilità di spesa, non toccati dai bonus sul nuovo”.

Incentivi sull’elettrico

Infine, anche la mobilità elettrica, che è in crescita esponenziale in tutta Europa, ha bisogno di incentivi. “Quest’anno arriveremo a 28.000 vetture elettriche in Italia, con un +300% di vendite nonostante il COVID-19. In Germania nel solo mese di settembre ne sono state vendute 20mila. Per supportare una più ampia diffusione dell’elettrico abbiamo bisogno di incentivi e soprattutto di nuove infrastrutture” ha spiegato Dino Marcozzi, segretario generale di Motus-E.

LA MICROMOBILITÀ VA REGOLAMENTATA

La seconda giornata di ForumAutoMotive 2020, che ha visto assegnare il Premio Dekra Road Safety Award al Sindaco di Genova, Marco Bucci, per la realizzazione del nuovo Ponte della società ligure, e il Premio Personaggio dell’anno 2020 per ForumAutoMotive al presidente di Anfia Paolo Scudieri, ha visto affrontare i temi del green e della micromobilità. Per quest’ultima, servono regole stringenti per evitare incidenti e caos in città.

“Legittimo cercare di decongestionare il traffico nelle città, ma senza penalizzare tout court chi utilizza il mezzo privato per lavoro e regioni legate a esigenze particolari. Contro l’auto è stata scatenata una campagna di odio ingiustificata e figlia della pura demagogia. Ci vuole buon senso ed equilibrio, e soprattutto rispetto delle regole. Chi compie violazioni al Codice della strada, anche se con un mezzo appartenente alla micromobilità, dev’essere perseguito severamente. No ai due pesi e alle due misure. Inoltre, i nuovi provvedimenti legati alla viabilità non devono essere improvvisati, bensì studiati attentamente e in funzione di tutti gli utenti della strada” ha sintetizzato Pierluigi Bonora a chiusura dell’evento digitale.

Visirun: l’evoluzione del driver grazie alla telematica

Con il manager di Visirun Alberto di Mase esaminiamo come sono cambiate le flotte e gli autisti commerciali, tra emergenza Covid e tecnologia.

La gestione della flotta è molto più che il semplice monitoraggio dei veicoli. La vita di un driver è cambiata radicalmente negli ultimi anni, con la tecnologia che ha giocato un ruolo fondamentale in questa evoluzione.

DRIVER E TELEMATICA

Un uomo e il suo veicolo “si sono trasformati in un tutt’uno, dotato di una cassetta degli attrezzi digitale. I conducenti sono parte di organizzazioni iperconnesse unite dalla tecnologia in un modo del tutto nuovo”, sintetizza Alberto Di Mase, country marketing manager per l’Italia di Visirun – A Verizon company.

La sfida del Covid

Negli ultimi mesi, a tutto questo si è aggiunta la sfida posta dall’emergenza Covid-19. “Una nostra recente ricerca ha rilevato che in Italia, tra metà di febbraio e aprile 2020, gli autisti commerciali hanno visto ridurre le ore guidate di quasi il 40% a causa delle misure implementate in risposta all’emergenza Covid. La maggior parte delle aziende sta ora mostrando una capacità di recupero che non sarebbe stata possibile senza le attuali tecnologie”, spiega di Mase.

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Il ruolo mutevole dell’autista commerciale non può essere valutato senza inquadrare il suo lavoro alla luce della pandemia globale, che ha determinato blocchi ai trasporti e cambiamenti alla stessa catena di approvvigionamento. In questo contesto, i dispositivi mobile e il cloud hanno aiutato a connettere intere organizzazioni dalla prima linea al back-end, permettendo alle aziende di portare avanti le operazioni e di adattarle quando ne avevano più bisogno. Ed è stato proprio questo che ha permesso alle imprese e ai lavoratori del settore delle flotte commerciali di ripartire con maggior slancio.

DRIVER E AZIENDA

Nell’era attuale, i singoli driver sono più importanti che mai. Indipendentemente dal fatto che facciano parte di una piccola impresa o di una compagnia internazionale, non sono più considerati una risorsa “remota” dal momento in varcano il cancello dell’azienda, ma un’estensione della stessa.

Questo è stato possibile creando un flusso costante di dati e interazioni che vengono inviati al team operativo dell’organizzazione tramite una piattaforma basata su cloud, garantendo che tutti gli aspetti della rete siano ottimizzati, ma soprattutto, aiutando intere aziende a operare durante la crisi globale.

Ma quali sono state le pietre miliari che hanno determinato l’evoluzione dei driver da singoli operatori a parti vitali di un sistema connesso, modificando contestualmente l’esperienza di guida?

Non solo telematica di base

Quando fu introdotta, la telematica consentiva ai Fleet Manager di vedere dove andavano i loro conducenti, i chilometri percorsi e il carburante consumato. A questa innovazione, i driver hanno risposto prestando maggiore attenzione a come guidano e gestiscono i loro veicoli.

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Successivamente, hanno fatto il loro ingresso software intelligenti che forniscono maggiori informazioni sulle prestazioni di autisti e flotte attraverso l’aggregazione e l’analisi dei dati. Questi servizi software-based hanno consentito ai manager di misurare le variabili delle prestazioni dei conducenti come frenate brusche, velocità e consumo di carburante, attraverso informazioni raccolte e archiviate in cloud, facilitando la gestione da remoto dei driver.

Spiega di Mase: “Il software “Mobile Enterprise Management”, o MEM, era in grado di collegare le risorse in modo più stretto di quanto fosse possibile in precedenza. In un contesto di flotta, ha consentito a veicoli e conducenti di comunicare e interagire in tempo reale, ottenendo informazioni come le condizioni stradali, le prestazioni del conducente e l’allocazione del lavoro, che potrebbero essere utilizzate per un utilizzo più intelligente dei mezzi e per pianificarne in modo migliore la manutenzione”.

Un passo in avanti verso la sicurezza

Connettere gli autisti commerciali e garantire che possano comunicare tra loro ha indubbiamente contribuito a rivoluzionare la gestione della flotta, anche in termini di sicurezza ed efficienza.  

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Commenta il manager di Visirun: “L’integrazione della dash cam, ad esempio, può essere determinante per ridurre gli incidenti stradali. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un miglioramento significativo della qualità video grazie a obiettivi a risoluzione più elevata o live streaming tramite tecnologia 4G. Inoltre la recente introduzione dell’IA per analizzare i filmati e identificare gli incidenti che necessitano di revisione trasformerà la loro funzionalità e contribuirà a semplificare, per i drive i per i gestori di flotte, sia la risposta agli incidenti sia le pratiche assicurative in caso di risarcimento”.

Anche il geofencing sta avendo anche un impatto significativo sulla sicurezza e l’efficienza del conducente. Stabilire zone delimitate in cui i conducenti devono operare consente loro di svolgere il lavoro in modo ottimale, seguendo percorsi migliori e riducendo le emissioni inquinanti. Inoltre questa tecnologia è utile in caso di furto. In questo modo, i driver fanno parte di un sistema più ampio, che si assume alcune delle responsabilità al posto loro.

Ferrari Purosangue, prosegue lo sviluppo del suv: avvistato un muletto

Il debutto del primo "suv" Ferrari è programmato nel 2022. I test di sviluppo proseguono e rivelano un assetto variabile, con una scocca provvisoria del Maserati Levante

Avvistamenti, i primi, in una configurazione quattro porte. Il suv Ferrari Purosangue sembra scendere in strada con la carrozzeria definitiva del progetto che, sulla scena, apparirà nel 2022. Questa la data “certa” del debutto. Di certo, intorno al progetto, c’è poco altro ancora.

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FERRARI PUROSANGUE 

E il design non rientra tra questo aspetti. Perché se il muletto immortalato fuori dagli impianti a Maranello (immagine © TheDrive.com) ha tutta l’aria di essere un’anticipazione del suv – sarà molto diverso dall’ordinaria carrozzeria sulla quale tutto è stato detto e interpretato, spesso senza più veri spunti di originalità – a guardarlo bene ci sono dettagli che spostano l’attenzione su un altro sportivissimo suv.

MOTORE DI FERRARI PUROSANGUE CON L’IBRIDO

Iniziamo da quel che appare sufficientemente certo, ovvero, un’architettura a motore anteriore e quattro ruote motrici che avrà sotto al cofano anche un’unità ibrida con frazionamento 6 cilindri a V, dotata di sovralimentazione. Un V8 (omaggiato dalla F8 Tributo, regolarmente Engine of the Year) potrebbe anche essere tra le alternative e, secondo rumours ben informati, dotato di un turbo ibrido evoluto, con l’elettrificazione anche del turbocompressore.

Leggi anche: L’elettrico in Ferrari? Non ora

Quanto al motore simbolo, il V12, Ferrari ha in cantiere una nuova generazione con precamera di combustione, necessaria ad abbinare elevate prestazioni e contenere un po’ le emissioni. 

ASSETTO VARIABILE DI FERRARI PUROSANGUE

Il muletto di Ferrari Purosangue, finora sviluppato passando da varianti rialzate di Ferrari GTC4Lusso, tradisce una scocca con numerosi componenti di un Maserati Levante, come suggeriscono alcuni dettagli (i fari posteriori, i passaruota posteriori scolpiti fin sulle portiere posteriori l’andamento del lunotto).

Non c’è dubbio che al di là del design esterno si stiano sviluppando i sistemi e di come scopriremo un Ferrari Purosangue dall’altezza da terra variabile: molto bassa (come sul muletto carrozzato Levante) per garantire prestazioni super come sono dovute da una Rossa; incrementabile per affrontare la guida fuoristrada. All’interno la configurazione sarà quattro posti.

Considerato il tempo che ancora ci separa dalla presentazione del suv, sarà solo a 2021 inoltrato che potremmo intravedere la carrozzeria definitiva impiegata per i test di svilupo. E quando avverrà possiamo attenderci mascherature ben più “pesanti”, come già accaduto nel caso della Ferrari SF90 Stradale.