Rc Auto: l’Ania chiede nuove norme per un mercato che è cambiato

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La riforma del mercato Rc auto s’impone. Il mercato, sostiene fortemente l’Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, è molto cambiato negli ultimi anni ed è destinato a ulteriori cambiamenti nel prossimo futuro.

L’Ania, in particolare, sottolinea come nel frattempo il settore abbia registrato non solo l’arrivo delle auto a guida assistita e dei veicoli con la guida automatica, ma che sia stato stravolto  dal successo del leasing o del noleggio a lungo termine.

Nel frattempo, negli ultimi sette anni, le polizze Rc auto hanno accusato una parabola discendente: nel 2018 il premio medio rc auto è stato pari a 414 euro. Questo valore è invariato rispetto al 2017, ma risulta inferiore del 25% dal 2012 (mentre le distanze territoriali si sono ridotte di circa il 40%). Nello stesso periodo, ha affermato Maria Bianca Farina, presidente Ania, è fortemente calata anche la differenza con il premio medio dei principali Paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), passata da 213 a 72 euro. 

Altro dato positivo sull’andamento del mercato Rc emerge dall’Osservatorio Assicurazioni Auto di Segugio.it secondo cui, nel primo semestre è risultata in aumento la percentuale di utenti nella prima classe di merito (+1,8% semestrale) ed è aumentata, in sintonia, anche la percentuale di utenti che non hanno commesso sinistri negli ultimi 5 anni (all’85,6%, un punto in più sulla seconda metà del 2018). 

Farina, la concorrenza aiuta ad abbassare le tariffe

Scendendo nei dettagli della relazione annuale dell’Ania, risulta che la raccolta premi complessiva delle imprese di assicurazione italiane nel 2018 è stata di 135 miliardi di euro, in rialzo del 3,2% sull’anno precedente. A questo risultato complessivo hanno contribuito sia il settore vita (102 miliardi, +3,5%) sia i rami danni (33 miliardi, +2,3%).

A questi premi si devono aggiungere quelli raccolti dalle imprese europee che operano in Italia, pari a 13 miliardi nel vita e 5 miliardi nel danni. I risultati del settore Rc Auto, illustrati dall'Ania durante l'assemblea annuale, ha spiegato Farina, mostrano “andamenti molto positivi dovuti alla forte concorrenza fra le imprese, alla presenza crescente della telematica, dove l'Italia è al primo posto nel mondo, e al calo delle frodi, peraltro ancora troppo diffuse”.

Proprio su questo tema la presidente ha ricordato che l’associazione “ha promosso un Osservatorio che, con il sostegno dei suoi associati e grazie anche al contributo di tutte le istituzioni preposte alla prevenzione e repressione del fenomeno, dovrebbe garantire risultati tali da tradursi in benefici sensibili sui prezzi dell'intera utenza”. 

Necessaria emanazione della tabella di legge su macrolesioni

Per tutti questi motivi, ha insistito Farina, il Governo dovrebbe fare uno sforzo per “una revisione organica della normativa Rc auto, oggetto fin qui di troppe e non sempre coordinate modifiche”. Inoltre, ha aggiunto, bisogna fare in modo di “valorizzare i principi fondanti della funzione svolta dalla Rc auto (mutualità, compartecipazione al rischio, sostenibilità tecnica ed educazione ai comportamenti virtuosi)”, tenendo anche conto dei cambiamenti che ci sono stati nel frattempo nel settore.

In particolare, ha affermato, sarà fondamentale “dare assetto definitivo e stabile alla materia del risarcimento del danno alla persona”, in particolare, ha concluso, si rende quanto “mai necessaria la tempestiva emanazione della tabella di legge sulle macrolesioni, che garantirebbe vantaggi in termini di parità di trattamento e di riduzione del contenzioso, con conseguente positivo impatto sui costi complessivi dei risarcimenti e, quindi, sui premi”. 

Nel frattempo, chi volesse stipulare una polizza Rc auto può consultare Segugio.it, dove trova le offerte più aggiornate delle varie compagnie, compararle e scegliere e sottoscrivere quella più conveniente. È un sito dedicato, che offre tutti i tipi di polizze e, come riportato dalla notizia dal titolo “Pratica ed economica: ecco la polizza Minikasko”, anche suggerimenti su come risparmiare.

A cura di: Fernando Mancini


Fonte: Segugio.it

Noleggio a lungo termine: la miglior soluzione per la mobilità della tua impresa

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Il noleggio a lungo termine è una formula di utilizzo dell’auto o veicolo commerciale che prevede il pagamento di un canone fisso mensile, stabilito in base al chilometraggio e la durata del contratto scelti, in cui sono inclusi anche tanti servizi come assicurazione, bollo auto, immatricolazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza e soccorso stradale h24, pneumatici e auto di cortesia.

Per la sua flessibilità e per la libertà che tale soluzione di noleggio dà al conducente, dal momento che è possibile scegliere il modello di veicolo che si preferisce da una vasta gamma a disposizione e cambiarlo sostituendolo con uno nuovo al termine del contratto, il noleggio a lungo termine è la formula ideale per le aziende.

Top manager aziendali, dirigenti, imprenditori ma anche titolari di ditte individuali, optano sempre di più per il noleggio a lungo termine piuttosto che per il leasing (soluzione meno conveniente) o per l’acquisto di un’intera flotta aziendale per i propri dipendenti.

Le ragioni cui il noleggio a lungo termine conviene per le aziende sono tante e tutte di diversa natura: economica, operativa e fiscale.

Se siete titolari d’azienda, manager di una società o imprenditori e siete in dubbio sulla modalità con cui comporre il vostro parco auto, vi indichiamo 3 motivi per cui scegliere il noleggio auto a lungo termine.

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1. Spese sotto controllo e detrazioni fiscali

Con il noleggio a lungo termine si ha la certezza delle spese da dover sostenere per la propria flotta aziendale. È previsto, infatti, un unico canone mensile comprensivo di tutti i servizi, come ad esempio il bollo auto, l’assicurazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza alcuna spesa extra. Inoltre per le aziende sono previste notevoli agevolazioni fiscali, dal momento che l’auto/veicolo commerciale sono considerati mezzi di trasporto necessari e indispensabili per il lavoro. Per il noleggio a lungo termine aziendale sono previste: deduzione delle imposte dirette del 100% per l’uso strumentale del veicolo; detrazione fiscale del 40% e deduzione delle imposte dirette del 20% per uso non strumentale del veicolo.

2. Una semplicità di gestione mai vita con tantissimi servizi inclusi

Scegliendo il noleggio a lungo termine le aziende dovranno occuparsi di una sola gestione operativa della flotta aziendale semplificando notevolmente la gestione della mobilità aziendale. Infatti il noleggio a lungo termine è la soluzione più semplice e flessibile per gestire il tuo parco auto e in più ti permette di snellire il comparto interno, liberando energie per altre aree più strategiche per te e per il tuo business.​

Inoltre il canone di noleggio mensile per ogni auto/veicolo commerciale include, in una sola rata, servizi utili come assicurazione, bollo auto, immatricolazione, manutenzione e soccorso stradale. In questo modo, senza dover sostenere spese impreviste al di fuori del canone fisso mensile, il budget per le auto aziendali potrà essere calcolato e pianificato per tutto l’anno.

3. Parco auto affidabile e soluzioni personalizzate

Grazie al noleggio a lungo termine il parco auto aziendale sarà sempre in ottime condizioni e sempre pronto all’uso in quanto i veicoli da scegliere per il noleggio sono sempre nuovi, ben tenuti ed efficienti. In questo caso non si incorre nel rischio di svalutazione dell’usato, garantendo ai dipendenti auto sempre in perfette condizioni, affidabili e sicure. Inoltre un consulente specializzato della società di noleggio supporterà la formula di noleggio più adatta alle esigenze aziendali, proponendo i veicoli più convenienti e sviluppando, insieme al dirigente aziendali, soluzioni per ottimizzare al meglio la gestione del parco auto.

Scegli il veicolo commerciale più adatto alle tue esigenze e guidalo. Noi penseremo a tutto il resto!

La nostra azienda Nuova Assauto, con sede a Gaglianico in via Cavour 75/77 propone la soluzione migliore per la tua attività e le tue necessità, con una vasta gamma di furgoni del marchio Ford.
Grazie ai consigli e al supporto di Maurizio Monteleone, consulente specializzato nella vendita e nel noleggio a lungo termine dei veicoli commerciali Ford, troverai quello che più si adatta alle tue necessità, sollevandoti dagli oneri burocratici a cui penseremo noi.

Ford Business Partener è la formula più completa per goderti la tua Ford. Grazie all’insieme di tutti i servizi ti garantirà la massima efficienza assicurando al tuo veicolo commerciale Ford un'elevata gestione operativa ed amministrativa.
Ciò è reso possibile grazie ai vari servizi inclusi, fra cui immatricolazione e tassa di proprietàassistenza e soccorso stradale, gestioni sinistri, assicurazione RCA, assicurazione incendio e furto, Kasko, danni al veicolo, infortuni e spese mediche del conducente a seguito di incidente, manutenzione ordinaria e straordinaria, servizio pneumatici, etc.
Potrai così godere del piacere di utilizzare il tuo furgone Ford senza esserne il proprietario, evitando così tutte le attività gestionali relative.


Fonte; News Biella

Rispondiamo ai 5 dubbi più diffusi sull’auto elettrica

di Marina Marzulli

Quanto consuma un'auto elettrica? Che autonomia può offrire? Quali velocità può raggiungere? Gli EV (Electric Vehicle) stanno crescendo e con loro i dubbi e le curiosità sulla mobilità alla spina.

Avvicinarsi alla mobilità elettrica non è ancora semplice: costi degli EV (Electric Vehicle) ancora elevati, anche con l’Ecobonus; una rete di ricarica poco diffusa; un’autonomia per l’auto elettrica ampiamente da migliorare.

D’altra parte i vantaggi, soprattutto per le aziende e per chi opera in grandi città, sono innegabili: possibilità di spostarsi ovunque, abbattimento dei costi del carburante, contributo al benessere dell’ambiente.

Leggi anche: Conviene o no acquistare un’auto elettrica?

5 DUBBI SULLA AUTO ELETTRICA

Ma oltre alla questione del prezzo ci sono molte altre perplessità. Per questo abbiamo cercato di rispondere ai cinque dubbi più diffusi sull’auto elettrica.

1) QUANTO CONSUMA UN’AUTO ELETTRICA?

Come si valutano i consumi di un veicolo elettrico? Se per le auto a benzina o diesel si considerano i litri di carburante per 100 Km (o i chilometri per un litro), per le auto elettriche i consumi si misurano in watt per chilometro percorso.

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L’energia elettrica si misura in watt o il chilowatt ora (kWh), gli stessi che vengono conteggiati dalla bolletta di casa. L’energia consumata per chilometro (kWh/km) o meglio i kWh/100 km è il valore da considerare per misurare l’efficienza di un’auto elettrica. Basandoci sui dati di Sprintmonitor (sito web tedesco che raccoglie e fornisce informazioni sul consumo di carburante dei veicoli in condizioni di vita reale) le auto a minori consumi sono:

  1. Volkswagen e-up!, con 13,6 di consumo medio (kWh/100km)

  2. Hyundai Ioniq con 13,9 di consumo medio (kWh/100km)

  3. Peugeot iOn con 14,2 di consumo medio (kWh/100km)

Ovviamente più cresce la potenza più crescono i consumi, anche quelli elettrici. La Tesla Model S registra, sempre basandoci sui dati di Sprintomonitor, un consumo di 20,5 kWh/100km

2) QUAL È L’AUTO ELETTRICA CON MAGGIORE AUTONOMIA?

Una volta in possesso della capacità della batteria (espressa in kWh) e del consumo medio (espresso in kWh/100 km), si può calcolare l’autonomia media tra due ricariche come rapporto tra la capacità della batteria e il consumo, moltiplicato per cento:

AUTONOMIA = (CAPACITÀ BATTERIA / CONSUMO MEDIO ) x 100

Ma qual è l’auto elettrica con maggiore autonomia?  Tesla Model S raggiunge i 632 Km di autonomia, mentre la Model X si ferma “solo” a 565. La nuova Jaguar I-Pace, che promette percorrenze fino a 470 km, così come per Audi e-tron e Mercedes EQC. 

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Ma se consideriamo le auto a maggiore diffusione (diciamo quelle sotto i 50mila euro di listino), stando a quanto dichiarato dai Costruttori, questa è la classifica:

  1. Hyundai Kona Electric: nella variante più potente, da 204 cv, raggiunge i 482 km di autonomia

  2. Nissan Leaf + (385 Km)

  3. Renault Zoe (317 Km)

Leggi anche: Le 10 Auto Elettriche con la maggiore autonomia

3) QUAL È L’AUTO ELETTRICA PIÙ VELOCE?

Qui siamo nel campo delle hypercar: auto di lusso estremo, prodotte in pochi esemplari con il top della tecnologia. Al momento la sfida è vinta da un’italiana: la Pininfarina Battista, presentata al Salone di Ginevra 2019. La supercar elettrica è più veloce di un’auto da corsa di Formula 1:  sfiora i 359 Km/h (223 miglia). Va da 0 a 100 in meno di due secondi.

Questo grazie a quattro motori elettrici (uno su ogni ruota) e una potenza di 1.400 kW, o l’equivalente di 1.900 cavalli e una coppia di 2.300 Nm. Il pacco batterie, collocato nel tunnel centrale e dietro i sedili, darà al veicolo un’autonomia stimata di circa 450 chilometri. La Battista sarà disponibile dal 2020  in soli 150 esemplari, tutti realizzati presso  l’atelier Pininfarina a Torino, in Italia.

4) QUANTO COSTA LA MANUTENZIONE DI UN’AUTO ELETTRICA?

Le auto elettriche hanno un’architettura tecnica molto semplificata rispetto a un motore a combustione interna. Un motore elettrico ha meno componenti che durante l’uso si consumano e che, di conseguenza, devono essere sostituiti. Qualche esempio? Non serve il cambio dell’olio, dei filtri, delle candele. La manutenzione di un’auto elettrica è quindi molto meno costosa rispetto a un modello tradizionale.

C’è un però: la durata delle batterie non è ancora i grado di coprire l’intera vita del veicolo. Sostituire le batterie è un’operazione onerosa (e già i prezzi medi di un’utilitaria elettrica non sono proprio abbordabili). Il costo stimato per la sostituzione di una batteria litio-ione da 16 kWh è all’incirca di 10.000€.

Approfondisci: Batterie delle auto elettriche: quanto ci mettono a degradarsi?

5) COME FUNZIONA UN’AUTO IBRIDA PLUG-IN?

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Plug-in significa letteralmente “collegare elettricamente (inserendo una spina)”. La tecnologia ibrida plug-in si avvicina in maniera sostanziale all’elettrico. Un’auto ibrida plug-in può essere ricaricata direttamente dalla presa di corrente (come un EV), ma durante la marcia può usufruire dell’efficienza e dei vantaggi del motore a benzina.

Leggi anche: Come funzionano i motori ibridi?

Un plus non da poco per chi compie tragitti giornalieri più lunghi di 100 km, con tratti anche in autostrada, dove, come sappiamo, i consumi (anche della batteria) sono più alti e non esiste ancora un’infrastruttura di ricarica adeguata.

 

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In crescita il mercato del noleggio a lungo termine nel 2019

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Vediamo insieme quali sono i motivi che hanno portato il mercato del noleggio a lungo termine ad espandersi nel corso degli ultimi anni

 

Milano, 25 luglio 2019 –  Anche quest’anno, nonostante la piccola battuta d’arresto fatta registrare nel corso degli ultimi mesi del 2018 e i primi tre mesi del 2019, il mercato del noleggio a lungo termine sembra essere in forte ascesa.

I numeri sono tornati ad essere positivi e molti italiani si stanno affidando a questa soluzione anziché acquistare un’autovettura nuova o usata. I motivi che sono alla base di questa scelta sono molti e all’interno di questo articolo cercheremo di analizzare quelli principali nel dettaglio.

Prima di addentraci nell’analisi e mostrare le statistiche di settore però è bene sottolineare un dato di fatto: ovvero che, ad oggi, oltre un milione di italiani hanno scelto la smart mobility, che si tratti di car sharing o di NLT.

 

Noleggio a lungo termine: i dati

Come appena accennato la transazione dalla proprietà all’utilizzo dei veicoli sembra non arrestarsi: i dati parlano chiaro!

Secondo quanto riportato dall’ANIASA nel suo rapporto annuale infatti, ad oggi, sono oltre 900000 le persone che utilizzano servizi di noleggio a lungo termine per ragioni di business o turismo.

Un numero enorme se rapportato ai dati di qualche hanno fa, nel 2016 infatti la flotta media dei veicoli noleggiati si attestava intorno alle 630000 unità, una crescita costante che mostra come il settore sia in evoluzione.

Nello specifico sono 77000 le aziende e 2900 le pubbliche amministrazioni che si affidano ai servizi di NLT, e a questi numeri vanno aggiunti quelli dei privati, anch’essi in costante aumento: dai 25000 contratti del 2017 si è passati ai 40000 del 2018 e si prevede di superare quota 50000 per quanto riguarda l’anno in corso.

Indicatori chiave del noleggio a lungo termine (fonte ANIASA)

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Parte del merito di questi numeri è da attribuire sia alle grandi aziende come Arbnal, Leaseblon con la forza dei loro brand che, allo stesso tempo, aziende come Finrent, PMI con una lunga expertise nel settore che hanno scelto di specializzarsi nel noleggio a lungo termine per privati, liberi professionisti e piccole medie imprese.

Quali sono i motivi

Bene, adesso che abbiamo visto un po’ di numeri e visualizzato i dati (fonte ANIASA) come direbbe il noto giornalista e conduttore televisivo Antonio Lubrano: “la domanda sorge spontanea!”. Quali sono i motivi che stanno spingendo gli italiani ad optare per il noleggio a lungo termine a discapito dell’acquisto?

La risposta è leggermente articolata: sicuramente concorrono una serie di fattori diversi, ognuno con la propria rilevanza e il proprio peso specifico.

Uno dei motivi principali, come brevemente accennato prima, è da attribuire sicuramente alle aziende che operano nel settore; attraverso delle strategie ben definite infatti queste aziende hanno saputo cogliere dei nuovi segmenti di domanda, identificabili soprattutto nelle realtà piccole, dalle società con pochi veicoli alle partite IVA personali, fino ai privati identificati con codice fiscale, e sfruttando alcune importanti condizioni esterne sono riuscite ad abbassare il prezzo al cliente finale rendendo questa nuova soluzione (il noleggio) più appetibile e competitiva rispetto alle formule tradizionali di acquisizione dei veicoli.

Il basso costo del denaro determinato dal quantitative easing della BCE, come pure le politiche aggressive delle compagnie di assicurazione, hanno sicuramente giocato un ruolo in questa politica di canoni competitivi.

Tuttavia, i due fattori più determinanti sono stati probabilmente il super-ammortamento per i veicoli terminato nel corso del 2018 ed il parallelo bisogno di volumi da parte dei costruttori, che hanno portato a offerte estremamente vantaggiose nei confronti dei noleggiatori.

Altre a tutto questo c’è da considerare anche il ruolo che la smart mobility sta acquisendo all’interno della nostra società, dove la proprietà sta diventando sempre più costosa e poco conveniente da un punto di vista economico ed ambientale.

Conclusioni

Dopo questa analisi sembra quindi evidente che il trend che sta portando i consumatori dalla proprietà all’utilizzo dei veicoli sia destinato ad aumentare. Dei numeri in crescita che lasciano ben sperare gli addetti al settore complici le dinamiche di mercato e la situazione economica. Di sicuro di buon auspicio considerando che sempre più vetture prese a noleggio utilizzano energie alternative e l’impatto ambientale in questo modo dovrebbe diminuire sul medio-lungo periodo.

Auto mild hybrid, come funziona l’ibrido leggero

di Vincenzo Bonanno

Le auto ibride mild hybrid sono sempre più diffuse. Si tratta di una soluzione economica per il Costruttore, dai costi inferiori rispetto alle altre tipologie di ibrido. Questa tecnologia non consente di far avanzare l’auto senza il contributo del motore a combustione interna, ma promette di ridurre consumi ed emissioni.

La tecnologia mild hybrid (o propulsione ibrida leggera) è meno sofisticata tecnicamente, ma soprattutto meno costosa per il costruttore e il cliente finale. Per questo motivo miete sempre più proseliti.

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Una strada recentemente intrapresa da varie Case: così abbiamo il mild hybrid Suzuki, il mild hybrid Audi, il mild hybrid Mercedes-Benz, il mild hybrid Land Rover, il mild hybrid Ford, il mild hybrid Hyundai, il mild hybrid Kia, il mild hybrid Mazda, il mild hybrid Volkswagen e il mild hybrid Volvo.

Anche se le auto ibride avanzano a doppia cifra, secondo l’opinione di molti analisti il vero impatto sul mercato delle auto amiche dell’ambiente sarà quello delle auto mild hybrid. Si tratta di motorizzazioni termico-elettriche in cui il motore a zero emissioni non può spingere l’auto senza il contributo del propulsore a combustione interna. Esistono sia le auto mild hybrid diesel, sia le auto mild hybrid a benzina.

Approfondisci: le varie tipologie di auto ibride

COME FUNZIONANO I MOTORI DELLE AUTO MILD HYBRID

Attualmente le auto mild hybrid si avvalgono di un impianto elettrico parallelo, alimentato da batterie a 48 Volt o a 12 Volt, con tecnologia al litio. Gli accumulatori supplementari lavorano insieme ad un motore elettrico di piccole dimensioni (le cui funzioni, in alcuni casi, vengono sostenute da un motorino d’avviamento “maggiorato” e collegato all’alternatore), accoppiato all’unità termica attraverso una cinghia o mediante l’albero motore. Il compito del motore elettrico è di recuperare l’energia cinetica che si sviluppa nelle fasi di frenata.

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A seconda dei modelli e del costruttore, il sistema mild hybrid funziona in modo differente: supporta il motore termico nella fase di ripartenza del veicolo e nelle accelerazioni, alleggerendone il compito e riducendo i consumi e le emissioni; consente di avanzare per inerzia e veleggiare con il motore spento; permette di ottimizzare la funzione start&stop, consentendo lo spegnimento e la riaccensione del motore in fase di veleggio a qualsiasi velocità; utilizza l’energia cinetica in fase di recupero, sfruttata per ricaricare la batteria dello starter.

La categoria delle auto mild hybrid 2019, quindi, comprende:

  • modelli in cui l’elettrico si limita a recuperare un po’ di energia nei rallentamenti e nelle frenate, utilizzandola per avviare silenziosamente e rapidamente il motore termico;

  • vetture in cui il motore elettrico aiuta il motore a combustione interna nelle accelerazioni.

Leggi anche: come funzionano i motori part time, una soluzione per ridurre i consumi

QUALI SONO I VANTAGGI DELLE AUTO MILD HYBRID

Le auto ibride mild hybrid sono, quindi, vetture che presentano un comparto elettrico (e relativa batteria) di dimensioni e complessità più contenuti rispetto alle ibride tradizionali, con un conseguente prezzo di listino più abbordabile.

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Come abbiamo visto in precedenza, però, il motore elettrico delle auto mild hybrid non è in grado di muovere l’auto in modalità puramente elettrica. Ne derivano, all’atto pratico, un consumo energetico inferiore, una maggiore efficienza e una manciata di potenza in più, utile in accelerazione e in partenza dopo la frenata.

Le auto mild hybrid, omologate come auto ibride, godono delle agevolazioni ed esenzioni dal pagamento del bollo in varie Regioni d’Italia (incluse le due province autonome). In aggiunta, non sono soggette ai blocchi del traffico, accedono senza costi alle ZTL e all’Area C di Milano. Vantaggi che si accompagnano alla riduzione dei consumi e delle emissioni.

L’attuale tecnologia mild hybrid promette una riduzione del 10% e anche oltre (si stima fino al 15-20% nella circolazione urbana) in termini di consumo di carburante ed emissioni di CO2.

Tra i punti di forza delle motorizzazioni mild hybrid, ci son anche il peso inferiore e le dimensioni ridotte della componentistica: il pacco batterie e lo stesso motore elettrico sono molto più compatti rispetto alle medesime parti di un’auto full hybrid. Il vantaggio è rappresentato dal minor costo di questa tecnologia.

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Fonte: FleetMagazine