Auto, noleggio strizza occhio ai dealer: ecco tutti i servizi

Capacità fidelizzare clienti, maggiori volumi nel post-vendita

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I servizi di noleggio veicoli rappresentano sempre più per i dealer un'opportunità di ampliamento e fidelizzazione della clientela. Gran parte di essi già oggi offre soluzioni a lungo termine soprattutto indirizzate alle imprese (60% della clientela che entra in concessionaria per scegliere il noleggio), ma anche per professionisti (25%) e privati (15%). Sono questi i trend contenuti nella ricerca 'Concessionari e Noleggio', promossa da Sumo Publishing (editore della rivista Fleet Magazine), i cui risultati sono stati resi noti oggi.

La ricerca, alla sua prima edizione prende in considerazione un campione di 30 dealer di grandi (oltre 10.000 veicoli venduti), medie (tra i 5.000 e i 10.000) e piccole (sotto i 5.000) dimensioni, con una flotta complessiva di oltre 360.000 veicoli venduti l'anno, 322 sedi e 6.400 dipendenti.

Alle aziende intervistate sono state chieste le percentuali di vendita del noleggio rispetto al totale auto consegnate: la sorpresa è arrivata in particolare dai dealer di media grandezza (tra 5 e 10 mila veicoli l'anno), per i quali il noleggio a lungo termine pesa per oltre il 20%; per i grandi vale mediamente il 14% e per i piccoli l'8%. Il noleggio, stando ai dati della survey, offre al concessionario diversi vantaggi: su tutti l'ampliamento e la fidelizzazione della clientela, che portano a maggiori volumi e ricavi nel post-vendita. L'offerta di noleggio a lungo termine si rivolge principalmente a un target composto da aziende (60% del totale,) a prescindere dalla grandezza. A queste si aggiunge il crescente numero di privati che scelgono il long term al posto della proprietà dell'auto (secondo i dati ANIASA sono oltre 52.000).

La quota dei privati (15%) che noleggia presso il dealer si avvicina a quella dei professionisti (25%). Nella quasi totalità dei casi l'offerta del dealer riguarda sia le vetture che i veicoli commerciali. Molto elevata inoltre (93%) è la percentuale di concessionarie che dichiara di avere un team di vendita dedicato al noleggio e le poche aziende che non lo hanno, affermano che il prodotto è integrato nell'offerta. L'offerta di servizi non si ferma alla vendita fisica, ma si arricchisce delle sezioni dedicate al noleggio sui siti web (il 70% del campione ne è dotato), di call center ad hoc (40%) e di strutture di BDC (Business Development Center) pensate per gestire la clientela del renting. Anche se la maggior parte (quasi il 60%) delle concessionarie dichiara di non avere una struttura dedicata alla manutenzione dei veicoli in noleggio a lungo termine, ben 9 aziende su 10 (soprattutto le grandi) offrono un servizio di 'presa e riconsegna' dei veicoli che devono eseguire la manutenzione; un'area, questa, molto apprezzata da parte delle grandi flotte. Un possibile ulteriore passaggio evolutivo potrebbe riguardare la messa a disposizione di questi servizi anche per PMI, professionisti o, addirittura, clienti privati.

Oltre 8 dealer su 10 (83%) rispondono positivamente alla domanda 'In futuro sarà conveniente puntare sul noleggio?'. Il dato è indice di una duplice consapevolezza: da un lato i clienti stanno cambiando le proprie abitudini, chiedono servizi e valutano costi d'uso per le proprie esigenze di mobilità; dall'altro, le Case si muovono verso formule di utilizzo (con o senza buy-back finale) per alimentare un rapido turnover di modelli e cicli di vita più corti. Perché, infine, puntare sul noleggio a lungo termine per il prossimo futuro? Per i dealer la prima ragione (quasi il 50% l'ha indicata come tale) è il 'valore per il cliente' che la formula contiene: la certezza dei costi, la flessibilità e il 'contenuto di consulenza'. Tra gli altri vantaggi percepiti, anche la possibilità di puntare su un new business e la diversificazione rispetto alla semplice vendita a privati.


Fonte: Ansa

Auto, quella di proprietà è ancora importante. Ma in futuro lo sarà sempre meno

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I servizi di car sharing e le formule di noleggio a lungo termine incuriosiscono sempre più, ma l'82% ritiene ancora fondamentale possedere un auto. Specie nel nostro Paese

di Stefania Severini 

Un mondo sempre più on demand e “ad altezza di click”, anche per quanto riguarda i trasporti: per un futuro non troppo di là da venire, sembrano queste le aspettative dei consumatori di 16 Paesi tra Europa e Asia, emerse dal report “The Road Ahead: the future of mobility report” di Avis Budget Group. Un addio all’automobile quindi? Non proprio, forse però al concetto di proprietà sì.

Sta di fatto che, oggi, per la stragrande maggioranza degli intervistati (82%) possedere un’auto è ancora molto importante, quindi il 77% dei consumatori dichiara di averla e la metà di loro la considera ancora il mezzo ideale. Ma sul domani, il 68% di questi è concorde che la situazione cambierà a favore di mobilità in sharing e in abbonamento, già nel giro di dieci anni, e il 54% si sente favorevole e pronto a rinunciare alla proprietà per servizi come l’auto in condivisione o il noleggio a lungo termine. Tanto che 6 persone su 10 si aspettano un incremento delle offerte relative a tali servizi, anche per i veicoli commerciali.

La lente d’ingrandimento sull’Italia mostra quasi la totalità delle persone (92%) convinta dell’importanza di possedere una vettura, il 90% difatti ce l’ha. Nonostante questo, è comunque un buon 71% a essere sempre più curioso della mobilità on demand e propenso, in futuro, a farvi ricorso; stessa cosa vale anche per la forma di noleggio a lungo termine. E a voler cercare una spinta che possa motivare ancor di più la scelta di un trasporto “sostenibile” o semplicemente più comodo, 7 intervistati su 10 indicano la possibilità di un risparmio economico.

“La nostra ricerca ha dimostrato che se i consumatori si aspettano servizi connessi, integrati e on demand, allo stesso tempo desiderano la comodità ad un prezzo ragionevole” ha commentato Keith Rankin, Presidente di Avis Budget Group, “È indispensabile che i diversi player nel settore della mobilità collaborino per garantire che le esigenze future dei consumatori siano soddisfatte”.


Bollo auto nella rata noleggio, lo pagherà il cliente?

Una norma del Governo vuole rivoluzionare il settore delle vetture in affitto: chi prende l’auto a nolo, paga la tassa di proprietà. Così le promo delle Case sono meno allettanti. E ci sono conseguenze nefaste per clienti e società di nolo

di Walter Gobbi

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Rivoluzione bollo auto nel noleggio a lungo termine: è nel decreto legge fiscale 2020. Oggi, chi prende in affitto una vettura per anni, paga un canone mensile: dentro questa quota, c’è la tassa di proprietà spalmata nel tempo. Che è a carico della società di noleggio. L’utente versa 500 euro al mese di canone? All’interno, ci sono anche alcuni euro di bollo auto. Domani, con la novità che il Governo ha in serbo, il cliente paga subito il bollo auto: una bella seccatura. Anche da punto di vista burocratico.

Bollo auto nel noleggio: promozioni di FCA (e di altri gruppi) meno allettanti

A proposito di noleggio, vanno forte le promozioni dei gruppi automobilistici (come FCA) con le auto date in affitto a privati senza partita Iva, aziende, partite Iva, professionisti, clientela business. Oggi, l’utente paga il canone di nolo: dentro c’è il bollo auto. Spalmato. Una comodità dal punto di vista economico e burocratico. Il cliente ha zero pensieri. Certo, se invece deve pagare ogni anni il bollo, ecco le noie della sfera amministrativa. Più la seccatura di pagare. Più eventuali controversie con la Regione. Morale: le promo delle Case sul noleggio lungo divengono meno allettanti.

Bollo auto: Aniasa a ClubAlfa.it

ClubAlfa.it ha voluto capirci di più. E ha chiesto lumi ad Aniasa (Associazione autonoleggio). Nell’ambito dei lavori della VI Commissione Bilancio della Camera è stato presentato, dice l’Aniasa, un emendamento. A firma Fabio Melilli (Partito democratico, forza di Governo). L’emendamento 53.9 reca disposizioni in materia di tassa automobilistica per le singole Regioni e per le Province autonome di Trento e di Bolzano. Punta a introdurre l’obbligo del cliente locatario di provvedere al pagamento in via esclusiva del bollo. Intervenendo (senza motivo o contenzioso mai avvenuto) in uno dei basilari vantaggi operativi del noleggio, cioè sollevare l’utilizzatore da ogni aspetto gestionale.

Auto noleggio: secondo disastro

L’emendamento vuole introdurre una seconda norma disastrosa, aggiungiamo: l’obbligo di annotare al Pubblico registro automobilistico i contratti di noleggio a lungo termine superiori a 12 mesi di durata. Duplicando un adempimento già previsto dall’articolo 94, comma 4 bis del Codice della strada (con l’obbligo di comunicazione all’Archivio nazionale dei veicoli).

Burocrazia asfissiante nel noleggio

Così, a parole, la politica vuole semplificare, snellire, modernizzare, rendere tutto digitale e all’avanguardia. Nei fatti, il Partito democratico (al Governo col M5S) fa un pasticcio amministrativo-burocratico in stile Bulgaria. Che danneggia i clienti e le Case automobilistiche. Ora che il noleggio potrebbe essere un filoncino d’oro. Tale da sostituire la proprietà.

Emendamento sul noleggio: guai economici

In questo modo, dice l’Aniasa, si prevedono a partire da gennaio 2020 adempimenti e oneri amministrativi che ingessano le attività imprenditoriali. E che moltiplicano compiti ed esigenze di gestione della flotta. Dirottando risorse finanziarie e di personale fuori dagli scopi aziendali, con costi fuori dai budget già approvati a livello internazionale.

Bollo e burocrazia per far scappare le multinazionali

L’emendamento è un’idea geniale per far scappare le multinazionali. E per abbassare i livelli occupazionali. Gli extra costi di gestione porterebbe a riconsiderare la presenza del settore in Italia, costituito specialmente da aziende multinazionali detenute da grandi fondi di investimento e istituti di credito mondiali.

Noleggio e bollo: cosa chiede l’Aniasa

Consapevoli della complessità del momento, si ritiene necessario il ritiro dell’emendamento 53.9, provvedendo a un più approfondito esame in sede parlamentare, chiede l’Aniasa. Condividendo con tutte le Istituzioni e soggetti di rappresentanza interessati un programma di riordino dei tributi automobilistici, in linea con le previsioni delle regole sul federalismo fiscale.

Settore noleggio: piano con le modifiche poco illuminate

Vale la pena rammentare che la locazione veicoli ha immatricolato nell’ultimo decennio 3,3 milioni di veicoli nuovi di fabbrica. Con un fatturato arrivato a 6,5 miliardi di euro. Producendo per l’erario quasi 2 miliardi di entrate tra imposte dirette e indirette. L’andamento del settore è caratterizzato da un incremento del numero degli addetti, passati da 3.000 a 8.000. Nonché dallo sviluppo di un indotto di centinaia di imprese fornitrici di servizi all’autonoleggio, per ulteriori 20.000 addetti.

Noleggio auto: numeri sexy

Sono 5,5 milioni i contratti sottoscritti con gli operatori del noleggio per motivi di turismo e lavoro presso aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di snodo e centri cittadini. Per un totale di 35 milioni di giornate di noleggio/anno. Inoltre, ogni giorno, circa 80.000 aziende private e 2.900 Pubbliche amministrazioni utilizzano, per soddisfare le loro esigenze di mobilità, le flotte delle società di noleggio a lungo termine, per un totale di circa 1.000.000 veicoli. Sono numeri sexy, in un Paese che non attrae più molti investimenti dall’estero: è il caso di tutelare un patrimonio così importante: il comparto, sviluppa interconnessioni con l’industria dell’auto e il relativo indotto, con l’articolata filiera del turismo, dei servizi di trasporto e della gestione di infrastrutture.

Noleggio con sedi a Trento e Bolzano: ma il problema qual è?

Varie multinazionali del settore del noleggio veicoli hanno proceduto alla costituzione di società con sede nelle Province autonome di Trento e Bolzano, con conseguente consistente spostamento di personale nelle nuove sedi. Per un più favorevole contesto regolamentare e di efficienza nei servizi, e per l’esigenza di presidiare mercati del Nord e dell’Est Europa. Si chiama libertà d’impresa. Perché contrastarla con emendamenti insensati?


Fonte: Club Alfa

Mobilità sostenibile: l’impegno di sonnen

L’azienda propone il servizio sonnenDrive dedicato a chi possiede una sonnenBatterie che, per sei mesi, potrà avere un'auto elettrica a noleggio

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Continua l’impegno a 360° di sonnen, azienda nota soprattutto per la produzione di sistemi storage ad alto contenuto tecnologico, su sostenibilità ambientale e autosufficienza energetica grazie alle rinnovabili.

 

Dopo aver reso disponibile in Germania l’innovativo servizio sonnenNow, che prevede la possibilità di utilizzare a noleggio, pagando un canone mensile, un impianto fotovoltaico e una sonnenBatterie, beneficiando dei vantaggi del pacchetto energia sonnenFlat che facilita l’indipendenza energetica dai fornitori tradizionali, ora lancia sonnenDrive.

L’obiettivo è come sempre quello di sostenere la transizione energetica aiutando i clienti a comprendere i vantaggi e le opportunità offerte dall’energia pulita, in tutti i settori.

 

Il nuovo servizio sonnenDrive, partito al momento in Germania, è dedicato a chi già possiede una sonnenBatterie che potrà scoprire tutti i vantaggi della mobilità elettrica.

 

Quello della mobilità sostenibile è un settore importante per sonnen che già nel 2018 ha presentato sonnenCharger, servizio di ricarica intelligente domestica, collegato all'impianto fotovoltaico e alla sonnenBatterie.

In cosa consiste sonnenDrive

I possessori della sonnenBatterie grazie al nuovo pacchetto potranno provare a noleggio, per un periodo di 6 mesi, un'auto elettrica nuova. Avranno dunque modo in questo periodo di sperimentare i vantaggi offerti da una macchina elettrica verificando se possa essere adatta ai propri bisogni, senza partire subito con l’acquisto.

 

Il pacchetto di noleggio comprende tutti i costi legati all'assicurazione, alla manutenzione e anche agli pneumatici.

Il costo per i clienti è assolutamente sostenibile, si parte infatti da 250 euro al mese, con un range variabile a seconda del modello scelto.

 

Anche la ricarica è agevolata perché, grazie alla scheda di ricarica sonnen, i clienti possono accedere a una rete di oltre 100.000 stazioni in tutta Europa.

 

Tutti gli interessati possono aderire alla proposta sonnenDrive, richiedendo la macchina elettrica che sarà consegnata nei primi mesi del 2020.  


Conviene noleggiare o acquistare l’auto

Un trend non solo aziendale ma sempre più diffuso tra i privati, che è stato analizzato da Altroconsumo: più grossa è la vettura, più la soluzione del renting può essere vantaggiosa

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Noleggio a lungo termine o acquisto? Per alcune categorie, invece che comprare un’auto nuova e poi rivenderla dopo qualche anno, può essere vantaggioso affittarne una per un lasso di tempo? Altroconsumo ha analizzato le principali offerte presenti sul mercato confrontando i costi del noleggio a lungo termine (da 36 a 60 mesi) con quelli di acquisto relative a city car e auto di grossa cilindrata (con o senza rate).

Grazie alle agevolazioni fiscali, il noleggio a lungo termine è particolarmente adatto a imprese e professionisti ma sta riscuotendo un grande successo anche tra i privati. Si tratta infatti di un trend in aumento nel nostro Paese: nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20% delle auto immatricolate per il noleggio, con 33.353 immatricolazioni di auto per il noleggio a maggio 2019, a conferma dell’interesse di sempre più persone alla formula dell’affitto tutto compreso (assicurazioni e manutenzione).

Altroconsumo ha contattato le principali società presenti sul mercato – Arval, ALD automotive, Lease Plan e Leasys – per analizzare le condizioni contrattuali ed assicurative e per calcolare se convenga o meno il noleggio rispetto all’acquisto, paragonando i costi da dover affrontare, nello stesso periodo di tempo, sia per comprare un’auto che per noleggiarla. Dalle analisi effettuate è stato evidenziato che il noleggio a lungo termine conviene quasi sempre per le auto di grossa cilindrata vista la loro velocità nell’essere deprezzate, mentre non è così per le citycar, capaci di mantenere il proprio valore economico per periodi più lunghi.

Se è vero che il costo del noleggio comprende bollo, l’assicurazione RC Auto, quella contro furto e incendio e i danni dell’auto, e la manutenzione ordinaria e straordinaria, nel valutare la convenienza del noleggio a lungo termine bisogna tenere però presente che il locatario è responsabile di tutto ciò che accade al veicolo, perché la proprietà dell’auto resta della società che si occupa del noleggio e il locatario deve mantenere l’auto in buone condizioni che saranno valutate al momento della riconsegna alla fine del noleggio.

La prassi per iniziare il rapporto con le società che si occupano di noleggio a lungo termine è pressoché uguale per tutte: al potenziale cliente viene fatto compilare online un preventivo generico per poi essere ricontattato telefonicamente per mettere a punto un preventivo personalizzato. Il tutto quindi avviene online e via telefono, senza poter parlare di persona  con un venditore.

Attenzione a richiedere e leggere con attenzione il contratto, Altroconsumo su 24 prove pratiche svolte a Roma, Milano e Napoli solo una volta ha ricevuto informazioni complete ed esaustive. In ogni caso, se il contratto è stato concluso a distanza, il cliente ha diritto a recedere entro 14 giorni dalla conclusione.

Da tenere sotto controllo, poi, ci sono le varie voci dei costi del noleggio: oltre al canone mensile da versare, bisogna tenere presente che quasi sempre sarà richiesto un anticipo, di 10 o il 20% del prezzo di listino dell’auto, da non confondere con il deposito cauzionale, invece richiesto al cliente per ripagare eventuali canoni non versati o danni al veicolo. La cifra dell’anticipo è una componente economica che insieme al canone definisce il prezzo del noleggio; l’anticipo è in parte restituito se il cliente recede dal contratto prima del termine del contratto. Nel prezzo del noleggio sono comprese tutte le forme di manutenzione dell’auto, sia ordinaria che straordinaria, e le coperture assicurative, che cambiano a seconda delle condizioni stipulate; Altroconsumo consiglia di valutare bene penali e franchigie delle assicurazioni.

FP | Marco Caligari


Fonte: FormulaPassion